Parigi 2024. Quattro con PR3 Misto: terminato il recupero, le dichiarazioni degli azzurri
Parigi 2024. Quattro con PR3 Misto: terminato il recupero, le dichiarazioni degli azzurri

Carolina Foresti: “Ritengo il raggiungimento della finale una grandissima soddisfazione sia per l’equipaggio e sia per me, poiché arriva dopo tre anni di attività svolta con determinazione. Abbiamo messo tanta attenzione per stare attaccati all’Australia e davanti alla Cina. Mi sono fidata dei miei compagni e del timoniere e siamo in finale e posso assicurare che non era assolutamente scontata e, quindi, sono molto contenta. Abbiamo fatto un passo alla volta e, rimanendo concentrati, tenteremo di fare ancora meglio nel prossimo passo. Sapere che abbiamo le stesse velocità degli avversari mi dà la carica per affrontare la finalissima e poterci giocare il miglior risultato possibile”.

Tommaso Schettino: “È stata una gara non facile, siamo stati bravi a rimanere concentrati subito dopo la partenza e restare attaccati all’Australia e distanziarci dalla Cina. Stiamo prendendo consapevolezza delle nostre possibilità e credo che possiamo ancora di più alzare l’asticella per la finale di domani”.

Greta Elizabeth Muti: “Ho affrontato le Paralimpiadi di Tokyo a capovoga e ora mi trovo al carrello tre, la cosiddetta “sala macchine”, e posso fare il motore della barca: guardo Tommaso, non devo pensare alla tattica e posso seguire ed esprimere il massimo delle mie potenzialità. Oggi eravamo uniti e, dopo aver rotto il ghiaccio ieri, abbiamo potuto fare bene e domani faremo ancora meglio. Non possiamo deludere e deluderci, poiché ognuno di noi ha lasciato delle situazioni complesse a casa per cui reggiamo tranquillamente questa pressione ed ho una stima pazzesca per tutto il mio equipaggio che ringrazio”.

Marco Frank: “Normalmente calcolo molto bene le cose che faccio e da capovoga di questa magnifica barca lo faccio ancora con più attenzione. Voglio fare un applauso a tutti noi, perché siamo riusciti a essere uniti e poiché ho anche cambiato in corso la tattica di gara dopo aver visto la sua evoluzione. Dovevamo tenere la Cina dietro e lo abbiamo fatto martellando sul passo e i miei compagni mi sono venuti dietro, dando forza alla nostra azione. Con la coda dell’occhio vedevo l’Australia, ma vedevo anche i cinesi e quindi ai mille abbiamo attaccato e mantenuto perfettamente la seconda posizione. È fatta, siamo molto soddisfatti e in finale, domani, affronteremo la gara nel miglior modo possibile forti dell’esperienza maturata, e cercheremo di agguantare il risultato per il quale abbiamo lavorato duro”.

Enrico D’Aniello: “Oggi ho avuto la conferma che questo equipaggio era più veloce della Cina, anche se ne ero sicuro. Ho preferito fare una gara attaccando l’Australia per capire la loro forza ed essere certo del passaggio attraverso una gara che ritengo gestita bene. Abbiamo raggiunto l’obiettivo più volte ribadito dal Direttore Tecnico e dal Presidente, che era quello di raggiungere la finale. Un risultato raggiunto grazie alla perfezione dimostrata dal mio equipaggio. Voglio concludere affermando che la forza che metto giornalmente in quello che faccio mi viene dalla perdita di mio cugino Ernesto, al quale dedico questi risultati poiché mi dà la forza di fare sempre il meglio per il mio straordinario equipaggio”.