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Piediluco, Memorial d’Aloja. Giornata di formazione per i corsisti della Academy di Giornalismo

lunedì 25 Marzo 2024

Piediluco, Memorial d’Aloja. Giornata di formazione per i corsisti della Academy di Giornalismo

Seconda uscita didattica per i corsisti dell’Academy di Giornalismo di Perugia. Dopo aver assistito ad Italia-Scozia di rugby del 6 Nazioni a Roma lo scorso 9 marzo, stavolta la meta è stata il Centro Nazionale di Preparazione Olimpica e Paralimpica della Federazione Italiana Canottaggio presso il lago di Piediluco, per assistere al 38° Memorial “Paolo d’Aloja” del 23-24 marzo. L’evento, il primo di caratura internazionale della stagione di canottaggio, ha visto confrontarsi varie selezioni italiane in preparazione alle Olimpiadi di Parigi della prossima estate e alla fine prevalere l’Italia con ben 55 medaglie (21 ori, 19 argenti, 15 bronzi). Guidati da Claudio Tranquilli, responsabile Area Comunicazione della FIC, i corsisti hanno potuto approfondire le tematiche della disciplina, dalla presenza a Piediluco alla preparazione in chiave olimpica.

“Questo lago si adatta perfettamente al nostro sport per vari motivi, soprattutto climatici: c’è poco vento durante la stagione” così ha esordito il presidente FIC Giuseppe Abbagnale, due volte campione olimpico, sette volte campione del mondo e portabandiera ai Giochi di Barcellona ’92. “Piediluco come la Coverciano del canottaggio? Non è sbagliato parlarne in questi termini, ci stiamo lavorando, già in passato godeva di grande reputazione”. La famiglia Abbagnale è stata una grande protagonista dello sport italiano per cui l’attenzione si è poi spostata sul suo passato da atleta e sul rapporto con i fratelli: “Dentro di me c’è sempre stata una grande voglia di fare attività sportiva, che purtroppo rimaneva circoscritta e priva di aiuti; il canottaggio, invece, mi ha dato la possibilità di esprimermi. Ho poi tracciato il sentiero che ha permesso ai miei fratelli di introdursi a questa disciplina: con loro ho condiviso molto in ambito sportivo, insieme abbiamo superato tante difficoltà. Meglio atleta o meglio presidente? Due ruoli diversi, entrambi impegnativi. Come dirigente sportivo devi essere pronto a metterti in gioco, a confrontarti, a saper ascoltare e fare sintesi. Cosa che ho provato a fare”.

“Le Nazionali qui a Piediluco? – ha concluso – stiamo lavorando con programmi differenti per gli atleti già qualificati per i Giochi, quindi più a lungo termine, e per quelli da qualificare che a Lucerna, a maggio, avranno l’ultima possibilità di andare ai Giochi”. Nunzio Sorrentino, direttore del Centro, si è intrattenuto con i corsisti, tornando sull’importanza strategica di Piediluco: “Il centro è diventato nel tempo un punto di riferimento per tanti atleti grazie alle condizioni e alle caratteristiche favorevoli del lago, con l’assenza quasi totale di vento e la presenza di un lungo tratto rettilineo. Stiamo lavorando per renderlo ulteriormente performante sia per gli eventi, sia per le attività federali”. Carlo Gaddi, uno dei tecnici federali al seguito della nazionale olimpica e paralimpica e dieci volte campione del mondo da atleta, ha commentato l’odierna vittoria dell’Italia e delle squadre che allena: “Un risultato che ci dà fiducia, ma che deve essere soprattutto un punto di partenza, uno stimolo in vista delle Olimpiadi”.

I corsisti hanno avuto anche la possibilità di confrontarsi con Niccolò Bagnoli, collaboratore Area Comunicazione della Federazione Italiana Canottaggio (FIC), che gli ha parlato, a grandi linee, di come la FIC gestisce la comunicazione e ha dato importanti informazioni sugli aspetti pratici del mestiere: “L’aspetto fondamentale del mio mestiere è la capacità di creare un rapporto di fiducia con gli atleti. In un certo senso, ormai, è necessario educare gli sportivi ad interagire con i media, soprattutto per il futuro della loro carriera.” Breve, ma interessante, l’analisi su come sia cambiato il mestiere con l’avvento dei social network: “Pochi anni fa l’addetto stampa era la prima fonte ufficiale di informazione di una federazione o di una società; ora gli atleti grazie ai social hanno la possibilità di esprimersi liberamente pochi istanti dopo la gara attraverso un post o una storia. I giornali, in questo modo, riescono a avere notizie e sensazioni prima, facendo scivolare gli addetti stampa un gradino più in basso per ciò che riguarda la rapidità dell’informazione, ma non per l’importanza del ruolo”.

Alessio Anselmi
Eugenio Alunni
Cristian Gatti
Giorgio Lucarini
Vittorio Luzzi
Alessio Modarelli