Parigi 2024, Luca Broggini: “felice di poterla raccontare da canottiere, cercherò di spingerli a scrivere belle storie”
Parigi 2024, Luca Broggini: “felice di poterla raccontare da canottiere, cercherò di spingerli a scrivere belle storie”

Nella spedizione del remo lombardo a Parigi c’è anche Luca Broggini, che per la seconda volta, è la voce ufficiale del canottaggio ai Giochi per Warner Bros Discovery ed Eurosport accanto a Rossano Galtarossa, campione olimpico a Sydney. Speaker ufficiale della Federazione Italiana Canottaggio e di World Rowing, ha visto crescere decine di campioni accompagnandoli sui campi gara fin da ragazzini per poi ritrovarli ai Campionati Italiani o nelle competizioni internazionali. È partito dalla sua Varese e dalla Lombardia e per anni ha gestito l’ufficio stampa proprio del Comitato Lombardia, scrive per la Prealpina, è conduttore del TGRowing e di CanottaggioInforma (disponibili sul sito ufficiale della Federazione) oltre che dei Webinar della FIC. È stato premiato come giornalista dell’anno nel 2023 e ora lo troviamo nuovamente con un microfono in mano per commentare le avventure olimpiche dell’Italremo, culmine di un percorso entusiasmante; gli abbiamo chiesto come vive la sua personale avventura olimpica
“Come per tutti gli sportivi, ma in generale come per tutte le persone che vivono la vita con grande positività. Ognuno di noi ha un sogno nel cassetto. Il mio è sempre stato quello di raggiungere i 5 cerchi e di poter arrivare ai Giochi olimpici; certo, se mi avessero detto 10 anni fa, diventerai la voce del canottaggio italiano e commenterai due Olimpiadi, probabilmente avrei pensato che fosse uno scherzo. Sono sicuramente lusingato, contento, felice, soprattutto di poterla raccontare da canottiere, perché quando un canottiere racconta le gesta dei canottieri riesce a dare quel qualcosa in più che un mondo come il canottaggio certamente merita e soprattutto deve rincorrere per valorizzare uno sport che richiede tanto impegno, tanto sacrificio, tanto lavoro e che alla fine si liquida in pochi minuti di gara”.
Hai avuto modo di veder crescere tutti gli atleti delle società lombarde e hai visto crescere le società, cosa ti aspetti in particolare dagli atleti della Lombardia?
“Partiamo dicendo che è una spedizione da record. Mi aspetto che questi ragazzi facciano prima di tutto tesoro di questa esperienza, perché l’Olimpiade resta per sempre ed è qualcosa di assolutamente indescrivibile. Certo, le medaglie sarebbero il coronamento di un sogno che alla fine viene rincorso da tutti, ma già esserci significa essere una grande eccellenza. Ed esserci in così tanti significa che le società negli anni hanno lavorato molto bene e sono diventate la colonna vertebrale del canottaggio italiano, perché alla fine una buona parte della squadra è frutto del lavoro delle società regionali”.
Senza pensare a come potranno andare a finire le cose, perché non vogliamo per scaramanzia, chiederti pronostici, però c’è qualche atleta a cui sei legato particolarmente?
“Devo dirti che è una domanda difficile perché i ragazzi li conosco tutti, uno ad uno. Grazie sicuramente al rapporto costruito durante gli anni. Molti li ricordo al Festival dei Giovani quando ancora da bambini giocavano coi remi, ma poi sono diventati dei professionisti. Non ho preferenze. Ho però sicuramente un cuore pieno di ricordi. E spero di poterlo arricchire davvero con questo evento. I ragazzi meritano tanto e io cercherò con la voce di poterli spingere per scrivere delle belle storie”.
L’ultimo pensiero vorrei lo dedicassi a Federica e Valentina che non sono in gara ma sono a Parigi come Ambassador del Coni, invitate dal Presidente Malagò. E anche questo è un bel segnale per dare un’ulteriore spinta al nostro mondo
“Federica e Valentina sono state un modello eccezionale, vincente, straordinario, due ragazze partite da lontano che sono riuscite poi davvero a costruire un’impresa memorabile. A loro va sicuramente prima di tutto un grande applauso e un grande grazie, indipendentemente dal fatto di essere a Parigi. Hanno vissuto un percorso sicuramente difficile questo quadriennio, ma sono sempre riuscite a dimostrare di essere ragazze straordinarie, sempre col sorriso. Ora sono pronte a essere le testimonial eccellenti per un’Italia intera, due ragazze che meritano tanto, che sicuramente avranno successo nella vita e che, sono certo, troveranno il modo di stupire ancora anche nello sport”.
Rimarrà nella storia la sua telecronaca e le sue parole nel finale di gara di Tokyo “l’Italia si porta sotto, tre formazioni sulla stessa linea ci permettono di sognare, non solo in grande ma in grandissimo” e poi l’urlo che ogni telecronista e appassionato vorrebbe lanciare “campionesse olimpiche” per Valentina e Federica, che emozione è stata?
“È stata una vittoria che ho vissuto due volte, primo perché è stato il mio primo oro olimpico che ho avuto la fortuna di raccontare e tra l’altro il primo dell’Italia. Il secondo perché ho avuto la fortuna di accompagnare nel sogno degli sportivi due ragazze che ho visto crescere fin da bambine, che hanno coronato un percorso fatto di impegno, sacrifici, dedizione, ma anche divertimento, passione e che alla fine ha portato a realizzare un’impresa straordinaria che ha riscritto la storia del canottaggio femminile in Italia”.
Cristina Coppola
Ufficio Stampa FIC Lombardia