News / Pararowing

Parigi 2024. Le dichiarazioni del quattro con PR3 misto al termine della finale

domenica 1 Settembre 2024

Parigi 2024. Le dichiarazioni del quattro con PR3 misto al termine della finale

Enrico D’Aniello: “Resta l’amaro in bocca, perché perdere una posizione per solo sette decimi è brutto, considerando che siamo stati anche davanti all’Australia. Purtroppo ci ha anche sfavorito la corsia di gara e probabilmente con lago calmo, e senza l’ostacolo del vento, avremmo fatto un risultato migliore. Posso comunque dire che abbiamo fatto una buona gara. Ringrazio tutto l’equipaggio per come si è comportato in gara e fuori dalla gara poiché, in ogni caso, arrivare in una finale paralimpica è sempre una grande vittoria, ora andiamo avanti per far crescere ancora di più questo settore. Voglio concludere con una dedica alla memoria di mio cugino Ernesto, sempre accanto a me, ed un ringraziamento forte al Direttore Tecnico Franco Cattaneo ed al Presidente Abbagnale sempre vicino alle nostre esigenze”.

Greta Elizabeth Muti: “È stata molto emozionante questa gara ed è rappresentativa del mondo pararowing che richiede costantemente adattamento a livello fisico e ambientale. Sono molto contenta del comportamento di tutto l’equipaggio e voglio ringraziare il timoniere Enrico perché è stato fantastico averlo in barca, e poi Tommaso e Marco per aver messo a disposizione della barca la loro esperienza, e esprimere tantissima stima a Carolina che alla sua prima gara è stata fantastica. Puntavamo a fare ancora meglio, ma ovviamente abbiamo potuto fare solo quello che ci consentiva il campo di gara con le condizioni che c’erano oggi”.

Tommaso Schettino: “Non posso negare un po’ di amarezza perché la quinta posizione era a portata di mano e potevamo agguantarla e fare ancora meglio in assenza di vento. Comunque già il fatto di essere presenti in una finale Paralimpica ha rappresentato per noi un percorso di crescita notevole. Volevamo mettere almeno qualcuno degli avversari dietro di noi e non ce l’abbiamo fatta per pochissimo, ma abbiamo davanti a noi ancora margini per poter crescere”.

Carolina Foresti: “Per me è sempre importante avere delle buone sensazioni in barca e finita la gara eravamo soddisfatti, anche perché tutto quello che potevo dare l’ho dato. Sono l’ultima arrivata in barca, ma sono contenta di aver avuto il supporto del mio equipaggio ed essere arrivati fin qua anche se il percorso è stato frastagliato”.

Marco Frank: “Ho fatto la gara che volevo perché ho dato tutto e all’arrivo non avevo più energie da spendere. Io mi immagino sempre la gara in anticipo, ma questa volta non avevo considerato il fattore vento che ci ha penalizzato. Sono convinto che con un campo senza folate di vento che cambiavano improvvisamente potevamo fare meglio. Siamo arrivati fin qua con una formazione che si è fatta rispettare e questo appena un anno fa non era nemmeno immaginabile. Siamo all’inizio e potevamo fare ancora meglio e ora voglio lavorare da subito per preparare la prossima partecipazione di Los Angeles per poterci rifare. Voglio ringraziare tutte le persone che hanno contribuito alla mia classificazione, poiché senza di loro non potevo essere qua. Una dedica particolare va però a mia moglie Veronica, la quale sta lottando contro un male incurabile e, nonostante la sua condizione, mi ha spinto lo stesso per continuare a preparami per essere qua. Spero solo di averle dato un po’ di forza per reagire e andare avanti e vincere la sua/nostra competizione contro questo male”.