Italian Youth Camp: terminato il collegiale under 14 federale che unisce lo sport e la cultura. La parola ai protagonisti
Italian Youth Camp: terminato il collegiale under 14 federale che unisce lo sport e la cultura. La parola ai protagonisti
Con il progetto europeo Row to Olympics momentaneamente in pausa, la Federazione Italiana Canottaggio ha dato continuità al percorso dei giovani canottieri proponendo un camp nazionale che riunisse 32 atleti provenienti da tutte le regioni e selezionati in base all’andamento scolastico e sportivo. Una bella iniziativa – fortemente voluta dal presidente della Federazione Italiana Canottaggio Giuseppe Abbagnale – che ha entusiasmato i ragazzi, che si sono messi in gioco e hanno accolto gli input forniti dal Coordinatore dell’area giovanile Stefano Gioia e dal suo staff composto dai tecnici societari Alessandra Lacatena, Lorenzo Manella, Tommaso Mazzonetto, Leonardo Millo Parma, Federica Sartori e Carlotta Zuanon. Un progetto che desidera creare le basi per la crescita del movimento giovanile in Italia, centrale nei prossimi anni per costruire un canottaggio nazionale sempre più forte, seguendo l’impostazione data dalle politiche federali negli ultimi anni, come appunto la partecipazione a Row to Olympics.
Il camp ha puntato sulla crescita a 360°, con sessioni di allenamento in barca e a terra, seguite da professionisti del CONI come Giandomenico Chiarelli, e incontri/seminari per introdurre i giovani nel mondo della nutrizione con Marco Colagiovanni, della comunicazione con Beatrice Millo e della gestione e competenze in ambito psicologico con il Dott. Simone Casucci. Il Presidente Abbagnale ha poi voluto che i 16 ragazzi e le 16 ragazze fossero ospiti a Piediluco proprio del Centro Nazionale di Preparazione Olimpica e Paralimpica, lo stesso luogo che fino a poche settimane fa è stato la casa della squadra azzurra che ci ha fatto sognare ai Giochi di Parigi.
I ragazzi pionieri del primo Italian Youth Camp si sono detti felici di aver conosciuto e socializzato con i coetanei provenienti da regioni e realtà differenti, informandosi, migliorandosi, divertendosi e facendo tesoro dei consigli dei tecnici presenti. Nello specifico, Andrea della SC Varese ha definito lo Youth Camp come un’occasione di crescita personale sia a livello sportivo che umano. Sergio della SGT Nautica ha poi approfittato per attaccarsi al discorso, dicendosi dispiaciuto che l’esperienza fosse durata solo una settimana. Alcuni dei ragazzi come Irene della SC Baldesio e Andrea della SC Pro Monopoli hanno definito lo Youth Camp come l’esperienza più bella mai fatta nell’ambito del canottaggio, dove conoscere persone nuove e instaurare legami speciali in un breve tempo. Il sentimento di Erica della SN Pullino è stato condiviso anche dai compagni d’avventura, per cui all’entusiasmo si lega la malinconia di dover salutare dei nuovi amici appena incontrati ma con i quali si condivide una grande passione comune.
Questo progetto è un punto di partenza, che vuole continuare a riunire periodicamente i giovani Under 14 di tutta Italia e far vivere loro un’esperienza arricchente, accompagnandoli nel loro percorso sportivo. “La soddisfazione più grande sarebbe vedere qualcuno che ha partecipato a questa prima edizione dello Youth Camp riuscire a vestire nella propria carriera sportiva la maglia azzurra e vivere qualche emozione in campo internazionale” ha dichiarato il Vicepresidente Antonio Giuntini. E se il collegiale nazionale è un punto d’inizio, per tanti aspetti rappresenta anche la chiusura di un cerchio partito con il fine di far prevalere nei giovani canottieri il piacere nella pratica del canottaggio e alleggerire il peso agonistico. Un lungo percorso che ha cercato infatti di esaudire il desiderio di dare ampio spazio agli atleti delle categorie giovanili, con l’istituzione della categoria Under 10 e l’acquisto di specifiche imbarcazioni scuola da fornire alle società e che ha visto il suo massimo sviluppo nell’evoluzione del Festival dei Giovani e nella scelta di sorteggiare i premi da donare alle società per rendere il FdG una vera e propria festa dello sport del remo.
“Il FIC Youth Camp ha avuto e continuerà a lasciare diversi effetti e risultati nel breve, medio e lungo termine – commenta Stefano Gioia al termine della settimana – dal punto di vista umano-sociale è un modello di esperienza molto intensa, poiché il programma generale, la densità e la continuità degli impegni, gli specifici contenuti, sono stati tutti programmati per creare una “super-compensazione” dal punto di vista cognitivo, emotivo e fisico, e un’intensità di rapporti tra ragazzi e tecnici. Dal punto di vista tecnico è stato molto importante iniziare a utilizzare questo modello di attività come canale elettivo di trasmissione degli elementi tecnici fondamentali propri della tecnica italiana, rielaborati sulle caratteristiche fisiologiche di questa fascia d’età. Dal punto di vista educativo, è fondamentale trasmettere ai ragazzi e a tutti gli adulti di riferimento e supporto quali genitori e tecnici, che un giovane atleta con buone o ottime premesse, deve per forza possedere e approfondire alcune abilità e conoscenze complementari all’allenamento di canottaggio al fine di mettersi nelle condizioni di crescere in maniera sana e sicura nel tempo, come persona, atleta e canottiere.
Devo esprimere estrema gratitudine e soddisfazione nei confronti dello staff di tecnici con cui abbiamo lavorato, poiché assieme alle proprie e particolari competenze tecniche ed educative, hanno contribuito a costruire dal primo minuto del Camp un clima mentale assolutamente positivo e di benessere mentale e sportivo – prosegue Gioia – Ciò è stato fondamentale in quanto è ormai noto che l’apprendimento e i processi mnemonici avvengono con maggiore efficacia in presenza di un quadro sociale ed emotivo positivi. Infine, ritengo importantissimo mettere in evidenza lo sforzo, la lungimiranza strategica e la capacità generale della Federazione Italiana Canottaggio, a partire dal Presidente Abbagnale che ha convintamente dato impulso al settore giovanile, al Vicepresidente Giuntini, entusiasta e fondamentale nel trovare le opportunità operative; il DT Cattaneo, che mi ha incoraggiato, fornito preziosissimi suggerimenti ed aiuto; Nunzio Sorrentino, fondamentale con la sua capacità umana prima che manageriale, e con il quale già molti anni fa abbiamo immaginato l’assoluta necessità di un’attività giovanile formativa di alto livello. La FIC, ritengo un caso unico nel panorama italiano, è stata in grado, in un anno olimpico e con molti altri impegni sportivi gravosi, di trovare energie e risorse per un investimento sui nostri migliori giovani a lunghissimo termine, i cui risultati su atleti evoluti vedremo tra 8/10 anni, dimostrando in questo modo una visione strategica, un’etica sportiva e delle capacità organizzative uniche”.
È stata tanta voglia di crescere sportivamente e imparare quante più cose, come ha dichiarato al termine della settimana Simone delle Fiamme Gialle, che ha adorato la guida di Giandomenico Chiarelli alla scoperta degli esercizi di pesistica, grazie al quale ha appreso la corretta tecnica da utilizzare. Gaia del CC Sannio Bosa descrive la settimana appena conclusa come impegnativa, emozionante e divertente, una sfida in cui la fatica è passata in secondo piano grazie al gruppo creato e alla passione per questo sport che ha unito tutti i partecipanti. Erica della SN Pullino, Andrea della SC Pro Monopoli e Sergio della SGT Nautica sembrano d’accordo su un aspetto: lo Youth Camp è stato l’esperienza più bella mai vissuta a livello sportivo e l’entusiasmo li rende dispiaciuti che tutto questo sia già terminato.
“Siamo cresciuti tutti, e ci siamo migliorati”, queste sono state le parole di Diana della SC Garda Salò che racchiudono a pieno l’esperienza del progetto, e che vanno a riprendere la premessa con cui Stefano Gioia aveva accolto i ragazzi appena giunti a Piediluco: “Ogni esperienza ci evolve”. Nella giornata conclusiva, gli obiettivi prefissati sembrano quindi essere stati raggiunti, “Vi siete meritati di vivere questa esperienza – conclude Gioia – avete sviluppato il vostro spirito di adattamento, vi è stato offerto tutto questo in base alle vostre capacità e noi continueremo a sostenervi nel vostro cammino finché voi avrete voglia di percorrerlo”.