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Il racconto di Matt Smith sullo sviluppo del canottaggio mondiale negli ultimi quarant’anni

lunedì 19 Febbraio 2024

Il racconto di Matt Smith sullo sviluppo del canottaggio mondiale negli ultimi quarant’anni

Forse nessuno conosce i retroscena dell’evoluzione del canottaggio internazionale e della politica del canottaggio mondiale e olimpico meglio di Matt Smith, già Direttore dello sviluppo della FISA (Féderation Internationale des Societés d’Aviron, ora World Rowing) dal 1992 al 1995 e Direttore Esecutivo dal 1995 al 2021. Smith ha allenato e assistito Thor Nilsen a Piediluco, dal 1986 al 1989, ed è stato Direttore del programma USRowing dal 1989 al 1992. Attualmente vive a Roma ed è in pensione, ma lavora a progetti di consulenza. Rowing News ha parlato con Smith del canottaggio pesi leggeri, della crescita globale del canottaggio, di coastal rowing e indoor rowing e del controverso percorso ridotto di gara previsto per i Giochi di Los Angeles del 2028. Dal dialogo è scaturita questa intervista che Canottaggio.org ha tradotto ed elaborato, mantenendo comunque a questo link la versione originale in inglese realizzata dalla testata giornalistica, per renderla fruibile a tutti gli appassionati di canottaggio che vogliono approfondire la questione dello sviluppo del canottaggio mondiale.

D. Raccontaci il retroscena dell’aggiunta degli eventi pesi leggeri al programma olimpico. Perché e come è successo? Quali sono stati gli svantaggi e i successi?

R. Per ricostruire il retroscena – il perché e il modo in cui si è inserito nella nostra strategia complessiva – dobbiamo tornare indietro al 1980, quando Juan Antonio Samaranch fu eletto Presidente del CIO durante il travagliato periodo di boicottaggio dei Giochi di Montreal e Mosca. Samaranch fu eletto sulla base del suo appello all’unità e all’“universalità” del movimento olimpico. Universalità era una parola nuova che si sentiva intorno al movimento olimpico che, fino ad allora, era stato un affare principalmente europeo. Il numero dei paesi partecipanti ai Giochi stava crescendo ed essi richiedevano attenzione, come promesso da Samaranch. Nel 1981, Samaranch creò la Commissione per la Solidarietà Olimpica e, nel 1984, rese disponibile un budget dal quale i Comitati Olimpici Nazionali potevano richiedere finanziamenti per corsi allenatori e per aiutare lo sviluppo dello sport nei loro paesi di provenienza. La FISA capì subito che si trattava di una risorsa aggiuntiva per sviluppare il canottaggio e seguire il percorso dell’ “universalità”. Thor Nilsen nel 1985 fu eletto Presidente della Commissione FISA per il canottaggio agonistico e fu incaricato di seguire il programma di sviluppo degli allenatori FISA.

Thor organizzò quell’anno un’importante conferenza con i principali allenatori del mondo e, sulla base delle indicazioni fornite da questo evento, lui e il nostro team presente a Piediluco, dove ho allenato e lavorato dal 1986 al 1988, crearono i manuali di sviluppo del coaching, livelli 1 e 2. Anche l’argentino Riccardo Ibarra faceva parte del team come primo consulente tecnico per l’America Latina. Thor utilizzò il FISA Training Camp, e la Regata Memorial d’Aloja dell’aprile 1986, per invitare a Piediluco molti paesi in via di sviluppo ed organizzare corsi di allenamento per preparare gli atleti sia a terra che in acqua. Nel corso degli anni molti vogatori e allenatori, provenienti da tutto il mondo, hanno beneficiato del Training Camp di Piediluco e della regata organizzata per ricordare la figura del Presidente Paolo d’Aloja. Due eventi che, a distanza di 38 anni, sono tuttora attivi. Denis Oswald divenne Presidente della FISA, alla morte di Thomi Keller, nel 1989, e tracciò subito una strategia favorevole con il CIO. Una nuova linea politica che attenuava il rapporto piuttosto conflittuale che Keller ebbe con Samaranch. Oswald si rese subito conto che la rilevanza olimpica era ora misurata dall’universalità di uno sport, e questo era diventato il fattore importante nella valutazione per far rimanere uno sport nello status olimpico e nella ripartizione dei crescenti introiti televisivi. Uno dei principali ostacoli alla strategia di sviluppo era rappresentato dalla natura degli eventi olimpici di canottaggio dell’epoca: le specialità erano tutte per “pesi pesanti”.

In qualità di Direttore dello sviluppo a partire dal 1992, incontravo i ministri dello sport asiatico e i presidenti dei comitati olimpici nazionali che dicevano: “Canottaggio! Siete impazziti? Non abbiamo alcuna possibilità contro quegli enormi russi, tedeschi e americani! Non investiremo nel canottaggio! Alla luce di questo feedback, era ovvio che per rendere il canottaggio più “universale” (vale a dire, per convincere più paesi a finanziare i propri programmi di canottaggio), dovevamo dimostrare che c’erano eventi che offrivano condizioni di parità. Oswald intraprese quindi l’enorme sfida di proporre una modifica al programma olimpico per includere il canottaggio pesi leggeri. Ciò andava contro i poteri esistenti e la FISA si ritrovò con una grande faida familiare tra le mani. La proposta che avrebbe tolto dal programma olimpico il due con e il quattro con maschile e il quattro senza femminile per includere le tre gare dei pesi leggeri (doppio maschile e femminile e quattro senza maschile) doveva essere approvata con una maggioranza di due terzi delle Federazioni Nazionali durante il Congresso straordinario della FISA che si tenne nel 1993 a Budapest. Dopo un acceso dibattito, la proposta fu approvata per un solo voto. Fu un momento molto difficile all’interno della FISA, poiché anche il Consiglio della FISA votò contro la proposta di Oswald.

Dopo questo voto e il successivo cambiamento, ora era possibile convincere i paesi asiatici, africani e latinoamericani che il canottaggio aveva ascoltato le loro esigenze e apportato modifiche allo sport per creare opportunità anche per loro. Non c’è mai stata la promessa che i paesi in via di sviluppo sarebbero saliti improvvisamente sul podio, ma ora c’era una possibilità anche per loro. Ciò che non poteva essere superato facilmente era l’enorme vantaggio della tradizione, dell’esperienza, del talento e del denaro. I pesi leggeri nei paesi sviluppati del canottaggio hanno colto, invece, l’occasione grazie ad allenatori esperti, ai finanziamenti olimpici per l’allenamento, alle barche appositamente progettate per loro e al talento espresso dagli atleti di questa categoria leggera. Anche solo la promozione di allenatori in tutto il mondo è stata un’impresa enorme, soprattutto con il budget limitato della FISA. A poco a poco, la parola universalità non si è più sentita nei corridoi del CIO e la nostra categoria speciale è stata sempre più attaccata da altri sport che volevano anch’essi una categoria speciale e utilizzavano lo stesso argomento sul potenziale impatto sullo sviluppo.

Gli unici altri sport con categorie separate erano quelli in cui era in gioco la sicurezza dell’atleta, come gli sport da combattimento dove il peso è un fattore determinante.  Il Presidente olimpico Jacques Rogge ha permesso alla nostra categoria speciale di continuare durante la sua presidenza, anche se le voci antagoniste si facevano più forti. Alla fine, tuttavia, la lotta contro gli avversari della categoria speciale del canottaggio è diventata insostenibile ed si è capito che la nostra categoria speciale era condannata. E’ stato allora che il Presidente di World Rowing Jean-Christophe Rolland ed io abbiamo formato un gruppo strategico che comprendeva un esperto di Price Waterhouse e abbiamo pensato che destinare questi preziosi 72 posti per le quote olimpiche al canottaggio costiero fosse la strada da percorrere. Questi 72 posti rappresentavano 72 vogatori in tutto il mondo che, ogni quattro anni, potevano diventare olimpionici. Non volevamo perdere questi posti per i vogatori del futuro.

D. Parlaci della crescita dei paesi membri del World Rowing. Come è stata realizzata? E dove andremo a finire?

R. Poiché la FISA doveva accrescere la sua “universalità” con un budget limitato, ha iniziato a organizzare corsi di coaching in tutto il mondo. Ma per essere finanziati, i corsi per allenatori di Solidarietà Olimpica dovevano avere l’approvazione del comitato olimpico nazionale del paese ospitante, e a ogni NOC ne venivano assegnati solo uno o due all’anno, il che significava una lotta tra tutti gli sport di un paese per ottenere quei preziosi corsi. Così abbiamo fatto del nostro meglio con telefonate e fax. Un grande passo avanti è stato fatto nel 1992 quando la FISA ha deciso di stanziare fondi per creare la posizione a tempo pieno di Direttore dello Sviluppo e io sono stato assunto e trasferito in Svizzera. Ho iniziato viaggiando in tutti i 14 “nuovi” paesi dell’ex Unione Sovietica dove il canottaggio esisteva, ma che dovevano formare le proprie Federazioni Nazionali e cercare di aiutare i loro club a sopravvivere senza pesanti finanziamenti statali. Ho avuto la fortuna di fare questo viaggio con l’ex ministro dello sport dell’Unione Sovietica e il suo vice, che era un canottiere. Nell’Unione Sovietica il canottaggio era fondamentalmente uno sport professionistico con club aperti solo ad atleti di livello olimpico con stipendio statale. Gli allenatori dovevano solo allenare, quindi il reclutamento e la raccolta fondi erano competenze estranee.

Nel 1993 ci siamo concentrati sull’Asia e ho visitato molti Paesi per promuovere il canottaggio e contribuire alla creazione di federazioni nazionali, al reclutamento e alla formazione di canottieri, allenatori e dirigenti delle federazioni e alla fornitura di barche. Abbiamo raccolto vecchie barche dai Paesi sviluppati e le abbiamo spedite in container. Questo avveniva nel periodo della crescita economica dell’Asia orientale, sudorientale e centrale, quando iniziava a prendere forma l’idea di praticare sport accanto al lavoro o agli studi. In questi primi tempi, in tutta l’Asia sono stati fatti buoni progressi. Nel 1994 è stata la volta dell’Africa e ho visitato quanti più Paesi possibile. Sono stato persino rapito in Nigeria, ma sono riuscito a essere rilasciato incolume, ma senza il mio denaro. Tutti ricordiamo il rientro del Sudafrica alle Olimpiadi del 1992, e questo Paese è servito come base per lo sviluppo dell’Africa meridionale. Il Camerun è stato la base per lo sviluppo dell’Africa occidentale, mentre il Kenya lo è stato per l’Africa orientale. L’Egitto e la Tunisia sono state le basi per l’Africa settentrionale. Qui si sono registrati grandi progressi. Anche in America Latina il canottaggio stava crescendo bene. Come abbiamo fatto? All’inizio del 1992 la FISA contava 64 federazioni nazionali affiliate; nel 2021 il totale era di 156. La partecipazione alle qualificazioni per il canottaggio ai Giochi è passata da 44 paesi nel 1992 a un picco di 116 nel 2016 (nonostante la riduzione della quota complessiva). I Paesi rimanenti nella lista potenziale erano o Paesi desertici e isole senza laghi o fiumi o Paesi molto poveri dove tutti gli sport faticavano ad affermarsi.

D. Come è entrato World Rowing nel canottaggio indoor e costiero?

R. Per il canottaggio costiero dobbiamo dare credito alla Federazione francese e al suo presidente degli anni ’90, Denis Masseglia, che poi divenne presidente del Comitato Olimpico Nazionale Francese. Masseglia veniva da Marsiglia, dove si remava sul mare, e il canottaggio in acque piatte stava morendo. Ha stanziato risorse e commissionato ricerche per creare le imbarcazioni da coastal rowing autosvuotanti, che ora fanno parte dell’equipaggiamento standard. Il coastal rowing è stato rapidamente adottato dai club di tutto il Mediterraneo in Francia, Spagna e Italia ed è diventato un campionato FISA nel 2007. La problematica si riscontrava, però, nell’utilizzo del campo di regata sul modello della vela con percorsi triangolari disegnati in mare aperto. Nessuno poteva seguire la regata da terra o filmarla, quindi nessuno poteva capire cosa stesse succedendo. Una svolta ebbe luogo quando Guin Batten assunse la presidenza della Commissione per il canottaggio ricreativo. Guin e io abbiamo discusso del fatto che un evento non esiste se le persone non possono vederlo da terra o in televisione. Il format doveva cambiare. Così i campionati del 2011, svoltisi a Bari, sono stati modificati in maniera che il traguardo fosse vicino alla riva con un grande schermo posto vicino all’arrivo in maniera da fornire la copertura televisiva agli spettatori che potevano in questo modo seguire le gare. Anche le unità GPS sono state testate da Swiss Timing.

Nell’ottobre del 2011 con il COL di Bari, nella persona di Pasquale Triggiani, Guin ed io abbiamo utilizzato il giorno extra della domenica per testare le partenze e gli arrivi in spiaggia. Il test ebbe successo e fu chiamato Beach Sprint da Pasquale ai Mediterranean Beach Games del 2015 svoltisi a Pescara. Da allora il Beach Sprint è stato presente nel programma di numerosi eventi regionali e mondiali ed è diventato la risposta per lo sviluppo dello sport nei paesi che si affacciano sul mare o sull’oceano. Questa è ora la via principale per far crescere il numero dei paesi membri. Il nostro team strategico a Losanna ha pensato a questa soluzione come alternativa proattiva per il CIO, per evitare di perdere i 72 posti nella quota pesi leggeri. Questa strategia si è rivelata vincente, poiché il canottaggio costiero è stato incluso nei Giochi Olimpici di Los Angeles del 2028. L’indoor rowing è stato nel mio radar da molto tempo come Direttore Esecutivo ed è stato sviluppato con successo da Concept2, che ha organizzato eventi popolari e ha fatto crescere questa disciplina sportiva. Noi della FISA abbiamo cercato più volte di capire dove potevamo aggiungere valore a ciò che Concept2 stava già facendo così bene, ma all’epoca non avevamo le risorse, umane o finanziarie, per essere d’aiuto.

Alla Concept2 c’erano grandi pensatori che immaginavano uno status più elevato per l’indoor rowing, anche ai Giochi, ed era qui che World Rowing poteva essere di aiuto. Sono stati fatti grandi passi avanti nel 2019 quando Concept2 e World Rowing hanno concordato di organizzare i Campionati mondiali di indoor rowing, a partire da febbraio 2020 con Concept2 come presenting sponsor. Siamo riusciti a far includere il canottaggio indoor nei primi Urban Games di Budapest e in molti altri eventi mondiali. Una svolta sono stati i primi campionati mondiali indoor virtuali indotti dal Covid-19 nel febbraio 2021, presentati con l’aiuto dei nostri partner televisivi e tecnologici. La possibilità di competere virtualmente su una televisione in streaming globale è stato un enorme passo avanti e ha aperto molte nuove porte per promuovere questo sport. Il canottaggio indoor è attualmente un percorso per molte opportunità promozionali e commerciali per World Rowing”.

D. Perché la regata LA2028 sarà di 1.500 metri invece dei 2.000 standard? Perché non organizzare gli eventi LA2028 a Sarasota-Bradenton?

R. Parigi ospiterà il surf nella Polinesia francese e, secondo alcune informazioni, Oklahoma City ospiterà gli eventi del 2028 sulle rapide. Il processo di candidatura per i Giochi Olimpici del 2024 ha coinvolto non solo Los Angeles ma anche Parigi, Budapest e Roma. Ciò significa che tutte le gare dovevano essere conformi agli standard tecnici richiesti dalle federazioni sportive olimpiche internazionali e per noi si tratta di 2.000 metri con otto corsie. Nel 2016, il nostro team di candidatura olimpica ed io, abbiamo visitato tutte e quattro le città che si erano candidate in quel momento. Parigi aveva un’impianto esistente a Vaires-sur-Marne appena ristrutturato. Vi avevamo organizzato una Coppa del Mondo nel 1997 e lo conoscevamo bene. Budapest proponeva un percorso fantastico che collocava il ponte di partenza nel villaggio olimpico proposto. Il progetto prevedeva l’ampliamento di un canale esistente vicino al centro città. Roma voleva costruire un nuovo percorso tra la città e l’aeroporto lungo l’autostrada aeroportuale, ma a questo punto nuove sedi non erano più consentite dal CIO; quindi, la sede di Roma sarebbe stata a Sabaudia o Piediluco. Per Los Angeles, abbiamo inizialmente preso in considerazione il Lago Casitas, sede della regata olimpica del 1984, ma la proposta è stata respinta perché dopo le varie siccità non era più possibile garantire un livello e un volume d’acqua costanti.

Successivamente è stata intrapresa un’analisi completa di tutti i possibili specchi d’acqua dentro e intorno a Los Angeles, nonché una revisione di tutti i campi di regata esistenti in California, tra cui il lago Natoma a Sacramento, il centro di preparazione olimpica a Chula Vista e il Lexington Reservoir vicino a San Francisco. Venne preso in considerazione anche il Long Beach Marine Stadium, che era stato sede della regata olimpica del 1932, ma il Seventh Street Bridge a 500 metri ne riduceva l’attrattiva. Non c’era alcuna possibilità per una nuova sede di canottaggio a causa del divieto del CIO di nuove costruzioni e, poiché i Giochi di Los Angeles sarebbero stati finanziati privatamente, non c’era budget per grandi progetti. Il comitato di candidatura di Los Angeles aveva deciso che tutti gli eventi avrebbero dovuto svolgersi a Los Angeles o nelle sue immediate vicinanze, non in altri luoghi della California e della nazione. Considerata questa limitazione, l’opzione più vicina era Lake Perris, che si trova fuori Los Angeles vicino a Riverside. Si tratta di un viaggio di almeno due ore dal Villaggio Olimpico e richiederebbe un villaggio olimpico satellite presso un’università locale, con tutti i servizi aggiuntivi di catering, trasporto e sicurezza. La logistica di una località così remota è altamente problematica. Alla fine, Budapest e Roma si sono ritirate, lasciando una gara a due tra Parigi e Los Angeles. Poi, nel 2017, il CIO ha assegnato due edizioni dei Giochi contemporaneamente: Parigi nel 2024, Los Angeles nel 2028. Ormai era deciso.

Successivamente, il CIO ha detto alle Federazioni sportive che se volevano rimanere ai Giochi, avrebbero dovuto essere più flessibili con le regole e i requisiti della sede in modo che la competizione potesse svolgersi vicino al centro dei Giochi. Il messaggio chiaro per noi è stato che un luogo lontano dal centro delle Olimpiadi non sarebbe stato positivo per il futuro del canottaggio. Inoltre, a Losanna c’era la forte sensazione che il canottaggio fosse diventato troppo rigido rispetto alle nostre esigenze dopo le recenti regate olimpiche dove ci sono state gare molto anticipate, molti ritardi e diversi giorni di gara sono stati cancellati a causa del vento e del tempo. Ci siamo quindi concentrati su Long Beach. Un gruppo di dirigenti e tecnici della FISA si è recato sul posto all’indomani dei campionati mondiali 2017 di Sarasota-Bradenton, per poter esaminare tutti gli aspetti di questa opzione. Sono state presentate tutte le problematiche di questo sito, tra cui la sfida di chiudere un’ampia porzione di porto a centinaia di barche a motore, yacht e barche a vela per tutta l’estate, tranne che per periodi limitati, per motivi logistici, di costruzione e di sicurezza. Dovrà essere installata una strada televisiva galleggiante, come quella di Sarasota, che richiederà l’affondamento di tralicci. Ad agosto seguiranno le Paralimpiadi, e poi qualche mese per smantellare tutto: una decisione non facile per i politici locali, e un’impresa molto costosa per LA2028.

Sono stati effettuati diversi sopralluoghi di aggiornamento e molte opzioni sono state analizzate dall’architetto di World Rowing e dagli architetti locali. Abbiamo misurato tutte le possibili alternative, ma non siamo riusciti a portare la linea di partenza oltre il Seventh Street Bridge. Abbiamo misurato al centimetro tutte le opzioni possibili, ma semplicemente non siamo riusciti a farle funzionare per le corsie. L’unico modo per renderle possibili è stato posizionare il ponte di partenza sul “lato del traguardo” dei piloni del Seventh Street Bridge, con il riscaldamento che si svolgeva sull’altro lato del ponte. Long Beach offre molti aspetti positivi: è al centro dei Giochi; i vogatori potranno dormire nel Villaggio Olimpico dell’UCLA insieme agli altri atleti; il numero di spettatori sarà enorme e lascerà un’enorme eredità al canottaggio in questa zona densamente popolata della contea di Los Angeles. I benefici promozionali per lo sport saranno enormi, simili a quelli di Londra e Rio. Ci sono anche gli svantaggi: percorso ridotto, l’acqua di mare e la marea. Il calendario delle regate varierà in base alle tabelle delle maree per trovare i migliori momenti di bassa marea. La FISA ha deciso che lo sport non deve cambiare per un solo evento; pertanto, tutte le gare di qualificazione di canottaggio rimarranno sui 2.000 metri.

Tornando alle tue domande, non esiste un campo di kayak da discesa nel sud della California e non è possibile costruire una nuova sede, quindi questo evento dovrà svolgersi altrove, il che significa che i nostri amici canoisti dovranno gareggiare lontano dal centro dei Giochi. I campi di canoa da discesa sono molto costosi da costruire e mantenere, e pochissimi dimostrano di avere un modello finanziario solido post-Giochi. Hai menzionato anche il surf che si svolge nella Polinesia francese. Bene, ogni vero surfista ti dirà che l’Oceano Atlantico è uno stagno a luglio. Quindi non si pratica surf serio a Biarritz o lungo la costa atlantica della Francia. In effetti, l’inclusione del surf nel programma di Parigi è stata una sorpresa per i surfisti più accaniti. Poiché la Polinesia francese fa ufficialmente parte della Francia, la competizione di surf si svolgerà sul suolo francese e in un luogo da sogno per gli atleti. Organizzare l’evento così lontano ha fatto sollevare le sopracciglia a chi si occupa della sostenibilità e dell’impatto ambientale. Abbiamo chiesto se lì si potesse svolgere il canottaggio costiero anche per sfruttare le infrastrutture temporanee e le attrezzature televisive. Questo accadeva quando l’inclusione del canottaggio costiero a Parigi 2024 era ancora allo studio. La risposta è stata un secco no, poiché si voleva ridurre al minimo il numero di persone che avrebbero viaggiato così lontano. In termini finanziari, abbiamo chiesto se Long Beach fosse stata scelta per risparmiare denaro e il comitato organizzatore ci ha detto che il costo per mantenere la sicurezza per tutta l’estate e chiudere molte attività commerciali durante il blocco per lavori di costruzione è considerevole. È chiaro che l’opzione Long Beach non è più economica, ma più complessa e costosa. Nel concludere affermo di appoggiare totalmente questa decisione.

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