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Marco Selva, oro agli Europei Under19: “singolo che passione”

mercoledì 24 Maggio 2023

Marco Selva, oro agli Europei Under19: “singolo che passione”

E’ uno degli atleti di punta della nazionale Under 19 di canottaggio, vincitore di 8 titoli italiani, 4 medaglie d’oro in competizioni internazionali come la Coupe de la Jeunesse e il Memorial d’Aloja, bronzo ai mondiali di Varese un anno fa, ma soprattutto sul gradino più alto del podio ai recenti Europei di Brive-la-Gaillarde in Francia.

Marco Selva, SC Cernobbio, al momento non ha rivali in singolo nella sua categoria e si gode la vittoria ottenuta sulle acque del Lac du Causse, una delle medaglie più belle della sua giovane e promettente carriera
“Per certi versi è la medaglia più bella, perché, dopo il bronzo in doppio ai Mondiali 2022, l’obiettivo era quello di cercare di fare Europei Mondiali in singolo; obiettivo raggiunto perché al momento, avendo vinto il II Meeting, posso considerarmi l’Under 19 più forte in Italia in singolo”.

E proprio il singolo è la barca preferita di Marco
“E’ la mia barca preferita, una “passione” che c’è sempre stata, ma ha raggiunto il culmine dopo la  Coupe de la Jeunesse che ho fatto nel 2021 perché è dove sono cambiato sia fisicamente che mentalmente. Diciamo che è scattato qualcosa ed è per quello che adesso sto andando così forte, secondo me è stato lì che ho capito  che avrei potuto fare davvero bene, sperando di continuare così anche nei prossimi anni”

In singolo un atleta sa di poter contare solo su se stesso
“Nel canottaggio non ci sono segreti, si fa tutto durante gli allenamenti, poi magari è anche possibile che io abbia qualcosa in più a livello fisico o fisiologico, che magari non tutti hanno, o forse semplicemente ho trovato il mio sport, in cui riesco a dare il massimo però comunque tutte le gare si costruiscono in allenamento e basta. La performance esce da quello che hai fatto in tutti gli allenamenti, non è che si inventa qualcosa: quando fai la gara è già tutto scritto, bisogna solo tirarlo fuori, secondo me”.

Selva in Francia era anche il capitano della squadra maschile e anche questo avrebbe potuto rappresentare una pressione, insieme alle alte aspettative che si erano create intorno a lui
“Dopo il II Meeting, in cui sono andato davvero bene, ci si aspettava un’ottima prestazione. Si sapeva che ci sarebbero stati equipaggi forti, anche se sinceramente non mi aspettavo che il turco andasse così forte; però in singolo sono sempre tranquillo perché sono da solo e so quello che posso fare e quello che posso dimostrare, bisogna solo stare concentrati e tirar fuori quello che si è fatto durante l’anno. Alla fine in singolo è dove sto meglio, più tranquillo più rilassato e senza nessuna preoccupazione”.

Un atleta che, nonostante la giovane età, dedica tutto se stesso al canottaggio
“Durante la mia giornata lavoro con mio padre e mio zio nella ditta di famiglia ed è una grande fortuna perché questo mi permette di giostrare le ore di lavoro in favore degli allenamenti. Lavoro mezza giornata poi vado a Pusiano per uscire in barca”.

Prossimo obiettivo i Mondiali, passando per i Campionati Italiani, grazie anche al sostegno di famiglia e società, ma non solo
“Adesso si punta a mondiali e a italiani, naturalmente in singolo. Ringrazio la  società che mi ha permesso di fare, più o meno, sempre quello che era meglio per me e quello che volevo fare io, quindi ovviamente il ringraziamento va alla Cernobbio, per avermi dato la possibilità di fare quello che voglio. Penso che il grosso salto di qualità, ma anche di mentalità, sia dovuto a Giulia Pollini che adesso non è più a Cernobbio, e che più che un’allenatrice è stata anche un’amica e una sorella. Un’altra persona che, da quando ho iniziato ad andare forte, c’è sempre stata è Melissa, la mia ragazza con cui sto da due anni e mezzo, oltre alla famiglia, ovviamente, che mi aiuta sia a livello mentale che fisico ed economico, sia seguendomi in gara che mettendomi nelle migliori condizioni per gareggiare. Poi l’allenatrice di oggi, Gaia Tagliabue,  e da poco anche Samuele Loconsole appena arrivato ma che ha remato per tanti anni”.

Cristina Coppola
Ufficio stampa FIC Lombardia