Il DT Cattaneo relatore al seminario dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI “La Donna Atleta”
Il DT Cattaneo relatore al seminario dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI “La Donna Atleta”
C’era anche il direttore tecnico azzurro Francesco Cattaneo tra i relatori del seminario organizzato a Roma, presso l’aula magna Giulio Onesti, dall’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI dal titolo “La Donna Atleta”, destinato a tecnici, medici e membri degli staff delle varie federazioni affiliate al Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Presente nel panel degli interventi assieme ad altre personalità del mondo sportivo azzurro di tecnici, comunicatori e medici – tra i DT delle varie nazionali azzurre erano presenti con Cattaneo i colleghi Antonio La Torre (DT FIDAL), Marco Mencarelli (DT delle squadre nazionali giovanili femminili e del club Italia della pallavolo), Daniele Molmenti (DT canoa slalom della FICK) e Paolo Sangalli (DT dell’Italciclo femminile) – Cattaneo ha incentrato il proprio intervento sullo sviluppo del canottaggio femminile in Italia, che ha portato l’Italremo rosa da qualche anno a essere spesso presente nei medaglieri di Mondiali ed Europei Assoluti, fino all’exploit di Tokyo 2020, con ben quattro barche in gara all’ultima Olimpiade e il picco raggiunto dall’oro a cinque cerchi vinto dal doppio Pesi Leggeri femminile di Federica Cesarini e Valentina Rodini.
Il DT del canottaggio azzurro ha spiegato come una decina di anni fa è avvenuto il vero cambiamento per le donne nello sport del remo, con un intero staff tecnico federale messo per la prima volta a loro disposizione. Un forte cambiamento di cultura nell’approccio agli allenamenti che ha portato le donne del canottaggio a progredire e a raggiungere gli uomini nello svolgimento dei programmi, sottolineando come oggi le donne in palestra si allenano con la stessa intensità degli uomini, seppure ovviamente con carichi differenti. Un mutamento culturale che – ha specificato Cattaneo – ha portato non solo a migliorare l’autostima delle donne dell’Italia del canottaggio, ma in generale un giovamento a tutto l’ambiente.