News

L’azzurra Greta Muti in prima linea nella ricerca contro il COVID-19

lunedì 11 Maggio 2020

L’azzurra Greta Muti in prima linea nella ricerca contro il COVID-19


ROMA, 11 maggio  2020 – Siamo soliti raccontare le gesta degli eroi del remo a livello regionale, nazionale ed internazionale, ma riteniamo doveroso mettere in luce anche le prodezze dei nostri beniamini non strettamente legate all’attività agonistica. Nello specifico parliamo della vogatrice Greta Muti, componente della rappresentativa Paralimpica, guidata da Giovanni Santaniello, la quale, dopo il rinvio dell’impegno previsto a Tokyo, si è dedicata ad un lavoro altrettanto importante, quello della ricerca contro il COVID-19: “Il medico di medicina generale dell’Isola del Giglio e mia mamma (medico epidemiologo) avevano notato che tra gli isolani non erano sorti casi di COVID-19 durante il periodo della pandemia” ci spiega Greta “Questo nonostante da fuori fossero giunti diversi portatori sani poi divenuti sintomatici. La cosa risultava strana anche perché sull’isola la popolazione anziana, naturalmente più suscettibile al virus, è molto rappresentata e quindi le condizioni perché il patogeno si diffondesse c’erano”.


E prosegue l’azzurra: “Il progetto è nato proprio dalla necessità di risolvere l’enigma della mancata diffusione del virus. Mia madre, che lavora presso l’Università Statale di Milano, ha proposto alla Regione Toscana uno studio di prevalenza di infezione da Virus SARS-CoV2, relativo alla popolazione dell’isola. Si trattava di valutare se la popolazione del Giglio fosse stata esposta in precedenza al virus stesso o alla famiglia dei coronavirus e dunque avesse maturato una resistenza immunologica all’infezione”.


Quello medico è un campo che Greta conosce bene, per questo si è messa a disposizione di un progetto così importante: “Io sono studentessa di medicina e volentieri ho partecipato a questo studio che ha previsto il coinvolgimento di tutta la popolazione dell’isola. L’epidemiologia mi piace tanto, essendo influenzata sia da mio padre (anche lui epidemiologo) che da mia madre. Il mio sogno comunque rimante quello di entrare nel mondo della medicina sportiva/riabilitativa. In maniera più specifica vorrei concentrarmi sul campo para-sportivo e sui suoi benefici”.


Una vita super impegnata quindi quella di Greta, che deve trovare un equilibrio tra la Facoltà di Medicina e l’attività paralimpica di vertice: “Sicuramente non è facile trovare un equilibrio, ma io amo tutto quello che faccio. Studio anche Canto lirico, altro impegno che richiede tempo e pazienza. Spesso devo porre come priorità una cosa rispetto all’altra, accettando che sono “umana”. Mi alleno al mattino presto, poi vado in Facoltà o in reparto, quindi a lezione di canto e poi finisco la giornata con il secondo allenamento. Diciamo che in linea di massima questa formula è sempre stata quella vincente”.