Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Pallanza
Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Pallanza
ROMA, 26 luglio 2020 – Ci spostiamo, in un volo virtuale sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, sulla strada panoramica che costeggia il lago per arrivare alla Società Canottieri Pallanza, nata nel 1896, che ha già programmato per il prossimo anno le celebrazioni dei suoi primi 125 anni di attività e di storia remiera sul Lago Maggiore. Una società che, durante gli anni, si è impegnata nell’organizzazione di eventi remieri come il Festival dei Giovani del 1996, il più recente, mentre nel passato nello spazio acqueo antistante la società, presieduta da Mauro Petoletti, si sono tenute le edizioni degli Europei del 1897 e del 1906.
A Mauro Petoletti Presidente della SC Pallanza dal 15 gennaio 2018, dopo le dimissioni di Ferdinando Negri per motivi di salute e dopo oltre 40 anni di militanza con i colori del sodalizio prima come atleta, poi allenatore e consigliere, chiediamo quali programmi stava predisponendo prima del lockdown: “I nostri progetti societari erano finalizzati all’esecuzione del programma di allenamento per Club, predisposto dalla Direzione Tecnica Nazionale, onde consentire alla maggior parte dei nostri atleti di poter avere buone prospettive di risultato a tutte le regate regionali e nazionali previste dal calendario Federale. Purtroppo tutto si è bloccato nel momento in cui si sarebbero dovuti raccogliere i frutti del duro lavoro svolto durante la preparazione invernale”.
Presidente, come hanno vissuto il periodo di quarantena i suoi tesserati? ” Tutto sta gradualmente tornando alla normalità. Siamo veramente contenti che sia così, è forse superfluo sottolineare la felicità dei ragazzi al momento in cui hanno saputo che potevano tornare a remare e che potevano nuovamente scendere in canottieri. Su questo voglio soffermarmi un attimo: la canottieri diventa punto di ritrovo dei ragazzi, li si creano amicizie che fioriscono fra fatiche comuni e sacrifici, per questo, durante la fase iniziale del periodo di lockdown, ci siamo trovati tutti un po’ spaesati, tuttavia devo riconoscere che i ragazzi non si sono mai persi d’animo.
Con i consigli di alcuni di loro siamo riusciti, infatti, a organizzare allenamenti online e alcuni incontri per confrontarci sul periodo che stavamo vivendo. Gli atleti sono stati forniti, presso le loro abitazioni, dei remoergometri che hanno consentito di proseguire il programma di allenamento, anche se parzialmente. Dunque il bilancio è positivo. È stata un’ esperienza che ha richiesto tanti sforzi, non lo nego, ma ha anche regalato soddisfazioni dal punto di vista remiero e umano”.
Lei ritiene sia possibile ripristinare i programmi e i progetti iniziali? “Pensiamo di ripristinare i programmi ed i progetti che ci eravamo prefissati ad inizio stagione e, quindi, non la consideriamo una stagione persa, anzi ci impegneremo affinché questa esperienza sia utile per il prossimo futuro”. Durante la quarantena la Federazione ha organizzato alcune gare virtuali, qual è la sua valutazione? “Considerando l’impossibilità di usufruire della palestra, e senza potere uscire sulle acque del lago, le gare virtuali sono state una bella iniziativa che hanno, altresì, permesso agli atleti di interrompere l’isolamento dovuto alla pandemia e mantenere il contatto tra loro”.
Presidente Petoletti, nel concludere, le chiediamo se secondo lei la pandemia può aver cambiato la passione per il canottaggio? “Chiaramente sì. Questa pandemia ha cambiato molte cose, dunque anche il modo di condividere la passione per il canottaggio; esempio lampante del ‘come’ sia cambiato questo ‘modo di condividere’ credo sia ben rappresentato dalle molte iniziative a livello federale e regionale. Si sono svolte le gare di remoergometro online, gli approfondimenti e le interviste agli atleti della nazionale e ad ex campioni o, molto più in piccolo, ad esempio, gli allenamenti che come dicevo prima, abbiamo organizzato in videochiamata con i nostri atleti. Io ritengo che il mondo remiero, come del resto ogni altra realtà desiderosa di continuare a far ardere quella torcia di passione che ci spinge sempre a far meglio, non si è perso d’animo e ha saputo, seppur con alcune difficoltà iniziali, credere in sé stesso e nelle persone che lo compongono e tanto lo amano”.