Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Mincio Gruppi Sportivi
Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Mincio Gruppi Sportivi
ROMA, 11 agosto 2020 – E siamo nuovamente in Lombardia, a Mantova per la precisione, per continuare il percorso con la rubrica “Focus sulle Società Remiere”, che tanto successo sta riscuotendo, per parlare della Società Canottieri Mincio Gruppi Sportivi che vede, come Presidente, Gianni Mistrorigo, da poco eletto alla massima carica sociale, e con il quale ci intratterremo. Prima, però, diamo alcuni cenni storici del sodalizio che vide la luce nel 1883, con sede in Porta Mulina. Da subito si dedicò alla promozione di nuoto, tuffi, vela, canottaggio e canoa, tutte discipline che da sempre hanno dato lustro alla Canottieri Mincio in Italia e nel Mondo.
Dal compianto Azelio Mondini, classe 1923, vogatore dal 1937 e dagli anni ‘50 assoluto e indimenticato maestro del Canottaggio Mantovano e fondatore dell’ANAC, fino a Marco Penna che, per tre volte, ha partecipato alle Olimpiadi (Atlanta 1996, Sydney 2000, Atene 2004), la storia della Canottieri Mincio è fatta da donne e uomini con tanta passione nelle “vene”. Anche la SC Mincio, come altre realtà remiere italiane con una storia centenaria, vanta un motto coniato dal poeta Gabriele D’Annunzio, “Perseverando Arrivi”, che ormai da quasi un secolo contraddistingue il sodalizio. Il Vate, nel 1928, entusiasta dei risultati ottenuti dai canottieri del Mincio che vinse gli Agonali del Remo a Salò, coniò la frase che è divenuta emblema della società, “Perseverando Arrivi”, appunto.
Ed ora, caro Presidente Mistrorigo, iniziamo il colloquio e, anche se da poco al vertice della Società, ci può parlare di come vede il futuro della Mincio? “Non si può parlare di progetti e futuro senza esprimere innanzitutto il più spontaneo e doveroso ringraziamento ai Tecnici della Società, Marco Penna e Marco Testoni, e agli atleti in forza alla Canottieri che, insieme, sono riusciti a rimanere vicini anche se distanti nei mesi della emergenza sanitaria. Un fatto che si concretizza alla ripresa con numeri addirittura in crescita, frutto della passione e del senso di appartenenza alla nostra storia. A questi soggetti, mi viene da dire, deve essere garantita una prospettiva di sviluppo anche nei passaggi societari difficili come questo, cercando di sfruttare tutte le opportunità che per fortuna si presentano dopo le crisi”.
Presidente ci può illustrare a quali progettualità era impegnata la sua società prima del lockdown? “Per quello che riguarda il Canottaggio, la Società si stava organizzando per partecipare alle gare regionali e alle due nazionali con equipaggi della categoria ragazzi che stanno crescendo, e con attenzione particolare al reparto femminile”. La normalità post-quarantena è tornata con le uscite in barche multiple, ma come hanno vissuto questo periodo i suoi tesserati? “I tecnici, come accennavo in apertura, hanno tenuto unito l’ambiente fornendo i vogatori a casa degli atleti e stimolato il gruppo con video e programmi aggiornati in progress, in linea con le altre Società, con cui è sempre attivo e aperto il canale del confronto. Alla riapertura il numero degli atleti è addirittura aumentato di 5 unità, merito anche dei genitori dei ragazzi che rappresentano un braccio attivo nel gruppo”.
Ci fornisce una sua valutazione sulle gare virtuali che la Federazione ha organizzato durante il periodo di chiusura? “Sono state sicuramente un’ottima iniziativa alla quale però la Società non ha partecipato. Una mancata partecipazione dovuta al fatto che non ci è stato possibile fornire a tutti l’attrezzatura a casa e, di conseguenza, non si sono volute fare differenze sostanziali”. La pandemia da Covid-19 ha cambiato, e continua a farlo tuttora, le nostre abitudini. Lei ritiene che quelle dei canottieri e il modo in cui si affronta la vita nei circoli remieri possa cambiare? “Nel canottaggio, come nella vita, nuove regole non significano nuovi stop. Piuttosto una nuova organizzazione che, in uno sport di squadra come il nostro, può portare anche più risultati. Quindi dai cambiamenti ritengo che se ne esca più forti e poi siamo italiani e siamo piani di resilienza”.
Presidente Mistrorigo, come si sta preparando la Canottieri Mincio ad affrontare l’ultima parte di regate già riprogrammate? “Ci stiamo preparando con attenzione e determinazione poiché la Canottieri Mincio parteciperà alla prima gara regionale, e ai Campionati Italiani in ottobre a Varese, con l’obiettivo di fare bene. Il settore Master, invece, parteciperà solo ai Campionati di Ravenna di inizio settembre”. Presidente, per concludere il nostro dialogo, le ricordo che negli anni ’70 la Canottieri Mincio organizzava eventi remieri di caratura nazionale, ora con la sua presidenza si può sperare che nei suoi progetti vengano inseriti anche organizzazioni di manifestazioni remiere come avveniva nel passato?
“Certamente gli anni ’70 hanno dato forma e contenuti alla storia della Mincio. Oggi, senza retorica, dobbiamo constatare che i tempi sono molto cambiati rispetto a quell’epoca. Ci piacerebbe tuttavia sviluppare un progetto remiero di sicuro impatto spettacolare e anche emotivo. Mi riferisco ad una gara di sprint, in un periodo della stagione in cui Mantova è presa d’assalto dai visitatori, i quali avrebbero la possibilità di assistere alla kermesse lungo tutto il corso della pista ciclabile che fronteggia il nostro campo di gara. Una promozione a questo meraviglioso sport capace di dare i brividi anche a chi non lo conosce! Quindi per rispondere alla sua domanda le dico che lavoreremo anche sull’aspetto organizzativo remiero”.