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Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Firenze

sabato 18 Luglio 2020

Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Firenze


ROMA, 18 luglio 2020 – Dalla Sicilia risaliamo il Belpaese per un’altra tappa toscana del tour fra le società di tutta Italia. Da Messina si vola a Firenze, la culla del Rinascimento dove dal 1886 canottaggio fa rima con la Società Canottieri Firenze, circolo tra i più visitati di tutto il mondo grazie alla straordinaria location, il tratto d’Arno che comprende il passaggio davanti al loggiato della Galleria degli Uffizi e sotto al Ponte Vecchio. Un circolo storico che annovera nella sua bacheca molte vittorie nazionali e internazionali e che negli ultimi anni ha formato atleti di livello olimpico e paralimpico come Francesco Fossi (azzurro a Londra 2012 e Rio 2016), Stefano Oppo (quarto a Rio 2016, oggi atleta del doppio Pesi Leggeri maschile e che nel 2013 ha regalato alla Firenze l’unico titolo mondiale assoluto della sua storia) e Fabrizio Caselli (Rio 2016).


A fare il punto sulle attività del club remiero biancorosso è Francesco Vessichelli, Presidente del sodalizio fiorentino dal febbraio 2018, al quale chiediamo di illustrarci i programmi che la sua società stava predisponendo prima del lockdown: “Dal punto di vista agonistico, la squadra guidata da Luigi De Lucia si stava preparando ad entrare nel vivo della stagione, dopo aver scaldato i motori nelle Gran Fondo di Pisa e soprattutto a Torino, dove erano arrivati risultati importanti che facevano ben sperare per le gare successive sulla distanza olimpica. Dal punto di vista sociale, il Consiglio Direttivo con l’approvazione dell’Assemblea dei Soci aveva predisposto una innovativa riorganizzazione degli spazi riservati alla Gestione del bar e del ristorante, cambiamenti che avrebbero dato nuova linfa alla nostra sede storica al Ponte Vecchio senza però venire meno alla tradizione che da sempre respira chi varca la nostra ‘porta verde’, l’accesso principale alla Canottieri sul Lungarno dei Medici, a pochi metri dalla Galleria degli Uffizi”.


Come hanno vissuto il periodo di quarantena i suoi tesserati in attesa della quasi normalità arrivata con l’utilizzo delle barche multiple? “La Canottieri ha messo a disposizione della sua squadra agonistica un remoergometro per ciascun atleta, e gli allenamenti non si sono praticamente mai interrotti, grazie all’impegno di tutti i tecnici che, quotidianamente, fornivano ai ragazzi e alle ragazze le indicazioni sui programmi da seguire, con sessioni di allenamento svolte in contemporanea su Zoom. E’ stata indubbiamente dura mantenere l’impegno e la concentrazione durante il periodo di quarantena, ma sono orgoglioso della risposta della squadra biancorossa, che non ha mai mollato. A dimostrazione di questo, ci sono i risultati ottenuti nelle regate federali e i tanti record italiani indoor rowing realizzati sia a livello maschile che a livello femminile. Tenere vivo il rapporto con il corpo sociale, composto da circa 700 soci, è stato indubbiamente più difficile, tuttavia dopo un primo, fisiologico momento di spaesamento, abbiamo ripreso le redini della situazione in mano, creando dei gruppi WhatsApp dove ogni giorno venivano inviati allenamenti di ogni genere, dal potenziamento muscolare allo spinning passando per i circuiti a corpo libero e lo yoga.


Questo è stato reso possibile dalla grande collaborazione di alcuni soci, che hanno messo a disposizione le proprie conoscenze nei campi suddetti per dare comunque a tutto il corpo sociale la possibilità di mantenersi in forma anche se costretti tra le mura di casa. Il ritorno alla normalità per noi è stato poi molto graduale. La particolare struttura della nostra sede ci ha visti costretti in un primo momento a spostare l’attività sportiva sul greto, mentre si completavano le procedure di sanificazione e sanitizzazione degli ambienti. Abbiamo di fatto costruito una palestra a cielo aperto nel cuore di Firenze, in riva all’Arno, permettendo così alla Canottieri di rinascere proprio dalle sue radici, mentre ora stiamo ripristinando il normale accesso ai locali interni. La voga in barche multiple invece in Toscana in generale è stata permessa non dal 25 giugno bensì dal 3 luglio, grazie ad un’Ordinanza regionale che ha superato gli scetticismi del CTS relativamente a questo punto. Un giorno decisivo per il vero e proprio ritorno alla normalità di un club remiero.


Presidente ritiene di poter ripristinare i programmi iniziali e anche di svilupparli ulteriormente? “Il nostro obiettivo dal punto di vista agonistico è quello di tenere fede a tutti gli impegni assunti prima del lockdown, dunque puntiamo a partecipare a tutte le principali manifestazioni previste dal calendario nazionale – dai Ragazzi ai Master – e perché no, anche internazionale, essendo consapevoli di avere alcuni elementi che possono ambire alla maglia azzurra per le tre competizioni continentali che sono state confermate. A livello sociale, essendo tra l’altro questo mandato a scadenza nel febbraio 2021, non sarà semplice riprendere il discorso relativo al rinnovo degli spazi bar/ristorante, ma per le altre attività abbiamo ripreso: i corsi per i soci sono stati tutti riattivati, l’attività ricreativa come l’organizzazione di cene e aperitivi in concomitanza delle partite del campionato di calcio è partita nuovamente, e se il contagio ce lo permetterà, da settembre vogliamo recuperare le tradizionali manifestazioni sociali che sono saltate a causa della pandemia, come la Coppa del Presidente e il Palio Remiero con in gara i quattro quartieri di Firenze, che andrebbero ad aggiungersi alla Corsa Sociale, la gara podistica di circa 11 chilometri su e giù per le colline circostanti che si tiene ogni anno a novembre. Infine, speriamo di recuperare la gara regionale sprint che da un paio di anni organizzavamo in giugno con l’ausilio del Comitato Toscana, mentre a dicembre vogliamo confermare il Remy Christmas, la gara nazionale indoor rowing riservata al Pararowing e agli Special Olympics da sempre collegata alla lotta contro il bullismo. Il calendario è pieno e gli impegni sono tanti, ma vogliamo mettercela tutta”.


Come valuta le gare virtuali organizzate dalla Federazione durante il lockdown? “Valutazione assolutamente positiva. E’ stato un momento di grande aggregazione per la community del canottaggio, ha dato uno stimolo agli atleti che occupano i gradini sottostanti alla squadra olimpica e penso che siano state un esempio sportivo a livello nazionale: il canottaggio a riguardo, nonostante la particolarità della sua natura con tutte le complessità organizzative che ben conosciamo, ha bruciato gli altri sport, erigendosi ad esempio per altre discipline e facendo letteralmente storia. Come Presidente della mia società sono infine molto soddisfatto dei risultati ottenuti dalla squadra biancorossa, specie nella Quarantine Indoor Rowing Challenge di inizio maggio, dove con la vittoria di 13 medaglie complessive – due d’oro, sei d’argento e cinque di bronzo – siamo stati la società più vincente dell’intera manifestazione”. Nel concludere, Presidente, in che modo la sua squadra agonistica affronterà l’ultima parte della stagione remiera riprogrammata da settembre a dicembre? “Come avevamo previsto di affrontare tutta la stagione prima che il Covid-19 stravolgesse i nostri piani, ovvero con grande impegno, spirito di abnegazione e voglia di rendere onore a quei colori biancorossi che tanto ci piacciono a Firenze”.


Speciale “Focus sulle Società Remiere”