Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Ausonia
Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Ausonia
ROMA, 16 settembre 2020 – Torniamo nel Nord Est d’Italia, e per la precisione a Grado, per conoscere da vicino, attraverso il dialogo con il Presidente Andrea Tessarin, la Società Canottieri Ausonia. Un sodalizio fondato nel 1909, sotto la dominazione austriaca, da un gruppo di giovani irredentisti gradesi tra i quali l’illustre poeta Biagio Marin. Quest’anno, in piena pandemia da Covid-19, il sodalizio ha festeggiato i 111 anni di attività del canottaggio. Tra i soci, infatti, all’inizio del Novecento, era molto in voga praticare essenzialmente il canottaggio, mentre in seguito la società si apri anche alla vela e alla canoa. Ma è nel canottaggio che furono vinti, a metà degli anni `50, due titoli italiani nel quattro con Allievi e, nell’ultimo decennio, mentre nella canoa arrivavano numerosi titoli italiani e risultati in ambito internazionale, il canottaggio e’ tornato a vincere. Sono stati ottenuti, infatti, ottimi risultati internazionali con Ilaria Corazza che, per due volte, è stata medaglia d’argento ai Campionati Europei juniores 2018 e 2019, rispettivamente in doppio e quattro di coppia, e recentemente, a Duisburg, ha vinto il titolo europeo under 23 nel quattro di coppia pesi leggeri.
Il sodalizio, che oggi può contare su circa 180 soci più una cinquantina di atleti, per la sua centenaria attività sportiva è stato insignito dal CONI della Stella d’Oro al merito sportivo. Per quanto riguarda, invece, Andrea Tessarin, attuale Presidente in carica dal febbraio 2020, va evidenziata la sua crescita in Ausonia come canoista, mentre da oltre 20 anni ricopre ruoli dirigenziali, è il tecnico del settore canoa e collabora con la squadra nazionale delle Federazione Italiana Canoa Kayak. Ma entriamo nel novero della nostra chiacchierata e, come consuetudine, chiediamo al Presidente se il lockdown ha lasciato eventuali strascichi nella sua società: “Atleti e soci non hanno risentito particolarmente del periodo di chiusura e, dopo una fase di adattamento iniziale alle nuove regole e dopo aver preso coscienza di quello che stava accadendo, gli allenamenti e la vita sociale sono ripresi regolarmente. Come conseguenza positiva, ho riscontrato grande entusiasmo e voglia di ricominciare con le varie attività”.
Oramai si è tornati alla normalità e, anche se a fatica, si continua a lavorare e ad allenarsi attenendosi ai vari protocolli in vigore. Presidente, lei ritiene che il cambiamento in atto possa sedimentarsi nello sport in genere e nel canottaggio in particolare? “Nella vita di tutti i giorni abbiamo affrontato ed accettato cambiamenti di abitudini consolidate. Credo che l’ambito sportivo non faccia eccezione e ci si debba adeguare ai protocolli. La speranza è che in un futuro prossimo certi vincoli vengano tolti. Significherebbe aver superato l’emergenza sanitaria e, quindi, il venir meno della necessità di misure restrittive”. Lei ritiene di poter ripristinare i programmi iniziali, bloccati dalla pandemia, e svilupparli ulteriormente? “Assolutamente sì. Continuiamo a lavorare per il raggiungimento dei nostri obiettivi. In primo luogo quello di far avvicinare i giovani al canottaggio e alla canoa, seguirli nella crescita dal punto di vista umano e sportivo e possibilmente portarli a competere a livello nazionale e oltre. Parallelamente prosegue l’attività di manutenzione e miglioramento delle strutture e attrezzature sociali. In particolare la palestra e gli spogliatoi richiedono l’incremento degli spazi in quanto quelli attuali non sono più sufficienti ad accogliere come si dovrebbe i nostri atleti. Lavoriamo anche in questa direzione”.
Durante il lockdown sono state organizzate dalla Federazione e dal Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia alcune gare virtuali. Ci può dare la sua valutazione su questo nuovo modo di fare canottaggio? “Ritengo siano state occasioni molto utili di confronto, seppur a distanza, in una fase in cui gli atleti, in particolare i più giovani, non avevano obiettivi immediati. Le gare da casa hanno contribuito a tenere viva l’attenzione sulla preparazione fisica. Ho avuto riscontri positivi anche dai nostri ragazzi che hanno partecipato, riportando tra l’altro ottimi risultati”. Senta Presidente, in che maniera affronterà questa ultima parte della stagione remiera 2020? “È una stagione breve che però ci ha già regalato una grandissima soddisfazione con la conquista della medaglia d’oro da parte di Ilaria Corazza nel quattro di coppia pesi leggeri ai recenti Europei Under 23. Cercheremo di sfruttare le opportunità offerte dal calendario per far scendere in acqua i nostri atleti nel maggior numero di gare possibili”.
Presidente Tessarin, secondo lei come si potrebbero aumentare i tesserati nei vari sodalizi e, conseguentemente, anche nella Federazione? “L’attività promozionale, vista l’agguerrita concorrenza degli altri sport e una scarsa conoscenza delle nostre discipline tra la maggioranza del pubblico, non dovrebbe mai cessare. Nel caso della nostra Società, puntiamo molto sui corsi di avviamento a canoa e canottaggio che richiamano, nel periodo estivo, decine di ragazzi sia locali che turisti in vacanza a Grado. Nel corso degli anni, molti hanno continuato con l’attività agonistica in Ausonia o presso le Società, nei rispettivi luoghi di provenienza”. Si parla sempre più insistentemente del coastal rowing da inserire nel programma olimpico e quindi di un suo sviluppo, lei ritiene che questo possa essere un volano per promuovere ulteriormente il canottaggio lungo lo Stivale? “Sarebbe un’opportunità promozionale da non perdere. L’eventuale inserimento nel programma dei Giochi Olimpici moltiplicherebbe l’interesse per questa disciplina, ma darebbe allo stesso tempo visibilità anche al canottaggio tradizionale. Auspico però che il coastal rowing si affianchi al canottaggio sui 2.000 metri senza ridurne il consolidato programma olimpico”.
Presidente Tessarin, nel concludere ha qualche ringraziamento da fare e qualche auspicio da comunicare? “Grazie dell’opportunità, per cui vorrei subito ringraziare i nostri ragazzi, canottieri e canoisti, che nel periodo di lockdown, in collaborazione con i tecnici, anche da casa hanno sempre proseguito con serietà la loro preparazione dimostrando attaccamento alla Società. Infine, con una decisione sofferta ma che ci è sembrata la più logica data la situazione di emergenza, abbiamo dovuto rinunciare a due eventi che eravamo soliti organizzare. Si tratta della regata velica ‘Graisana’ (oltre 30 edizioni) e della ‘Vogadalonga’ (nata nel 2009), manifestazione remiera non competitiva aperta a canoa, canottaggio e voga veneta sempre molto apprezzata che si svolge nella nostra laguna a fine stagione agonistica. A tutti gli amici che erano soliti partecipare numerosi, anche dall’estero, diamo appuntamento al 2021”.