Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Arno
Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Arno
ROMA, 13 dicembre 2020 – Il girovagare tra le Società Remiere del Belpaese fa tappa nuovamente in Toscana, a Pisa, nella sede della Società Canottieri Arno. Fondata nel 1905 come sola società di canottaggio, e ubicata inizialmente agli scali di Porta a Mare ai Navicelli, oggi la SC Arno è una polisportiva con sede al celebre Ponte della Cittadella e che annovera tra le sue discipline, oltre allo sport del remo, anche il nuoto, dagli anni ’20, e successivamente dagli anni ’60 la pallanuoto e la canoa. Una lunga storia di sport d’acqua che è valsa alla Canottieri Arno la Stella d’Oro al Merito Sportivo del CONI, conseguita nel 1993, alla quale specificatamente nella pratica del canottaggio sono seguiti ampi successi in campo nazionale e internazionale.
Su tutte, impossibile dimenticare, infatti, le imprese del compianto Mauro Baccelli, tragicamente scomparso in un incidente d’auto nel 2008 e due volte campione mondiale assoluto nel quattro di coppia Pesi Leggeri nel 1999 e nel 2001. Più recentemente, invece, vanno ricordate le imprese delle “donne d’oro” allenate da Nicola Iannucci: Clara Massaria, due volte campionessa mondiale Junior in quattro con femminile nel 2018 e 2019, Chiara Di Pede, argento ai Mondiali Junior 2018 in quattro senza femminile, e soprattutto Silvia Terrazzi che, ai Mondiali Assoluti di qualificazione olimpica di Linz dello scorso anno, ha qualificato assieme a Chiara Ondoli, Clara Guerra e Ludovica Serafini il quadruplo rosa italiano ai Giochi Olimpici per la prima volta nella sua storia.
A presiedere il sodalizio pisano è Davide Ghelardi che, in questo caso, ha delegato Andrea Fusi, consigliere della sezione canottaggio della SC Arno, a dialogare e sviluppare i quesiti che la Rubrica “Focus sulle Società Remiere” pone ai propri interlocutori. Al Consigliere Fusi chiediamo di illustrarci i programmi che la sua società stava predisponendo prima dello scoppio della pandemia e dei conseguenti lookdown: “Come consuetudine la società usciva dalla preparazione invernale e, in particolare, c’erano molte aspettative per le nostre atlete nel circuito della Nazionale, ma in generale per tutta la squadra agonistica. Come tutti gli anni, avevamo preparato le prime gare in relazione alla stagione agonistica che avremmo voluto affrontare, il tutto sempre con grande entusiasmo e passione”.
Come hanno vissuto i suoi tesserati questi periodi di stop dovuti alle varie ondate di infezione pandemica? “Il 25 giugno eravamo tornati ad una prima normalità con le uscite in barche multiple anche se eravamo consapevoli della gravità della situazione, ma comunque insieme ai nostri tecnici, che ringrazio infinitamente, abbiamo iniziato subito a guardare oltre, a quando tutto sarebbe finito, cercando prima di far continuare da casa la preparazione nel migliore dei modi e poi affrontando anche la stagione agonistica ricuperata in corsa. Abbiamo consegnato a ciascun membro della squadra agonistica un remoergometro per permettere loro di allenarsi, mentre gli Allievi e i Cadetti li abbiamo curati facendo dei circuiti in collegamento video. Tutto sommato, cercando di fare il massimo, ne siamo usciti piuttosto bene”.
Pensa di poter ripristinare i programmi iniziali e di svilupparli ulteriormente una volta che questa seconda emergenza sarà finita? “Questa seconda ondata purtroppo ha gravato in modo molto pesante sulla società. La SC Arno gestisce, infatti, anche una piscina che ci permette di fare allenare i nostri nuotatori ma che, grazie all’apertura all’esterno, ci permette di avere anche quelle entrate che in generale finanziano tutte le attività sociali. La chiusura pressoché totale della piscina nel 2020 ha gravato non poco sulle casse del sodalizio, dunque non sarà facile ripartire, ma ci rimbocchiamo le maniche e lo faremo”.
Come valuta le gare virtuali già organizzate dalla Federazione e quelle in procinto di essere affrontate? “Sono state buone iniziative per dare modo a tutti di stare mentalmente e fisicamente attivi. Il canottaggio è uno sport che richiede continuità di allenamento e competizione, dunque sono state fondamentali. Sono convinto che il canottaggio in barca sia un’altra cosa, ma anche che questo surrogato di canottaggio, grazie al remoergometro, rappresenti una valida alternativa in questi casi ma anche in altri periodi, in particolare quelli lontani da gare in acqua”. In che modo state affrontando l’ultimo mese della stagione remiera e come inizierete il 2021?
“La nostra stagione si è chiusa con i Campionati Italiani a Varese, dunque adesso pensiamo alla preparazione invernale. Il 2021 inizierà con moltissime incertezze: l’emergenza epidemiologica, come ho già detto, si farà sentire, però andremo avanti affrontando tutte le problematiche che ci potranno coinvolgere. Purtroppo gli aiuti alle ASD non sono stati sufficienti e, a mio parere, sarebbe opportuno un aiuto importante sulle spese fisse che tutte le società hanno in termini di utenze e canoni di locazione. Se questi costi fissi non ci fossero, o quantomeno potessimo contare su uno sgravio, si verificherebbe una situazione che permetterebbe alle società di traghettare meglio questo periodo di crisi per poi provare a ripartire con maggiore forza. La Federazione ha stanziato dei fondi e noi cercheremo di utilizzarli”.