Focus sulle Società Remiere: la Canottieri Gavirate
Focus sulle Società Remiere: la Canottieri Gavirate
ROMA, 19 giugno 2020 – Continuiamo il racconto della vita sportiva dei sodalizi che hanno riaperto dopo la quarantena da Covid-19 con Giorgio Ongania, Presidente della Canottieri Gavirate. Una società che ha dovuto annullare, sempre per la crisi pandemica, sia la regata internazionale pararowing e sia la regata di qualificazione paralimpica. Alla luce di quanto avvenuto abbiamo chiesto al Presidente Ongania come ha vissuto tutto questo e come intende ripartire. “Devo dire che il pensiero di dover riprendere le attività che avrebbero dovuto caratterizzare il 2020, si sta trasformando in un incubo che sto metabolizzando piano piano insieme a tutti i miei collaboratori. L’attività agonistica era iniziata alla grande e una bellissima serata ci aveva permesso di chiudere il 2019, che ci ha visti protagonisti nelle diverse classifiche, e annunciare l’entusiasmante 2020 con addirittura due anniversari da festeggiare: i sessant’anni dalla fondazione della società e il bronzo olimpico vinto dal nostro Giovanni Calabrese conquistato proprio nel 2000 a Sydney. Il 21 gennaio abbiamo ricevuto dalla Federazione la comunicazione che ufficializzava che la Canottieri Gavirate risultava vincitrice di tutte e tre le classifiche nazionali 2019.
Sull’onda dell’entusiasmo per aver conquistato il 10º successo di campioni d’Italia, con tanta spavalderia e gli occhi particolarmente lucidi, abbiamo inaugurato il nostro nuovo logo che rispetto al precedente presenta una stella dorata. Se poi aggiungiamo che poco prima del Lockdown il consiglio direttivo ha dato l’ok per l’acquisto di nuove attrezzature per il rifacimento del campo di regata, si capisce quanto fossero alte le attese per il 2020. Gli eventi internazionali, e il vero turismo del lago di Varese, passano dal Canottaggio e le infrastrutture idonee sono di supporto a questa nuova attività del terziario nella nostra provincia. In un articolo sulla Prealpina, Luca Broggini scriveva ‘Il regalo a Gavirate’, riferendosi alle parole del vicesindaco Massimo Parola che dichiarava di voler procedere alla ristrutturazione di alcuni locali della nostra sede. Evidentemente l’11 marzo quando Antonio Triveri, sempre sulla Prealpina, scriveva ‘Eventi annullati ma il mondo tornerà sul lago’, l’umore di tutti noi è finito sotto gli “scarpini” e gli innumerevoli nostri progetti alla deriva”.
A questo punto la domanda è d’obbligo e quindi le chiediamo in che nodo i suoi tesserati hanno vissuto il periodo di quarantena e come stanno ripartendo le attività sociali? “C’è voluta oltre una settimana per metabolizzare il da farsi, tanti confronti con il direttore tecnico con gli occhi puntati sulla Federazione e sulla FISA. Ricorderete le diverse call fra noi per capire come affrontare le incertezze relative ai programmi internazionali. Fare o non fare i Giochi ha rappresentato l’ultimo appello per entrare o non entrare in questo tremendo tunnel. Rivedere il ritorno a casa dei nazionali dal ritiro di Sabaudia è stato desolante; tuttavia dinnanzi alle immagini dei cadaveri e le continue sirene, eravamo pronti a qualsiasi penitenza pur di tornare il prima possibile alla normalità. Anche se con qualche difficoltà, alcuni dei nostri atleti si sono allenati a casa: la palestra si è svuotata di tutte le attrezzature e lo ‘Smart training’ era l’unica soluzione. Oggi si lavora in acqua e gran parte degli atleti riesce a rispettare un discreto piano di lavoro commisurato alla situazione ancora assai precaria.
Presidente Ongania, lei ritiene di poter ripristinare i progetti iniziali e di svilupparli ulteriormente? “Noi ci finanziamo attraverso il turismo remiero e ogni nostro progetto rientrava nel budget di una stagione ideale. La stagione delle Olimpiadi prevedeva a Gavirate l’ultima chance per le qualificazioni paralimpiche. Come già anticipato il via ai lavori di ripristino del campo gara è stato realizzato per tempo e, quindi, ogni progetto dovrà proseguire a qualsiasi costo, il problema è puramente di natura finanziaria. Anche se oggi questo è il dramma di tutti e il ‘mal comune è mezzo gaudio’, per noi non è di gran conforto. Ciò che merita un applauso è stato il percepire il supporto della Federazione, sempre alla ricerca di iniziative per colmare parte delle perdite. Non si può non apprezzare l’utilità dei finanziamenti riconosciuti agli allenatori da parte del CONI. La telefonata del Presidente Abbagnale nella quale ci ha annunciato che da parte del CIP, proprio attraverso la Federazione, arriverà alle società che praticano e investono nel pararowing un contributo che noi utilizzeremo per limitare le perdite. Mi sembra di leggere sulla piattaforme comunicative federali che sono previsti contributi a fondo perso a favore delle società e associazioni sportive e che state organizzando un seminario sulle Agevolazioni a favore delle stesse. Questi sono gli unici mezzi che ci permettono di proseguire in un’attività che ha mille risvolti”.
Passiamo ora alle gare virtuali organizzate dalla Federazione durante il lockdown, come le valuta? “Le gare virtuali, forse anche perché non hanno rappresentato un’alternativa bensì ‘a mali estremi, estremi rimedi’ ed aggiungerei proprio estremi, vanno assolutamente apprezzate con la speranza di non rivederle mai più. Il motto della nostra Canottieri è sempre stato ‘un canottaggio per tutti … nessuno escluso’ e proprio perché tutti lo vivono grazie alle proprie emozioni che, anche se diverse in età e categorie, rappresentano la fonte dell’entusiasmo che lo contraddistingue”.
Presidente, in che modo la Canottieri Gavirate affronterà l’ultima parte della stagione remiera da settembre a dicembre?“L’ultima parte della stagione sarà meravigliosa, purtroppo con un po’ di paura: il timore di un ritorno di questa stramaledetta pandemia è nei nostri pensieri. Tuttavia i giovani, l’agonismo e le gare previste, unitamente alla voglia di libertà, rappresentano la leva per ripartire a mille all’ora. Tutti noi faremo il possibile per non lasciare nulla al caso e per lavorare con la consapevolezza che i risultati siano il frutto delle innumerevoli componenti che contraddistinguono la nostra quotidianità. Gestire il folto gruppo di atleti, soprattutto perché così eterogeneo, è molto difficoltoso e garantire l’entusiasmo e la professionalità degli allenatori è altrettanto impegnativo. Nel concludere questo dialogo approfitto di questa opportunità per ringraziare, a nome di tutto il Consiglio, tutti i collaboratori, gli atleti e gli allenatori della mia società per aver superato queste difficoltà e per aver ripreso l’attività con la voglia di sempre. Grazie di cuore”.