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Focus sulle Società Remiere: la Canottieri Dopolavoro Ferroviario Chiusi

giovedì 20 Agosto 2020

Focus sulle Società Remiere: la Canottieri Dopolavoro Ferroviario Chiusi


ROMA, 20 agosto 2020 – Oggi da Lignano scendiamo un po’ e arriviamo in Toscana, per la precisione a Chiusi, per incontrare Chiara Sacco, Vice Presidente della Canottieri Dopolavoro Ferroviario Chiusi, presieduta da Michele Botarelli il quale ha indicato la sua Vice Presidente a rispondere all’intervista del “Focus sulle Società Remiere”. Prima di iniziare il nostro consueto dialogo diciamo subito che il sodalizio nasce nel 2013 con l’obiettivo di insegnare il canottaggio attraverso corsi rivolti a ragazzi, adulti e famiglie. Oramai parte integrante della comunità di Chiusi, la Società è nota per rendere più movimentate le giornate di coloro che si preparano a concedersi qualche svago all’aria aperta e a contatto con la natura, ma è anche impegnata a formare atleti e atlete con le quali partecipa alle regate presenti nel calendario regionale e nazionale della Federazione.


Entriamo ora in contatto con Chiara Sacco, atleta, allenatrice e tra le fondatrici della Società, con un passato in nazionale ed ora motore del DLF Chiusi che, oltre al lavoro in banca e in società, è anche istruttrice di Group Cycling in alcune palestre della provincia di Siena e che, a proposito del canottaggio, ama affermare che: “Chi decide di praticare il canottaggio deve lasciarsi rapire da questo sport così affascinante e allo stesso tempo coinvolgente. Uno sport che richiede tanto sacrificio e grande impegno, ma alla fine vieni ripagato e premiato da ottimi risultati, sia per lo sviluppo fisico e sia per la mente. Io adoro lo sport del remo, come amo definirlo”. Bene, dopo aver presentato sia la società che la Vice Presidente le chiediamo se il lockdown ha lasciato strascichi nella sua società:


“Assolutamente sì. Qualche strascico economico per i mesi di chiusura totale lo abbiamo registrato. Per fortuna ora siamo riusciti a far fronte alle spese. Ora abbiamo un po’ di timore soprattutto per la stagione invernale che è ormai alle porte senza aver potuto capitalizzare l’estate”. Si è comunque tornati alla normalità e, anche se a fatica, si continua a lavorare e ad allenarsi attenendosi ai vari protocolli in vigore. Lei ritiene che il cambiamento in atto possa sedimentarsi nello sport in genere e nel canottaggio in particolare? “Questo virus ha cambiato le nostre vite, ma nel canottaggio tutto sommato per la maggior parte del tempo siamo all’aria aperta e, volendo, c’è la possibilità di allenarsi in barche singole, quindi credo che ne usciremo più forti di prima!”.


Signora Sacco, la sua Società potrà ripristinare i programmi iniziali, bloccati dalla pandemia, e svilupparli ulteriormente? “Certamente. Noi faremo di tutto per ripristinare i nostri programmi e svilupparli ulteriormente, poiché abbiamo trovato anche una struttura più grande per l’inverno dove potremo mantenere il distanziamento previsto nel caso in cui la pandemia dovesse continuare a imperversare nelle nostre vite”. Con i suoi atleti parteciperà all’ultima parte della stagione remiera programmata da settembre a dicembre e se sì in quale regate? “Parteciperemo ai Campionati Italiani Master, ai Campionati Italiani di Coastal Rowing, al Meeting Nazionale a Sabaudia e alla gara regionale in programma proprio a Chiusi”.


Secondo lei come si potrebbero aumentare il numero di tesserati dei vari sodalizi e, conseguentemente, anche della Federazione? “Continuando ad avere visibilità mediatica e spingendo sui social. Dobbiamo assolutamente entrare nelle palestre col fitrow poiché sarebbe una vetrina eccezionale e dovremmo rendere le attrezzature un po’ più abbordabili economicamente per diffondere il nostro sport in modo capillare. Per questo ritengo che il Coastal Rowing sia una grande opportunità, ma anche lì i materiali costano troppo, rispetto ad un Sup o ad una canoa”. Tra le categorie che vanno a formare i tesserati della Federazione, lei ritiene che la categoria master sia in continua crescita e se sì perché? “Questa categoria è in crescita perché, per fortuna, cresce anche la cultura dello sport a tutte le età. Fuori dall’Italia i master sono un prezioso patrimonio delle società perché contribuiscono economicamente ed attivamente con i circoli di appartenenza”.


Qual è la situazione attuale del canottaggio nel suo territorio? “E’ presto detto: Chiusi conta 11000 abitanti, ci sono due società di canottaggio, ma un centinaio di atleti in tutto per cui bisogna lavorare ancora molto”. Ha una ricetta da suggerire per un canottaggio moderno e al passo con i tempi? “Ci provo. L’idea di fare gare online può essere l’inizio di qualcosa d’interessante, la cosa che si nota nei ragazzi di oggi è che vogliono tutto è subito, possibilmente senza sacrifici e, quindi, sta a noi essere bravi a motivarli e andare avanti, ma non credo che questa sia una ricetta magica, è solo la nuda e cruda realtà del mondo in cui viviamo. Detto questo, uso questo spazio che ci state dedicando per ringraziare la Federazione ed il suo Presidente per il grande lavoro svolto in questo anno così difficile. Ci siamo sentiti parte di una famiglia e non ci siamo mai sentiti abbandonati a noi stessi. Grazie!!”.


Speciale “Focus sulle Società Remiere”