Focus sulle Società Remiere: la Canottieri Corgeno
Focus sulle Società Remiere: la Canottieri Corgeno
ROMA, 05 luglio 2020 – Torniamo in Lombardia per incontrare Giovanni Marchettini, Presidente della Canottieri Corgeno. Marchettini, da dirigente capace e appassionato del canottaggio, già Consigliere federale con la presidenza Enrico Gandola, può vantare l’organizzazione, con il suo staff sociale, di diverse gare nazionali tra le quali il Festival dei Giovani, e internazionali come la Coupe de la Jeunesse 2019 che ha ottenuto grande successo e, per la prima volta nella storia di questa gara, è stata trasmessa anche in televisione e, in questo caso, dalla Rai. Sempre attento a quanto succede nel mondo remiero lombardo e nazionale, al Presidente Marchettini chiediamo subito quali progetti stava predisponendo prima del lockdown con la sua società: “Il 2020 avrebbe dovuto essere un anno di celebrazioni per il 30° compleanno della Canottieri Corgeno e, infatti, era già programmata la stagione agonistica e ludica con l’organizzazione di cinque eventi di canottaggio e di altre manifestazioni tra cui le tradizionali serate gastronomiche di Estate al Lago.
Sull’onda dell’entusiasmo e degli apprezzamenti generali per il buon esito dell’organizzazione degli eventi del 2019, e in particolare della Coupe della Jeunesse, la macchina dei volontari Corgenesi, a Febbraio, stava preparando la prima manifestazione dell’anno, cioè il meeting nazionale giovanile di fine marzo, quando la prima girandola di decreti e ordinanze ha bloccato i lavori a metà avanzamento. La preparazione degli atleti, dopo la fase invernale con più remoergometro, palestra, vasca voga e gare di fondo, si stava adeguando alle gare di lunghezza regolamentare; e anche l’attività promozionale del progetto ‘Remare a scuola’ era quasi completata. Ma a un certo punto, inaspettatamente, un virus ha reso impossibile tutto generando caos e bloccando e facendo annullare attività e gare con conseguente programmazione saltata. Tutte le prenotazioni di ospitalità di club e nazionali straniere di canottaggio, tra cui Canada, Nuova Zelanda e Svizzera, e di canoa (Australia), annullate”.
Insomma Presidente, questa inaspettata pandemia ha davvero sconvolto tutti e tutte le nostre abitudini. A tal proposito, come hanno vissuto il periodo di quarantena i suoi tesserati? Ed inoltre la Canottieri Corgeno sta tornando alla normalità? “Siamo rimasti tutti chiusi in casa. Abbiamo subito distribuito dei remergometri agli atleti per consentire loro di non perdere l’allenamento acquisito. Gli allenatori, che ringrazio, si sono prodigati in collegamenti giornalieri on line fornendo i programmi di lavoro e controllandone l’esecuzione. Credo che questa anomala situazione abbia inciso in modo significativo su tutti noi e anche se dirigenti, soci, master ed amatori, chiusi in casa, hanno trovato il tempo di esibirsi in cucina e di fare quelle attività di manutenzione sempre rimandate, i ragazzi hanno dovuto destreggiarsi invece tra collegamenti per lezioni scolastiche e la necessità di mantenere un poco di attività fisica.
Personalmente ho vissuto questa esperienza come gli altri, ma con la parentesi giornaliera di una visita di controllo alla sede della società ed ai catamarani rimasti ancorati ai pontili. Confesso di aver provato una grande impressione a vedere il parco deserto, immerso nel silenzio assoluto, solo la compagnia di qualche anatra e animali lacustri e, scherzo del destino, tempo splendido e lago superpiatto. Finalmente a metà Maggio abbiamo riaperto con i limiti di utilizzo solo dei singoli, palestra spogliatoi e docce chiuse e super lavoro per preparare le procedure e protocolli di comportamento, interpretando i diversi decreti nazionali e regionali ed allestendo i percorsi di sicurezza. In seguito, sempre aggiornando i vari protocolli, abbiamo aperto anche la palestra che, per nostra fortuna, avendo ampi portoni, è ben arieggiata. Purtroppo per noi Lombardi l’ora delle barche multiple arriverà (speriamo) l’11 luglio”.
Come valuta le gare virtuali organizzate dalla Federazione durante il lockdown? “Le gare virtuali organizzate dalla Federazione, e da alcuni Comitati, organizzate e realizzate con regia magistrale con collegamenti ed interviste a personaggi noti, sono state stimolo notevole per i ragazzi a non adagiarsi su un facile lassismo ed hanno risvegliato lo spirito competitivo. Sono state un segnale di appartenenza alla grande famiglia del canottaggio”. Lei ritiene di poter ripristinare i progetti iniziali e di svilupparli ulteriormente? “Non sarà semplice tornare alla normalità pre-Covid, innanzi tutto cominciamo con il leccarci le ferite sia economiche che sportive. Questo periodo di arresti domiciliari ha convinto alcuni ragazzi di età critica, già prima dello stop (18 – 20 anni), che forse è meno faticoso ed impegnativo dedicarsi ad altro, poi il fatto di non poter usare barche multiple sta frenando la voglia di uscita di master ed amatori. Stiamo verificando, invece, che i giovanissimi hanno ripreso con grande entusiasmo. Per questo abbiamo deciso di attivare (ed anche qui protocolli e misure di sicurezza a non finire) il campus remiero estivo con la partecipazione di tanti nuovi elementi. L’aspetto economico ne ha risentito pesantemente. Se da una parte i costi si sono ridotti per risparmi di chiusura e per la mancanza di gare e trasferte, per la nostra gestione, che trova risorse dall’ospitalità di altri club o Team Nazionali e dalle entrate dello stand gastronomico, il bilancio è parecchio scompensato aggravato anche dalle spese sostenute nello scorso anno per la nuova torretta”.
Con la speranza che anche in Lombardia tutto ritorni alla normalità, anche se non è l’unica regione dove sono bloccate ancora le uscite in barche multiple, in che maniera affronterà l’ultima parte della stagione remiera? “Purtroppo quest’emergenza sanitaria, e il conseguente lockdown, ha insinuato in noi atteggiamenti comportamentali diversi: la voglia di riprendere il ritmo (e lo stress) precedente e la vita rilassata di quando non hai pressioni esterne. Ma alla fine l’entusiasmo prevale e ci ha convinti ad accettare la proposta della Federazione di organizzare a Corgeno un evento (seppur ancora pieno di incertezze e di protocolli di sicurezza) come il Meeting Nazionale Giovanile programmato per il 19 e 20 Settembre, con l’onere, inoltre, di dover convincere anche le autorità locali ed i volontari, indispensabili per la realizzazione di una tale manifestazione. In realtà potremo testare in anticipo la macchina organizzatrice con un paio di gare FICSF (sedile fisso) tra fine Luglio ed Agosto con numeri di atleti e di barche più gestibili. Purtroppo l’impossibilità di poter mettere in barca equipaggi multipli fino all’11 luglio penalizza la preparazione in vista dei test estivi e delle gare messe in calendario tra settembre e dicembre, ma ovviamente Corgeno sarà sempre presente e compatta nelle gare programmate”.
Una mole enorme di lavoro che, come sempre, sarà affidata al suo staff sempre molto professionale e pronto a risolvere qualsiasi problema. Presidente come vede il futuro remiero post-covid? “Dobbiamo riconoscere alla Federazione di essersi prodigata per alleviare i disagi delle società con diversi aiuti economici, dallo storno dei costi di affiliazione e tesseramenti del 2020 ai contributi messi in campo per la stagione. Un appunto si potrebbe muovere però agli organismi sportivi centrali (CONI e Federazione) sulla carenza informativa delle varie disposizioni governative che hanno creato non poche incertezze. In aiuto sono arrivati i comitati regionali che si sono prodigati (anche sulla base dei decreti regionali, per quanto possibile) a interpretare disposizioni comportamentali a volte contrastanti. Stiamo camminando sul filo del rasoio, anche la medicina non ha ancora dato certezze sul presente e sul domani dell’epidemia, per cui con assennatezza, ma con ottimismo, dobbiamo procedere verso la normalità”.