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Focus sulle Società Remiere: il Gruppo Sportivo Vigili del Fuoco “C. Tomei”

domenica 16 Agosto 2020

Focus sulle Società Remiere: il Gruppo Sportivo Vigili del Fuoco “C. Tomei”


ROMA, 16 agosto 2020 – Dopo la pausa ferragostana, anche se sicuramente un po’ sottotono per i vari divieti dovuti alla coda lunga della crisi pandemica da Covid-19, ci spostiamo a Livorno per incontrare Massimo Marconcini, Responsabile del Gruppo Sportivo Vigili del Fuoco “C. Tomei”, con il quale parleremo proprio del suo sodalizio. Prima però inquadriamo la società con un breve passaggio storico che vede la Società nascere nell’immediato dopoguerra, in una Livorno semidistrutta dai bombardamenti, nella vecchia caserma dei pompieri. La prima disciplina praticata fu la pallavolo, mentre in seguito arrivò anche il canottaggio, con la prima affiliazione alla Federazione nel 1963. Tra i campioni del canottaggio, tanto per citarne alcuni, spiccano i nomi di Massimo Marconcini, olimpionico a Barcellona 1992, e Stefano Lari. Lari, in particolare, nella sua carriera agonistica ha vinto, nel 1983, la medaglia di bronzo iridata nel quattro di coppia, la prima in questa specialità per l’Italia, ed ha partecipato alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, sempre in quattro di coppia, piazzandosi al quarto posto.


Insomma una fucina di campioni che, negli anni, ha sempre fatto parlare di sé mantenendo alta la tradizione remiera del canottaggio livornese che si fonda sui mitici “Scarronzoni”. Ma iniziamo a dialogare con Massimo Marconcini chiedendogli di illustrarci come vede il futuro del canottaggio nel suo territorio: “Livorno è una città che possiede forti e radicate tradizioni remiere. La scuola di canottaggio si tramanda dagli anni ’20, dove lo sviluppo della Unione Canottieri Livornesi portò la vittoria delle medaglie d’argento alle Olimpiadi del 1932 e del 1936. Protagonisti furono i famosi soprannominati ‘Scarronzoni’ che, uniti alla tradizionale gara remiera della città, crearono una scuola che si tramanda da allora e che è sempre stata in grado di rinnovarsi. La città ha sempre fornito e sempre fornirà talenti e atleti alle squadre nazionali”.


Marconcini, la Sezione è intitolata a Corrado Tomei, ci dà qualche notizia su questa persona? “Corrado Tomei era un Vigile del fuoco che mori nel periodo della seconda Guerra Mondiale durante un bombardamento del 1943”. Ci può illustrare a quali programmi stava lavorando lo staff tecnico remiero del suo Gruppo Sportivo prima del lockdown? “La società era impegnata, come di consueto, su più fronti: il reclutamento di atleti e atlete del settore giovanile, la preparazione del settore agonistico ed il mantenimento dell’attività Special Olympics. Le modalità organizzative, ormai collaudate nel tempo, erano regolarmente partite nonostante le consuete difficoltà di reclutamento dovute alla tarda età di avviamento del nostro sport; in una città come Livorno l’attività sportiva è centrale per i giovani fin dai primi anni di vita. In più la difficoltà a raggiungere la sede di uscita in barca, posta nell’estrema periferia nord della città, non sempre incoraggia le famiglie.


Il nostro lavoro ha sempre sopperito alle difficoltà grazie alla dedizione delle persone che mantengono il Gruppo Sportivo sempre aperto e disponibile. L’attività sportiva, mantenuta da allenatori che nel passato hanno ricoperto incarichi federali, era partita come di consueto sfruttando il favoloso campo di allenamento del Canale dei Navicelli dove è possibile remare 365 giorni l’anno. Il settore Special Olympics, grazie alla collaborazione con l’Associazione Sportlandia, permette ai nostri atleti speciali di praticare il canottaggio e di partecipare alle manifestazioni in tutto il territorio nazionale. Un grazie va alle persone straordinarie che, per puro volontariato, offrono un grande aiuto allo sviluppo di tale attività sociale”. La normalità, seppur a fatica, è tornata con le uscite in barche multiple, ma come hanno vissuto il periodo di quarantena i suoi tesserati? “Abbiamo cercato con i mezzi tecnologici a disposizione di non fermare l’attività per non perdere i nostri giovani atleti. E direi che ci siamo riusciti. Grazie ai remoergometri, il settore agonistico ha potuto continuare la preparazione seguito a distanza dai tecnici”.


Senta Marconcini, come valuta le gare virtuali organizzate dalla Federazione durante il lockdown? “Le valuto molto bene, poiché hanno permesso di avere un obbiettivo per gli allenamenti. Sono state un forte aiuto al mantenimento dell’attività”. Il calendario remiero è stato riprogrammato da Settembre, in che modo affronterà l’ultima parte di questa funestata stagione remiera? “Cercheremo di partecipare a tutte le gare. Il digiuno agonistico è durato già troppo”. Da più parti si sente affermare che la nostra vita e i nostri comportamenti non saranno più gli stessi di prima della pandemia, lei ritiene che anche nel canottaggio questo sia vero, ma soprattutto lei ritiene che andiamo verso un cambiamento delle nostre abitudini? “Dipenderà molto dall’evoluzione dell’epidemia che attualmente non accenna a scomparire. La storia ci insegna che la vita riprenderà normale e che ciò che abbiamo passato durante quest’anno rimarrà nei libri di storia. Le nostre abitudini sono già cambiate e dovranno mantenersi tali fino a che il vaccino o il passare del tempo porrà fine alla malattia, ma dopo riprenderemo le nostre abitudini.


Da Vigile del Fuoco ho vissuto le grandi tragedie degli ultimi anni, dai terremoti alle alluvioni; ho visto situazioni critiche ed emergenziali difficili, ma le persone sono sempre riuscite ad uscirne. La speranza è che i nostri comportamenti individuali riescano a limitare i danni che l’epidemia inevitabilmente sta portando”. Tra gli atleti che annovera il Gruppo Sportivo Vigili del Fuoco Tomei vi sono stati negli anni degli olimpionici, ci parla di loro? “Il Tomei annovera vari atleti d’interesse nazionale fin dalla sua nascita avvenuta nel 1963. Nel 1974 il primo singolista italiano a vincere il campionato del mondo Junior è stato Marco Marconcini, in un periodo dove le nazionali dell’est Europa erano ostacoli insormontabili. Nel 1984 Stefano Lari si è classificato al 4° posto nel quattro di coppia alle Olimpiadi di Los Angeles, dopo che l’anno precedente aveva conseguito la medaglia di bronzo ai mondiali Assoluti di Duisburg.


Nel 1992 la mia partecipazione alle Olimpiadi di Barcellona: componente di una squadra societaria che vantava, in quegli anni, quasi 10 atleti in tutte la nazionali di categoria. Questo fu il risultato del lavoro svolto dall’allenatore Unico Marconcini fin dalla nascita del Gruppo Sportivo. Dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1994, il Gruppo Sportivo ha saputo rigenerarsi e mantenersi a ottimi livelli arrivando a fornire alla nazionale italiana, ed alle Fiamme Gialle, atleti del calibro di Dario Lari, che ha partecipato alle Olimpiadi di Atene del 2004, e Luca Agamennoni, medaglia di Bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004 e medaglia d’Argento alle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Fino al 2004 la guida tecnica era affidata a me, mentre dal 2005 in poi la guida tecnica è passata a Stefano Lari. Nel 2009 Emiliano Ceccatelli ha vinto il Mondiale Assoluto nella specialità dell’otto pesi leggeri, confermandosi con il titolo Europeo nel 2010. Questi sono solo i risultati più importanti conseguiti dalla nostra società.


Ci sono svariati titoli italiani e partecipazioni a manifestazioni internazionali nel corso di questi anni con i tanti atleti cresciuti nel Gruppo Sportivo Vigili del Fuoco Tomei. Lo scorso anno l’atleta Adaptive Said Hmoudi ha partecipato, vincendo sei medaglie, agli Inas Global Games. Attualmente abbiamo due atleti impegnati alle selezioni dei Campionati Europei U23”. Marconcini, nel ringraziarla per questo dialogo, le chiedo un’ultima considerazione sul futuro del canottaggio come disciplina sportiva: “”Il canottaggio dovrà giocoforza rinnovarsi nella sua struttura organizzativa a livello internazionale. La cura dell’immagine è diventata centrale per la società odierna. Gli sport capaci di rinnovarsi fornendo alte capacità attrattive stanno scalando i favori dei giovani ed allo stesso tempo ottengono capacità economiche maggiori. A volte noi rimaniamo ingessati nel nostro mondo come se non ci interessasse come sta evolvendo la società. Non possiamo pensare di continuare cosi. Se a livello internazionale partirà il rinnovamento, allora il nostro sport, che rimane uno dei più completi e sani dal punto di vista fisico, potrà avanzare, altrimenti il nostro sarà purtroppo un lento ed inevitabile declino”.

Speciale “Focus sulle Società Remiere”