Focus sulle Società: la Società Triestina Canottieri Adria 1877
Focus sulle Società: la Società Triestina Canottieri Adria 1877
ROMA, 01 luglio 2020 – Per questa intervista ci spostiamo dalla Sardegna al Nord Est della Penisola per dialogare con un Presidente di una realtà remiera che affonda le sue radici nella seconda metà dell’Ottocento. Stiamo parlando della Società Triestina Canottieri Adria 1877 presieduta da Claudio Pregara. Un colloquio che, come consuetudine, parte dal lockdown e arriva alla riapertura di tutte le attività che permetteranno di affrontare l’ultima parte della stagione remiera riprogrammata da settembre in poi proprio per dare modo a tutti di potersi preparare al meglio ed essere pronti per disputare i vari campionati italiani, le selezioni, le regate giovanili e regionali. Anche al Presidente Pregara abbiamo chiesto di illustrarci i programmi in itinere prima della chiusura per quarantena da Covid-19: “Devo dire che il lockdown è arrivato poco dopo la mia elezione a presidente, avevo solamente bozze di progetto per l’attività agonistica, visto l’arrivo del nuovo allenatore Mario Ciriello, avvenuto poco tempo prima. In pochi giorni siamo passati da un inizio di programmazione a gestire l’emergenza. Discorso diverso per la nostra attività special rowing, dove prevedevo una indispensabile integrazione all’azione della nostra allenatrice Luciana Sardo. Lo saprete già ma curiamo questa importante attività da molto tempo, il gruppo di atleti special è aumentato di anno in anno e al momento mancano le risorse per rendere stabile una situazione basata quasi esclusivamente sul volontariato; il lockdown ha bloccato tutto, ma confido a breve di rimettermi in moto alla ricerca di finanziatori”.
Presidente non c’è che dire, un inizio di mandato davvero particolare che lo ha visto in prima linea, ci dice come hanno vissuto questo periodo di chiusura i suoi tesserati e se, con il 25 giugno, il suo sodalizio è tornato alla normalità? “Premetto che durante la quarantena abbiamo approfittato per eseguire diversi lavori di manutenzione della sede, visto che era drammaticamente vuota, e i soci si sono messi alla finestra di buon grado in attesa del ritorno alla normalità. Tutti gli atleti, invece, sono stati seguiti, direi quasi giornalmente, dagli allenatori attraverso i social e/o piattaforme di comunicazione on line, e come tutte le società, anche noi abbiamo portato a casa dei ragazzi i remoergometri. In questo modo siamo riusciti a fargli mantenere una certa forma fisica e una comunicazione di gruppo sicuramente efficace. Alla ripresa dell’attività, abbiamo programmato alcune settimane in singolo di gestione non facile ma alla quale abbiamo provveduto con un’applicazione di prenotazione on line, mentre da qualche giorno finalmente abbiamo affrontato nuovamente le tanto attese uscite in barche multiple, veramente tanto attese soprattutto dagli atleti master, oltre che dai ragazzini dei corsi promozionali estivi”.
Lei ritiene di poter comunque ripristinare e sviluppare ulteriormente i programmi pre-lockdown? “Vista la premessa vi assicuro che nelle prossime settimane valuteremo tutte le possibili partecipazioni a gare regionali e nazionali proposte dai nostri allenatori. Oggettivamente dovremmo tener conto anche della disponibilità finanziaria e, soprattutto, coordinare le uscite per gara con l’attività scolastica. Un’attività, quest’ultima, che il lockdown ha disastrato e che costringerà gli studenti atleti a forzati recuperi a partire dall’immediato inizio dell’anno scolastico”. Quale è stata la sua valutazione sulle gare virtuali organizzate dal Comitato Friuli Venezia Giulia e dalla Federazione durante la quarantena? “Le gare virtuali organizzate dal Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia, dalla Federazione Italiana Canottaggio e, aggiungerei, anche dallo Special Olympics, sono state un momento importante per mantenere alto lo spirito di competizione. Un’occasione per dare un senso di aggregazione sociale ed essere uno stimolo a superare la noia e la frustrazione dall’essere obbligati al soggiorno domestico che molti hanno vissuto come una sorta di arresti domiciliari”.
Presidente Pregara, nel concludere, oltre a rivedere i colori della sua società durante le gare da settembre in poi, ci può fornire anche una sua considerazione finale su quanto è accaduto dalla chiusura alla riapertura delle attività remiere? “Assolutamente sì. Inizio con dire che saremo presenti nella gare che saranno proposte, come ho già detto, dai nostri allenatori, ma voglio aggiungere anche che, mediamente, chi pratica il nostro sport ha un buon rendimento scolastico, il sacrificio degli allenamenti è superiore alla fatica dello studio, quindi auspico una partecipazione corale di tutti i nostri atleti, sia normodotati che special, a tutte le manifestazioni organizzate in Friuli Venezia Giulia e ai campionati nazionali di Varese. Andando oltre ho personalmente apprezzato la decisione della Federazione di restituire la quota annuale d’iscrizione. L’aiuto alla finanza sociale è sempre apprezzato.
Un piccolo appunto riguardo la gestione dell’emergenza, relativo a qualche ritardo nelle comunicazioni e nella fornitura dei protocolli alle società, lo devo fare poiché ritengo sia stato veramente complesso seguire la piramide dei comunicati che ci venivano sottoposti divisi tra ministero, presidenti regionali, federazione e sindaci. Per fortuna col nostro Presidente regionale Massimiliano D’Ambrosi, e con i dirigenti delle società del Friuli Venezia Giulia, ci si confrontava spesso per far fronte comune all’emergenza e per una corretta interpretazione dei comunicati. Colgo l’occasione, infine, per rendere pubblico il mio personale apprezzamento nei confronti di tutti gli iscritti alla mia società poiché non ho dovuto accogliere nessuna dimissione nonostante la crisi e molti sono stati i volontari che si sono impegnati a preparare nuovamente la sede all’apertura. Grazie davvero a tutti”.