La forza della fiducia: il bronzo iridato del doppio Senior maschile
La forza della fiducia: il bronzo iridato del doppio Senior maschile
ROMA, 31 gennaio 2018 – Dopo una breve pausa, riprendono le interviste agli atleti medagliati ai mondiali assoluti di Sarasota, rassegna iridata assoluta dominata dall’Italia, che sul Nathan Benderson Park hanno conquistato tra la fine di settembre e i primi di ottobre dello scorso anno la bellezza di tre medaglie d’oro, tre d’argento e ancora tre di bronzo, nove sigilli che hanno permesso ai colori azzurri di vincere il medagliere per Nazioni. Si riparte dalle medaglie di bronzo, e nello specifico dal doppio Senior maschile di Luca Rambaldi (Fiamme Gialle) e Filippo Mondelli (Moltrasio).
Giunti in America forti del titolo europeo conquistato il maggio precedente a Racice, i due giovanissimi azzurri (entrambi classe 1994) a Sarasota hanno conquistato la terza piazza al termine di una finale mozzafiato: titolo alla Nuova Zelanda per meno di sei decimi sulla Polonia, “Rambo” e “Mondo” terzi ad appena sette decimi dai polacchi e soffocando i sogni di gloria dei blasonati lituani per poco più di un secondo. Sono passati quattro mesi da quella medaglia, e a Rambaldi è rimasta la certezza di aver compiuto una grande impresa: “Il Mondiale è passato da tanto tempo ormai, ma anche a distanza mi resta la consapevolezza di aver fatto qualcosa di buono, e più sicurezza nei miei mezzi: dopo il bronzo di Sarasota, so di avere le basi per poter aspirare a qualcosa di meglio ancora. Perché ciò accada bisogna lavorare con metodo e dedizione, oltre che con le persone giuste”.
Mondelli rimarca, invece, proprio i ricordi di tutte le giornate passate in terra statunitense: “Il ricordo più bello è la sensazione di incredulità per avercela fatta dopo anni di sacrifici. Ho bene impresse nella mia mente tutte le fasi del Mondiale, dalle qualifiche alla finale, una gara caratterizzata da onde e vento ma bella comunque; ovvio che essendo passati primi 1500 metri ci credevamo molto alla medaglia d’oro, ma poi ci hanno passato equipaggi che erano in corsie più protette dalle folate rispetto a noi, ma fa niente, sono felice di quel bronzo. Una medaglia pesante per me e per la Moltrasio, essendo la seconda di livello assoluto conquistata nella sua storia”.
Il giovane comasco, oltre al Mondiale, ricorda bene anche la festa con cui la sua società lo ha accolto al rientro dagli States: “Fu un’accoglienza da stadio che poche società fanno e che pochi hanno avuto l’onore di ricevere, soprattutto perché a livello assoluto la maggior parte dei medagliati fa parte dei gruppi sportivi appartenenti alle varie forze militari. Io invece mi sono visto dedicare striscioni e articoli di giornale che mai mi sarei immaginato di ricevere. Devo ammettere però che la festa per la vittoria dell’Europeo fu ancora più bella: arrivai in barca davanti alla sede della Moltrasio e c’era moltissima gente ad aspettarmi, fu una cosa pazzesca da vivere. Dovrò cambiare casacca per proseguire l’attività agonistica professionalmente, ma nonostante tutto la mia prima casa rimarrà per sempre la Canottieri Moltrasio, che spero potrà dedicarmi ancora tante altre feste.
Perché questo si verifichi devo andare avanti a testa bassa negli allenamenti, cercando la riconferma sul doppio e migliorandomi a vicenda con i miei compagni. Per quanto riguarda questo risultato intanto ringrazio la Moltrasio, i miei allenatori e la mia famiglia, che mi sostiene tutti i giorni nella scelta di vita intrapresa sinora”. Per confermarsi a questi livelli bisogna continuare a lavorare a testa bassa dice Mondelli, e il suo capovoga è dello stesso avviso. Entrambi sono reduci dal primo raduno del Gruppo Olimpico del 2018.
Da Sabaudia è ripartita la corsa ai principali obiettivi di questa stagione agonistica, e anche se per Rambaldi non è stato un raduno vissuto al 100%, non c’è tempo per scoraggiarsi, stando alle parole del canottiere ferrarese: “Per quanto riguarda il primo raduno del 2018 l’ho passato prevalentemente tra ospedale e sedute di cyclette e pesi gambe, essendomi infortunato a un braccio prima dell’inizio del ritiro, e dunque purtroppo sono riuscito a uscire in barca solo gli ultimi cinque giorni. La concorrenza nel settore di coppia quest’anno è maggiore e bisognerà essere al top per poter stare sulla prima barca”.