Aperti gli YOG 2018 di Buenos Aires, da oggi si fa sul serio
Aperti gli YOG 2018 di Buenos Aires, da oggi si fa sul serio
BUENOS AIRES, 07 ottobre 2018 – In una Buenos Aires straordinariamente illuminata ieri sera si è svolta la Cerimonia d’Apertura dei Giochi Olimpici Giovanili, per la prima volta nella storia a cinque cerchi interamente in una strada e in una piazza (i 140 metri di larghezza dell’Avenida 9 de Julio, per ricordare il giorno dell’indipendenza, e con al centro della Piazza della Repubblica l’Obelisco eretto nel 1936 per celebrare i quattrocento anni della fondazione della città), per esaltare l’atmosfera olimpica generata dai 4000 atleti che ne saranno protagonisti già da oggi.
Con il concetto “vivi il tuo sogno” per condividere e unire, la metropoli argentina è letteralmente impazzita fino a tarda notte per la magia dei cinque cerchi con i destini di giovani talenti che qui in Argentina stanno iniziando a gettare il seme per il loro futuro da protagonisti come lo stanno facendo, per il canottaggio, Alberto Zamariola, Nicolas Castelnovo, Khadija Alaidi El Idrissi e Vittoria Tonoli. Quattro atleti che ieri sera, insieme ai due allenatori Valter Molea e Massimo Casula, sono stati parte dello spettacolo immaginato e realizzato per la Cerimonia d’Apertura di Buenos Aires 2018.
Tornando allo straordinario spettacolo, studiato e realizzato (dalla società Fuerza Bruta) per stupire i giovani, per l’occasione è stato utilizzato il loro linguaggio intriso di ambizione e speranza e con forti declinazioni del Paese che ospita questo straordinari YOG. Il countdown proiettato sul monumento iconico, i fuochi d’artificio lunga l’Avenida, l’inno argentino, la bandiera del Paese che viene proiettata sull’obelisco, le acrobazie circensi e il discorso del sindaco di Buenos Aires, che ricorda come “dietro i 12 giorni dei Giochi c’è una legacy da valorizzare, grazie a quello che lascerà in dote questo evento”, hanno reso tutto straordinario e coinvolgente.
Intorno alle 20:30 il volto emozionato e orgoglioso dello schermidore azzurro, Davide Di Veroli, applaudito dal Presidente del CONI, Giovanni Malagò, dal Segretario Generale Carlo Mornati, apre le porte alla delegazione azzurra, guidata dalla Capo Missione Anna Riccardi, formata da 83 atleti: la più numerosa di sempre in questa manifestazione.
Sull’obelisco compaiono i pittogrammi delle discipline protagoniste del rinnovato programma olimpico (il canottaggio il pittogramma più bello in assoluto), mentre inizia la liturgia del giuramento di Tamara Romairone (Vela) per gli atleti, di Carlos Retegui (Hockey) per gli allenatori e di Lorena Mac Coll per gli arbitri, mentre i cinque cerchi si stagliano accanto al monumento, sollevati da una gru, simboleggiando una volta di più la voglia di fratellanza e di scambio all’insegna della sana rivalità che è il tratto dominante dei Giochi.
E il Presidente del CIO, Thomas Bach, fa calare il sipario sulla cerimonia, lanciando di fatto i Giochi. “Si tratta di un’esperienza indimenticabile, ragazzi. Vi rimarrà per tutta la vita. Vivetela facendovi guidare dai valori olimpici. La determinazione e i valori di un atleta aiutano tutti gli aspetti della vita: ricordiamo il gruppo valente dei ragazzi tailandesi rimasti chiusi in una grotta. Questi valori li hanno dimostrati ed ora do il benvenuto ai ‘Wild Boars’. L’Argentina ha dimostrato capacità, dovete esserne orgogliosi”.
Foto portabandiera @ Simone Ferraro