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Un contest fotografico premia Annalisa Cozzarini

mercoledì 1 Febbraio 2017

Un contest fotografico premia Annalisa Cozzarini

TRIESTE, 01 febbraio 2017 – Sono numerose le piccole società di canottaggio che, malgrado la loro storia e i loro successi, hanno difficoltà a reperire i mezzi finanziari per tenere al passo imbarcazioni e mezzi (remi, attrezzature) con le competizioni di alto livello. Annalisa, esperta vogatrice, già da tempo soffriva per le condizioni delle scarpette fissate al suo skiff, di almeno cinque numeri più grandi e con le “prese d’aria” che lasciavano le dita in vista”. Il post lanciato su Facebook da Against (nota azienda italiana produttrice di scarpette per il canottaggio) sembrava fatto apposta per lei e così, in una fredda domenica mattina, al rientro dall’allenamento, ha deciso di immortalare le sue vissute calzature da ogni angolazione.

Il messaggio della Against sui social era chiaro: “Le tue rowing shoes hanno dato il massimo? È tempo di cambiare! #Against ti mette alla prova! Posta una foto delle tue scarpe ancora fissate sull’imbarcazione e tagga Against! Il canottiere che pubblicherà le scarpe più vissute entro il 15 dicembre, riceverà un paio di #Against in regalo”! È stato proprio grazie alle simpatiche foto che mettevano in risalto lo stato delle sue scarpette, ormai arrivate al limite, che Annalisa ha vinto la “sfida” lanciata da Against. “Non ero sicura di vincere – ha commentato felicissima la canottiera triestina che rema con i colori della SGT nautica – non so se fossero realmente le scarpe più rovinate in circolazione, forse no, ma di sicuro ero la persona che più di tutti ne desiderava di nuove”.

L’azienda di Varese ha risposto a quello che era non un semplice capriccio, ma il reale bisogno di un’atleta di una piccola, per quanto blasonata, società. È sperabile che iniziative come quella promosse da Against possano essere imitate anche da altre realtà commerciali o produttive; piccoli ma significativi gesti possono essere di aiuto soprattutto ai figli di un canottaggio minore, minore ma non per passione. E’ infatti nelle piccole società che possono allenarsi e crescere quegli atleti che, hanno le potenzialità ma per diversi motivi (esigenze di orari, problemi fisici), hanno bisogno di una maggior flessibilità che i “network” più grandi non possono garantire. Ben venga quindi qualsiasi iniziativa volta a sostenere queste preziose realtà che, oltre ad ampliare il numero dei praticanti, possono incrementare il livello delle competizioni sui campi di gara, sia a livello locale che su scala nazionale.

Marco Bonini