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#R4A: l’entusiasmo di Gian Luigi Favero, presidente della SC Armida, e Stefano Mossino, presidente del Comitato Piemonte

sabato 21 Ottobre 2017

#R4A: l’entusiasmo di Gian Luigi Favero, presidente della SC Armida, e Stefano Mossino, presidente del Comitato Piemonte


TORINO, 22 ottobre 2017 – #R4A, il progetto Rowing For All per facilitare l’avvicinamento allo sport del canottaggio e supportato dalla Fondazione Vodafone Italia attraverso la piattaforma OSO – Ogni Sport Oltre, è realtà. Tre i poli individuati quali sede del progetto, uno dei quali proprio a Torino (gli altri due sono a Roma e Palermo) e presentato oggi nell’ambito anche della regata Rowing For Tokyo 2020, organizzata dalla SC Armida. Non a caso Torino e non a caso la SC Armida, dal momento che la società del presidente Gian Luigi Favero è tra i primi sodalizi remieri in Italia ad aver scommesso sullo sviluppo del Para-rowing e degli Special Olympics, tant’è vero che Rowing For Tokyo, che cambia nome di quadriennio in quadriennio naturalmente, è giunta alla dodicesima edizione. “La gara è nata perché non c’era un circuito dedicato a queste categorie, non c’erano regole, non c’era un’organizzazione, non c’erano le dovute assicurazioni” spiega Favero, “e così è nata, con l’intento anche di capire come poteva funzionare questo mondo. Oggi – prosegue il presidente della SC Armida – il Para-rowing agonisticamente ha preso piede nel mondo, la FIC è dotata di organigrammi e indicazioni per questi settori, ma anni fa non esisteva nemmeno un referente al quale fare riferimento”.


Per Favero, l’Italia oggi è all’avanguardia in quanto a Special Olympics, e per lui è sport allo stato puro: “La Federazione ha preso a supportare il Para-rowing e gli Special Olympics con grande serietà e professionalità, e noi a Torino li abbiamo sempre considerati atleti. Questa gara non è nata per un intento caritatevole, ma perché non c’era uno spazio nel quale questi atleti, e ripeto atleti, potessero gareggiare. La FIC per quanto mi riguarda ha del merito, per due motivi: ha dato regolamenti certi, da rispettare, e ha portato alla ribalta il Para-rowing e i disabili intellettivi organizzando le gare dei Campionati Italiani assieme alle categorie principali, e queste sono state mosse che hanno disciplinato questi due settori”. Due settori nei quali la SC Armida ha sempre creduto: “Siamo stati i primi, nel canottaggio non c’erano gare loro dedicate. E pensare (ride, ndr) che quando mi proposero di mettere in acqua gli Special Olympics, quando nel 2001 divenni presidente, ero contrario. E’ stata Cristina Ansaldi a crederci più di tutti e a spingere per questi ragazzi, e così iniziammo con quattro ipovedenti, che inizialmente dovevano fare solo vasca e che invece uscirono in barca. Abbiamo iniziato così”.


Da oggi a Torino, presso la SC Armida, ci sarà il polo Rowing For All, che per Gian Luigi Favero nasce “con l’intento di allargare la base e grazie all’interesse di un’azienda sensibile nel riconoscere le difficoltà di determinate categorie e pronta a dare una mano concretamente. Allargare la base però non significa solo avvicinare i ragazzi più sfortunati allo sport, ma anche formare i tecnici che li seguono, un’altra cosa che è molto importante. Prima si improvvisava, oggi a Scienze Motorie ci sono indirizzi proprio per chi vorrà seguire nella vita il cammino di questi ragazzi, e in questo contesto si inserisce Rowing For All. Non si tratta solo di fargli fare sport, ma di dargli un appoggio per il futuro, perché sappiamo che il loro problema più grande e cosa faranno un giorno quando la famiglia potrebbe non esserci più. I ragazzi speciali sono tantissimi, molti più dei Para-rowing, e con le più disparate problematiche. Noi siamo qui per fare qualcosa per loro, e lo sport può fare tanto. Molti ragazzi sono attaccatissimi ai loro genitori, che giustamente li proteggono molto, e la nostra soddisfazione maggiore è vederli felici e indipendenti dai genitori, capaci di fidarsi di altre persone qualificate per poterli seguire, come abbiamo cercato di fare noi e come da oggi farà Rowing For All. Per quanto utopico, un sogno sarebbe quello di vedere le gare dei disabili intellettivi alle Olimpiadi. Perché loro gareggiano, non giocano e basta”.


A Torino, Rowing For All sarà un punto di riferimento non solo per le società della città della Mole Antonelliana, ma per tutto il Piemonte remiero, come spiega il presidente del Comitato piemontese Stefano Mossino: “Attualmente nella nostra regione ci sono due società che fanno a pieno regime attività Para-rowing e Special Olympics, quali SC Armida e CUS Torino, mentre altre come SC Caprera, SC Esperia, Lago d’Orta e SC Casale svolgono un’attività più ridotta ma comunque lavorano con queste categorie. Come Comitato Piemonte abbiamo sempre appoggiato questo tipo di attività con raduni e seguendoli nelle gare regionali e nazionali, e da oggi #R4A permetterà di incrementare il lavoro con i Para-rowing e gli Special Olympics a quelle società che lo fanno come possono, di aiutare a migliorare i circoli che già sono attivi e di far partire le apposite sezioni nei club che non sono riusciti finora a fare attività. Migliorerà dunque tutta l’attività regionale di settore – prosegue Mossino – aumentando l’offerta verso i disabili fisici e intellittivi grazie a nuovi tecnici qualificati e materiali adeguati. Rowing For All darà un contributo importante per abbattere le barriere fisiche e sociali, a volte peggiori di quelle fisiche, per tanti ragazzi come quelli che oggi sono i protagonisti di questa grande festa qui a Torino”.

Speciale Progetto “Rowing for All” – Fondazione Vodafone Italia – OSO (Ogni Sport Oltre) la forza dello sport
Speciale Regata Para-Rowing – Trofeo “Rowing for Tokyo–Paralympic Games 2020” – Torino