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Elvio Romoli Venturi. Il ricordo di Galeazzi

lunedì 2 Gennaio 2017

Elvio Romoli Venturi. Il ricordo di Galeazzi

ROMA, 02 gennaio 2017 – Se n’è andato un altro pezzo di storia remiera del Canottieri Roma. Se n’è andato in silenzio, come era venuto, da giovane, negli anni Cinquanta, quando ancora al Circolo esisteva una sezione agonistica dei Corazzieri, allenatore Ghiardello. Con quel suo “nasone” aveva fiutato l’acqua anche se non sapeva nuotare, ma era tanta la passione per il Canottaggio che non lo diceva a nessuno: stringeva i denti e giù con “10 colpi, ragazzi; 10 colpi e vinciamo!“. Poco importa se una volta ci portò tra le canne in una gara di otto sul Tamigi. Elvio c’era sempre, pronto a scendere in acqua alla gara successiva.
Famosa la sua frase, ai Campionati del Mare a Taormina, nel 1964: “A Eri’, ma chi so’ ‘sto 2 jole Baran e Sambo? A Treviso non c’hanno manco er fiume!“. Quattro anni dopo vinsero le Olimpiadi a Città del Messico.
Mi mancherà il grande Elvio, il suo saluto, la sua voglia di vita, la sua grande saggezza fiumarola…
Ciao Elvio! Se vedemo ai pennoni de Ponte Milvio per l’ultimo percorso, ma … ar Tirrenia nu’ sbajà la curva, sinnò annamo sulla secca. E regolarmente …


Gian Piero Galeazzi