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Filo diretto con…Matteo Montagnini Giudice Arbitro Internazionale

lunedì 23 Maggio 2016

Filo diretto con…Matteo Montagnini Giudice Arbitro Internazionale

TRIESTE, 23 maggio 2016 A colloquio con il triestino Matteo Montagnini, che recentemente ha superato l’esame di giudice arbitro internazionale, convocato alla regata internazionale di Ghent o Gand (in olandese) o Gent (in fiammingo) in Belgio, capoluogo delle Fiandre Orientali.
Sei reduce dalla trasferta a Gent in Belgio. Com’è andata?
Il 7-8 maggio ero in giuria a Ghent per l’International May Regatta organizzata dalla KRSG di Ghent, circa 1400 atleti fisici, più del doppio di atleti gara, di circa 20 paesi prevalentemente di categoria senior e junior delle quali parecchie rappresentative nazionali. Non era la prima volta, ero già stato due anni fa, ma la prima con la licenza internazionale, e come la volta scorsa 2 giornate molto impegnative con inizio gare alle 7 30 del mattino  fino alle 18 circa con sequenze ogni 3-4 minuti. Gare di livello decisamente elevato, grande organizzazione e partecipazione in ogni ambito dal comitato organizzatore alla giuria tutta, composta di 41 giudici prevalentemente internazionali da diverse parti d’Europa e non solo.
Cosa noti di diverso dall’arbitrare in Italia?
Non direi ci siano grosse differenze dall’arbitrare in Italia, in fondo ormai il codice di gara nazionale è sostanzialmente equiparato a quello FISA, un aspetto va sicuramente evidenziato ovvero il fatto che con un così gran numero di giudici si possono fare numerose rotazioni di ruolo e quindi variare i compiti e trovare anche il tempo per riposare, cosa che purtroppo sta diventando molto difficile se non impossibile nelle nostre regate nazionali, regionali in modo particolare, viste le numerosissime gare in programma, spesso più di 90, da gestire in un numero di giudici decisamente più esiguo. Una nota particolare merita il particolare campo di regata allestito in un canale artificiale, edificato nel 1955 se non sbaglio, sul quale si affacciano le 2 principali società di canottaggio della città, 7 corsie di cui 5 di gara e 2 di risalita con i giudici di percorso che seguono la gara in macchina dalla riva, e nonostante tutto nessun incidente o quasi.
Come sono i rapporti tra voi giudici?
Per quanto riguarda i rapporti con i colleghi devo dire che queste occasioni sono sempre opportunità di grande scambio di esperienze e opinioni, anche perché la connotazione internazionale amplifica le eventuali diverse caratteristiche di gestione delle manifestazioni e di tutto il resto.
E con atleti/allenatori?
Con atleti e allenatori non ho avuto molto a che fare se non nella gestione del controllo ai pontili ma si deve sottolineare un grande rispetto dei ruoli e collaborazione in situazioni di eventuale difetto o errori da parte degli equipaggi.
Quali i prossimi impegni?
Il prossimo appuntamento internazionale sarà la regata internazionale di Bled (Slovenia) il 10-11-12 giugno alla quale sono stato invitato, poi al momento null’altro, salvo qualche convocazione o invito a sorpresa.
Come riesci a conciliare lavoro ed attività arbitrale?
Col lavoro per fortuna, a parte qualche volta dover lottare per qualche giorno in più di ferie fuori programma, nessuna particolare incompatibilità e guai se ci fosse perché devo dire che questa è sempre stata una mia grande passione fino dai tempi in cui ero atleta.
Il quadriennio è quasi al termine, speranze ed obiettivi per il prossimo…
Per il prossimo quadriennio resto in attesa delle designazioni ufficiali FISA, senza particolari obiettivi almeno per ora. Conto sicuramente con l’ aumentare delle conoscenze e relazioni internazionali di aver modo di fare numerose esperienze all’estero, sempre compatibilmente agli impegni nazionali e alle autorizzazioni della CDA.

Maurizio Ustolin
Ufficio Stampa FIC FVG