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Canottaggio integrato tra le scuole di Roma e Torino

giovedì 26 Maggio 2016

Canottaggio integrato tra le scuole di Roma e Torino

ROMA, 26 maggio 2016 Ieri, presso la Palestra dell’I.C. “Padre Pio” di Sacrofano (Roma), alla presenza del presidente Marco Borzacchini, presidente FISDIR e vicepresidente del CIP, e presso la Società Canottieri Armida per l’I.S.I.S.S. “Magarotto” di Torino si sono svolte le prove finali al remoergometro del progetto “Canottaggio Integrato”, che segnano la fine della prima fase di un percorso quadriennale iniziato in quest’anno scolastico, in via sperimentale, in queste due istituzioni scolastiche, Studenti e docenti sono, finalmente, sono riusciti a toccare con mano e sperimentare sul campo quello che è l’importante concetto di integrazione attraverso lo sport.

Gli alunni normodotati hanno lavorato con impegno ed in un clima di solidarietà con quelli che sono i loro compagni di classe e non, disabili intellettivi e fisici, integrandoli perfettamente nelle squadre che, alla fine delle selezioni, sono state formate ed avviate alla prova conclusiva che si è svolta nelle due scuole con il giusto spirito di competizione e di integrazione. La premiazione con medaglie e coppe e la visione di un video che riportava loro le immagini di tutto il lavoro svolto ha entusiasmato i presenti ed ha unito di più tutti, anche le squadre concorrenti. Il lavoro sarà, ovviamente portato avanti nel tempo, così come delineato nelle linee guida del progetto ma, sicuramente, l’approccio delle due realtà scolastiche, sia fra i discenti che i docenti, è stato altamente positivo e gratificante.

Questa fase sperimentale ha fatto, dunque, da banco di prova di quello che può essere il gradimento dei contenuti del progetto, come anche la ricaduta disciplinare e sociale su coloro che sono i destinatari dello stesso. Si analizzeranno i dati raccolti dai sondaggi in entrata di alunni e docenti, così come anche i risultati sportivi riportati dalle squadre per apportare le eventuali modifiche per rendere il percorso progettuale più efficace possibile, ma già da questa prima fase ci si è resi conto che lo sport, come la musica, è un linguaggio universale, un modo di comunicare che i giovani ben comprendono e tramite il quale è più facile arrivare a loro.