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La stagione di Matteo Lodo

mercoledì 14 Gennaio 2015

La stagione di Matteo Lodo

ROMA, 14 gennaio 2015 – Al mondiale under 23 di Varese di soddisfazioni ne sono arrivate parecchie. Una sicuramente l’hanno regalata Giuseppe Vicino e Matteo Lodo in due senza. Gli atleti, in forza alle Fiamme Gialle, durante la finale hanno ingaggiato un avvincente duello con i concorrenti australiani, ma a 500 metri dal traguardo non c’è stata più storia. Alla fine gli azzurri hanno chiuso con quasi quattro secondi di vantaggio. Un risultato comunque non completamente inaspettato dal momento che la competitività della barca era già emersa durante la preparazione. La stagione scorsa comunque ha riservato anche risultati meno soddisfacenti. Ma andiamo con ordine e assieme a Matteo Lodo incominciamo da qualche considerazione proprio sugli impegni internazionali partendo dal mondiale under 23: “La vittoria ottenuta ai mondiali under 23 assieme a Giuseppe è stata una grande soddisfazione. Siamo riusciti a vincere al termine di una bella gara, dando anche un buon margine ai diretti inseguitori, gli atleti australiani. Ovviamente siamo stati particolarmente felici di aver ottenuto il risultato gareggiando in casa. è stata un’emozione bellissima sentire il pubblico esultare per noi”.

Per quello che riguarda Amsterdam invece?: “Ad Amsterdam, in quattro senza (con Giuseppe Vicino, Mario Paonessa-Fiamme Gialle, e Vincenzo Abbagnale-Marina Militare, ndr), specialmente nelle fasi iniziali a mio avviso non ci siamo espressi al meglio. Sicuramente c’è da considerare che eravamo un equipaggio molto giovane e forse abbiamo pagato un po’ l’inesperienza. Poi c’è da dire che il lago era tutt’altro che in condizioni ottimali. Però alla fine, nella finale B e alla luce della prestazione e del tempo ottenuto, abbiamo dimostrato che nel complesso eravamo una buona barca. Sicuramente resta un po’ di rammarico, soprattutto per come si sono incastrate alcune cose. Ad esempio ci hanno fatto disputare recuperi e semifinali un giorno attaccato all’altro, mentre gli altri hanno riposato due giorni. Sicuramente le varie coincidenze sfavorevoli non hanno deciso il risultato, sicuramente però l’hanno condizionato, ma va detto che gli avversari erano veramente forti”.

Matteo, tu hai preso parte ai raduni che si sono svolti fin ora. Che impressione hai avuto? “Man mano che si avvicinano le Olimpiadi, il gruppo della nazionale si va riducendo. Questo chiaramente consente di lavorare in maniera più oculata sugli equipaggi selezionati. Da parte di noi atleti c’è, ora più che mai, la necessità di dare il massimo. Le gare che abbiamo disputato fin ora hanno messo in luce che c’è molto lavoro da fare se vogliamo aspirare a partecipare alle Olimpiadi e per farlo dobbiamo essere concentrati e sereni. Questo il clima che si respira nei raduni”.