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Alla NF Conference della FISA a Lucerna si discute del futuro del  canottaggio ai Giochi Olimpici

sabato 11 Luglio 2015

Alla NF Conference della FISA a Lucerna si discute del futuro del  canottaggio ai Giochi Olimpici

LUCERNA, 11 luglio 2015 – Il futuro del canottaggio, dalla punta della piramide rappresentata dai Giochi Olimpici, alla base, ovvero al movimento remiero a qualsiasi livello. Un futuro da scrivere insieme, da condividere con ogni singola federazione, affinchè insieme si trovi la strada migliore per far sì che il canottaggio mantenga la titolarità di sport olimpico. Questo il filo conduttore della National Federation Conference organizzata questa mattina dalla FISA a Lucerna, nell’ambito della terza tappa di Coppa del Mondo. Nella sala congressi del Neue Luzerner Zeitung, la sede del principale quotidiano di Lucerna situata proprio nella strada principale sopra il Rotsee, il presidente della federazione internazionale Jean-Christophe Rolland e il direttore esecutivo Matt Smith hanno illustrato l’Agenda 2020 della FISA, ovvero quel processo di restyling del canottaggio dagli imminenti Giochi di Rio fino all’appuntamento a cinque cerchi di Tokyo 2020. Un restyling da condividere con le federazioni nazionali, rappresentate alla NF Conference da dirigenti e team manager, per il bene del canottaggio.

Il bene del canottaggio, come di ogni sport del resto, è l’Olimpiade. “Il canottaggio è uno dei 28 sport olimpici, ed è lì che dobbiamo restare. Dobbiamo lavorare insieme per restarci, senza adagiarci sui fasti del passato” il monito con cui il presidente Rolland ha aperto la conferenza. “La strada migliore per restare nell’universo a cinque cerchi – ha proseguito Rolland – è il successo ai Giochi di Rio del prossimo anno. Questo perché il CIO all’Olimpiade brasiliana farà una profonda valutazione di ogni singola disciplina e da lì partirà per consegnare le chiavi dei nuovi Giochi a Tokyo 2020”. Rolland, coadiuvato da Smith, ha più volte richiamato l’attenzione dei rappresentanti delle federazioni sull’importanza dell’unità di tutto il movimento remiero internazionale. “Perché il canottaggio non è solo Olimpiadi. Ciò che avviene ai Giochi ha un impatto su chi sta sotto, ma anche ciò che avviene sotto ha un impatto su chi sta sopra”, concetto ribadito da Matt Smith, che ha giustamente sottolineato come se ad esempio ad un Mondiale Under 23 non ci sono otto femminili, sarà dura crescere ai Giochi.

I criteri sui quali il CIO baserà la propria analisi – con un occhio naturalmente all’abbassamento dei costi organizzativi di un’Olimpiade – sono principalmente il bilanciamento delle quote di partecipazioni tra uomini e donne, universalità e infine attrattività. “Come in ogni sport – le parole del presidente FISA – la promozione della parità numerica tra maschi e femmine è uno degli argomenti all’ordine del giorno”. Il pareggio di bilancio, come spiegano le slide presentate da Rolland, è vicino (a Londra 2012 64% di uomini e 36% di donne, a Rio 2016 60% contro il 40%), ma ancora bisogna lavorare. “Per questo motivo il nuovo programma olimpico remiero, per rimanere alle 14 specialità attuali, dovrà prevederne sette maschili e sette femminili, così come non è da escludere, per incoraggiare il bilanciamento maschi/femmine, l’introduzione di eventi per i misti nei vari programmi”. Riguardo l’universalità, i vertici della FISA sottolineano come da anni siano al lavoro per promuoverla: basti vedere il programma di Lucerna, dove sono presenti nazioni come Angola, Hong Kong, Indonesia, Lussemburgo, Qatar e Vanuatu. Sull’attrattività infine, Rio sarà uno spartiacque importante, perché più uno sport sarà in grado di farsi trasmettere, più il CIO comprenderà quanto quello sport sia fondamentale per il successo commerciale di un’Olimpiade. A tal proposito, è Smith a sottolineare come siano evidenti per i comitati organizzatori le difficoltà ad organizzare eventi che hanno scarso ritorno commerciale in quanto non trasmessi dalle tv: i Mondiali Junior 2017 non hanno ancora una sede, e così è anche sempre per gli Junior e anche per gli Under 23 nel 2018.

Per tutti questi motivi, il congresso straordinario della FISA che si terrà nel febbraio 2017 a Sarasota, in Florida (sede tra due anni anche della rassegna iridata assoluta) avrà un’importanza pari a quella che ebbero a loro tempo il congresso che portò ai Giochi di Montreal del 1976 all’inserimento delle donne nel programma del canottaggio, e quello del 1993, dove fu decretato l’ingresso nel programma remiero olimpico dei Pesi Leggeri, a scapito di due con e quattro con. “Le decisioni che prenderemo riguardo le Olympic Games Boat Classes del 2020 avranno un impatto sui programmi del canottaggio in generale, ma dobbiamo discuterne insieme – le parole di Rolland – perché nessuno può permettersi di pensare solo al suo giardino, ma dobbiamo ragionare nell’ottica del futuro del nostro movimento”. Le decisioni saranno prese attraverso varie tappe: a settembre ci sarà una nuova NF Conference e poi il Congresso FISA a Chambery, ancora NF Conference nel marzo 2016 a Londra, NF Conference e Congresso FISA ad agosto 2016 a Rotterdam e poi a febbraio 2017 a Sarasota il già citato Congresso Straordinario FISA, l’ultimo appuntamento prima della data chiave, settembre 2017, ovvero l’Executive Board del CIO che prenderà le decisioni finali su eventi e programmi di Tokyo 2020.

Decide il CIO, ed è proprio il Comitato Olimpico Internazionale che dovrà essere convinto dai principi del canottaggio. Rolland e Smith sono puntuali negli esempi che fanno. Si parla dei 2000 metri di gara: il canottaggio può disputarsi solo ed esclusivamente su questa distanza? Non può disputarsi su altre distanze sempre di resistenza? Il concetto è semplice, nell’ottica di un taglio dei costi, la distanza dei 2000 metri è limitante. Se una città si candida a ospitare un’Olimpiade e ha un bacino di 1800 metri, non può andare bene lo stesso, anziché andare a cercare campi di regata di 2000 metri e oltre a chilometri e chilometri di distanza? E poi ancora i Pesi Leggeri. Perché i Pesi Leggeri? Rolland spiega che la risposta ad una eventuale domanda del genere ce l’ha, ed è politica: se i Pesi Leggeri uscissero dal programma olimpico, la FISA perderebbe un terzo delle federazioni nazionali affiliate, che non riuscirebbero a qualificare equipaggi Senior per questioni fisiologiche. Però, aggiunge Matt Smith, come faccio a spiegare alle federazioni di basket del perché loro non possono disputare un torneo olimpico con squadre composte da persone al si sotto del metro e ottanta? Dubbi e domande che, lecite o buffe che possano sembrare, da qui al 2017 dovranno trovare una risposta per il bene del canottaggio.

A margine della Conferenza, la FISA ha spiegato di aver avviato due gruppi di lavoro, uno sullo statuto e sulla governance, un altro sul Rule Book della federazione internazionale. Dei gruppi fanno parte anche personalità extra-canottaggio, ma con grande esperienza nel campo della governance sportiva. Gli appuntamenti del 2017 serviranno anche a definire le novità in questi campi.

Nelle foto canottaggio.org: alcuni momenti della Fisa NF Conference tenutasi a Lucerna; sotto, la carta Fisa con i principi che dovrebbero essere presi in considerazione al momento della composizione di un programma di un evento di canottaggio, con i punti focali che potrebbero essere oggetto di discussione da parte del CIO in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020.