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Quattro senza: bronzo…purtroppo o nonostante tutto?

venerdì 6 Giugno 2014

Quattro senza: bronzo…purtroppo o nonostante tutto?

ROMA, 07 giugno 2014 – Fortemente rimaneggiato a causa di un flagello influenzale, il quattro senza senior composto da Cesare Gabbia (SC Elpis), Giovanni Abagnale (CN Stabia), Paolo Perino, Giuseppe Vicino (Fiamme Gialle) non ha sfigurato affatto. Bella la reazione emotiva di questi ragazzi che in gara, sfacciatamente, hanno sfidato la Gran Bretagna, offrendo una prestazione maiuscola tanto che, sulla linea d’arrivo quella medaglia di bronzo lascia ad alcuni anche un retrogusto un po’ amarognolo. Ma sentiamo dai diretti protagonisti le loro sensazioni:

Paolo Perino: “La medaglia è stata inaspettata perché non solo abbiamo cambiato metà equipaggio, ma abbiamo cambiato due elementi della stessa bordata. Come gara è stata bella ma tesa perché comunque è la prima gara dell’anno e noi veniamo da periodi di carico e di stress. Quindi tesi ma non nelle condizioni ottimali per poter sostenere una competizione di livello internazionale. La prossima prova sarà Lucerna e già lì saremo più pronti, sia mentalmente che fisicamente. In finale ho preso un po’ le redini tattiche di quello che è stato l’andamento. Purtroppo abbiamo fatto quello che potevamo fare: abbiamo fatto una bella partenza, siamo usciti fuori, abbiamo tenuto la seconda posizione. Abbiamo impedito che la Grecia si sfilasse troppo però poi ci è mancato l’ultimo quarto di gara, secondo me proprio perché siamo stati costretti a cambiare metà equipaggio e la Grecia ha mantenuto quella prua di vantaggio che s’era guadagnata nella seconda parte di gara”.

Ma Paolo continua con la sua dichiarazione evidenziando che: “Vorrei che fosse chiara una cosa: noi non abbiamo mai pensato di andare solo per partecipare e indipendentemente dalle difficoltà che si possono incontrare durante il raduno, o nelle stesse gare, scendiamo sempre in acqua per vincere, a prescindere dal fatto che gli avversari possano essere i campioni olimpici o le compagini meno favorite. Contro tutti gli avversari mettiamo il massimo dell’impegno. Poi, ovvio, se vai incontro alla Gran Bretagna che, come si è visto, in 500 metri chiude la gara, non puoi che accontentarti del secondo posto. Nello specifico resta un po’ il rammarico per questo secondo posto sfuggito per poco. Volevo infine aggiungere una cosa: voglio ringraziare in particolare i miei genitori. In queste occasioni si da sempre merito, come è giusto, ai compagni di barca e agli allenatori, ma tanto, e molto spesso ci si dimentica, bisogna darne ai nostri genitori che ci sostengono e ci sopportano a casa, soprattutto nei momenti di stress. Quello che fanno loro quotidianamente per me conta parecchio”.

Giuseppe Vicino: “Sono felicissimo della medaglia perché non ce l’aspettavamo. Vedendo gli avversari sapevamo che sarebbe stato un europeo molto difficile. È stata una medaglia sudata, soprattutto considerando gli infortuni di Mario Paonessa e Matteo Lodo (i due compagni di barca del mondiale di Chungju, ndr). Perino ed io, insieme a Gabbia e Abagnale ci siamo messi d’impegno per cercare di tenere più alta possibile la velocità della barca. Abbiamo lavorato molto sull’equipaggio per migliorare il più possibile nel poco tempo che avevamo. In gara siamo andati bene. Non ci aspettavamo di certo di lottare per il secondo posto. Alla fine comunque è andata bene, considerando anche che la barca è stata costruita in tre giorni. Approfitto di quest’intervista per dedicare la medaglia ai miei genitori e in particolare a mia nonna!”

Giovanni Abagnale: “All’Europeo io dovevo fare l’otto e quindi è stato tutto completamente improvvisato a causa degli stop forzati di Lodo e Paonessa. È stata una bella esperienza che mi ha fatto veramente piacere. In acqua ho dato tutto quello che potevo dare e per un attimo ho creduto anche nell’argento. Ho preso quest’esperienza sul quattro senza come una grande opportunità perché è stata la mia prima vera esperienza senior e mi ha aiutato parecchio. Ora c’è tanta voglia di fare perché comunque questa medaglia mi ha fatto comprendere che tanto più mi metto d’impegno negli allenamenti, tanto più posso aspirare a risultati importanti”.

Cesare Gabbia: “Quella dell’Europeo è stata la mia prima gara Senior a livello internazionale. Diciamo che per come andava la barca io pensavo che una medaglia l’avremmo presa. Almeno fino a quando non è stato male Mario (Paonessa, ndr), lì mi è crollato il mondo addosso. Non ci credevo più. Alla fine comunque è andata bene e siamo stati felicissimi. In gara purtroppo ci è scappato l’argento ma c’è anche da dire che quella formazione non l’avevamo mai provata. Magari con un po’ più d’assieme saremmo anche riusciti a prenderla. L’esperienza comunque mi è servita molto, quel paio di settimane che ho lavorato con i ragazzi del quattro senza mi hanno fatto maturare moltissimo, soprattutto sotto il profilo tecnico”.