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All’Idroscalo per i C.N.U. impressioni al presente nei ricordi passati

lunedì 19 Maggio 2014

All’Idroscalo per i C.N.U. impressioni al presente nei ricordi passati

MILANO, 19 maggio 2014 – Il risultato di una gara non sempre, quando lo leggi su una tabella o da una notizia di giornale, ti dà la piena sensazione della fase stressante che può avvincere i concorrenti nel momento topico del loro impegno. E all’Idroscalo, in occasione dei recenti C.N.U. di canottaggio di situazioni che hanno visto protagonisti i vari partecipanti se ne sono notate diverse, ma in particolare due episodi meritano, se non altro quale situazione curiosa, un richiamo ad evidenziare il particolare frangente.

Nella mattinata di sabato, alla quarta gara, si stava concludendo la seconda batteria del singolo su 500 m. e il ternano Matteo Mulas, studente all’Ateneo di Pavia era decisamente in testa, quando ormai sul traguardo con un remo andava a prendere una boa e la barca si rovesciava. Quindi si qualificavano il triestino Pietro Milos, Edoardo Margheri per il Cus Pisa e Giuseppe Marasciulo per il Cus Bari. E poi ritroveremo Milos e Margheri protagonisti di un sensazionale passaggio di traguardo nella finale.
Finale decisamente intensa, dal grande impegno generale, che registrava il passaggio al podio di F. Garibaldi (Cus Genova), F. Vigliarolo (Cus dei Laghi) e T. Rossi (Cus Parma).

In lotta a contendere il terzo posto Milos e Margheri, a ridosso di Tommaso Rossi della Nino Bixio di Piacenza che quale studente a Parma ha portato nel canottaggio virtualmente sul podio una città che ha una storia importante nella canoa fluviale, fiumi sui quale le barche da canottaggio non possono però navigare. E il loro è stato un assalto veramente intenso alla terza posizione del podio, che se non li ha portati al risultato sperato ha fatto registrare un passaggio finale veramente straordinario. La trasposizione dei risultati ufficiali riporta Milos con 1’39”94 e Margheri in 1’39”95, ma l’indicazione del fotofinish, aveva indotto, pur se situazione non determinante ai fini delle premiazioni, i giudici ad un attento esame delle immagini. Davvero un risultato interessante, che in futuro porterà certamente i due a misurarsi ancora per definire il rispettivo primato, e l’immagine che gentilmente ci hanno girato i cronometristi è significativa. E la definizione del risultato data dalle apparecchiature definita in millesimi come terza rilevazione dei tempi evidenziava uno scarto di soli 5 millesimi e l’immagine dà la sensazione che entrambi sembrano percepire la particolare situazione e si guardano l’un l’altro.

E pensando ai possibili traguardi futuri di questi due studenti canottieri, l’attenzione successiva è andata anche ad un altro nome del programma, quello del timoniere dell’otto del Cus Milano, che è venuto a portare la sua lontana esperienza alle cordicelle, dopo avere vinto il titolo olimpico nel due con timoniere con Baran e Sambo alle Olimpiadi del Messico nel 1968, che era stato preceduto dall’altrettanto esaltante campionato europeo l’anno prima a Vichy. Un fugace incontro sulle rive del mitico Idroscalo, un ricordo che va nella notte dei tempi, quando accompagnandoli in treno da Milano a Treviso fummo travolti da una fiumana di gente entusiasta, ed in particolare l’arrivo a Treviso su un vagone infiorato e imbandierato. E’ stato un momento di reciproca emozione e commozione e poi la macchina operativa di questi C.N.U. ha portato Bruno al timone della barca regina e chi scrive ad osservarlo dall’alto della “Torre del Tempo” come oggi viene definita nelle documentazioni della Provincia di Milano la torre arrivi, ricordando tra un passaggio e l’altro lontani momenti di gloria remiera sfilati sulle acque dell’Idroscalo.

Ferruccio Calegari