L’alluvione di Genova non risparmia neanche il canottaggio
L’alluvione di Genova non risparmia neanche il canottaggio
GENOVA, 12 ottobre 2014 – Sono passate 24 ore dall’esondazione del torrente Bisagno che ha allagato le zone centrali di Genova: la notte tra il 10 e l’11 ottobre il Rio San Pietro scarica alla foce un’imponente quantità d’acqua che trascina tronchi d’albero e detriti.
La foce del Rio San Pietro coincide con l’area di imbarco e sbarco del Centro Remiero di Genova Prà che viene colpito in pieno dalla violenza delle acque. Due catamarani affondati ed i pontili divelti costituiscono l’amaro resoconto di un fine settimana che Genova ricorderà a lungo. Le foto descrivono meglio gli effetti di un torrente in piena.
Gli esperti che prevedono gli eventi atmosferici purtroppo dicono che il brutto tempo non è ancora terminato ed almeno fino a lunedì si dovrà ancora fare i conti con la pioggia. Nella prima mattinata di sabato il canottaggio genovese si è mobilitato per far fronte all’emergenza e per consentire agli atleti che frequentano il Centro di potersi continuare ad allenare limitando i disagi. Tutto il Comitato Ligure e le Società Speranza Prà, Murcarolo, Elpis, Rowing Club e Sampierdarenesi hanno lavorato per tutta la giornata recuperando i catamarani e predisponendo un pontile di fortuna.
I danni sono notevoli così come le risorse economiche necessarie per ricostruire ciò che è stato distrutto ma, grazie al tempestivo intervento di tutte le Società genovesi che frequentano il Centro Remiero di Prà, il canottaggio a Genova non si ferma.
Stefano Bellio