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Sergio Bartolini: col nuovo corso abbiamo preso un buon passo

lunedì 20 Maggio 2013

Sergio Bartolini: col nuovo corso abbiamo preso un buon passo

ROMA, 21 maggio 2013 – Più volte gli attuali consiglieri federali, sia in campagna elettorale e sia durante questi primi mesi di attività dirigenziale, hanno speso parole sul settore Para-rowing ed evidenziato la necessità di lavorare affinché gli atleti fossero messi nelle condizioni ottimali per esprimersi al meglio. Per questi motivi l’evento internazionale di Gavirate è stato un po’ un primo test anche sotto il profilo tecnico logistico. Sergio Bartolini, categoria AS, tesserato con la Società Canottieri Ravenna, uno degli atleti azzurri impegnati nella prestigiosa competizione, si esprime così: “I cambiamenti nella gestione tecnica si notano. Sicuramente il nuovo corso punta a creare un gruppo, a sviluppare un collettivo. Ovviamente, essendo all’inizio è difficile poter esprimersi in valutazioni sull’efficienza della metodologia. Il passo che abbiamo preso è buono e mi sembra che siamo orientati nella giusta direzione”.

Con la regata internazionale di Gavirate, Sergio Bartolini è riuscito a tagliare un primo importante traguardo che si era prefissato per quest’anno: “Ho centrato il mio primo obiettivo perché ho potuto disputare la prima gara internazionale. Una soddisfazione non indifferente. In futuro ovviamente spero di continuare così. Voglio lavorare ancora per migliorarmi ulteriormente. Il sogno sarebbe quello di riuscire ad arrivare alle Paralimpiadi”.

Tanta la voglia di fare, tanta la spinta a superare costantemente i propri limiti. Una propulsione che trova il suo carburante nella profonda passione per il canottaggio, maturata da Sergio Bartolini ormai qualche anno fa: “A me piace il canottaggio perché è uno sport di fatica. Le gare sono stremanti e gli allenamenti per prepararle sono durissimi. È la sensazione dello sforzo che cerco. Anche la costante ricerca del gesto tecnico è una componente che mi stimola molto. Nella settimana del raduno ho lavorato con costanza e sono riuscito a correggere alcuni errori tecnici”.

Miglioramenti costanti dunque, sia a livello fisico che in termini di mentalità, e poi la profonda convinzione che in barca non ci si può risparmiare: “Nel mio caso in particolare sono in barca da solo e quindi la prestazione dipende esclusivamente da me, da quello che riesco a metterci. E io cerco sempre di dare il massimo, di non risparmiarmi per non avere rimpianti alla fine della gara”.