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La nazionale maggiore in pillole (quarta parte)

martedì 6 Agosto 2013

La nazionale maggiore in pillole (quarta parte)

ROMA, 06 agosto 2013 – Ancora una carrellata di mini interviste realizzate con gli atleti della nazionale che si sta preparando per disputare il mondiale assoluto e pesi leggeri. Una nazionale viva, che pulsa ed esprime giornalmente nuovi equilibri. Una compagine che, come è giusto che sia, metabolizza tutti i cambiamenti che avvengono al suo interno rigenerandosi per raggiungere nel migliore dei modi il mondiale. Questo è quello che traspare ed è questo che abbiamo voluto raccontare a prescindere se i protagonisti saranno o meno sulla barca in cui erano seduti al momento di questo dialogo.

Andrea Tranquilli (Fiamme Gialle): “Nel momento in cui il Direttore Tecnico ha deciso di varare l’otto ho sempre ricoperto il ruolo di capovoga, e questo ad eccezione dell’europeo dove ero a centro barca, un ruolo che mi carica di responsabilità nei confronti del mio equipaggio e dei tecnici che non voglio deludere. Ogni nuova formazione, che si è avvicendata, ha consentito alla barca un miglioramento consistente, un deciso passo in avanti verso una concreta identità. Un trend che tuttora continua nonostante la stanchezza si senta molto e i carichi di lavoro siano altrettanto importanti. Nel corso del raduno l’affiatamento tra tutti noi atleti è cresciuto ed è questa la cosa che ci può far fare il salto di qualità e che stiamo cercando di avere, anche se l’equipaggio potrebbe essere soggetto ancora a cambiamenti. Siamo determinati, qualunque siano le scelte finali dei tecnici, a lavorare per raggiungere il più alto risultato possibile. Dobbiamo credere in questo progetto che può portarci da qui al 2015 a qualificare la barca per le Olimpiadi di Rio. Io penso che una grande nazione remiera si misuri anche dalla forza che sa esprimere la sua ammiraglia e noi ce la metteremo tutta iniziando proprio dal mondiale coreano”.

Luca Rambaldi (SC Padova): “Dopo la Coppa del Mondo di Lucerna, da prendere soprattutto come punto per fare esperienza, ma senza dimenticarla, oggi siamo ancora in selezione per trovare una formazione migliore sul quattro di coppia. A poco più di 18 anni mi sono trovato a ‘bordo’ di un progetto più grande di me, ma ora con l’andare avanti penso di poter essere in grado di giocarmi un posto in barca. Per raggiungere questo obiettivo ho rinunciato al mondiale under 23. La trasferta in Corea equivale al mio primo mondiale assoluto e questo mi rende felice. Mi sento, e ci sentiamo, parte di un gruppo che ha creduto in me. Voglio dimostrare di essere all’altezza della fiducia che tecnici e atleti mi hanno accordato”.

Laura Milani (Fiamme Gialle): “La condizione di essere una barca già selezionata ci fa stare relativamente tranquille perché abbiamo comunque sempre un’altra barca a fianco che ci fa tirare ad ogni uscita. Inoltre il fatto di essere già barca titolare ci permette anche di poter essere stanche un giorno e arrivare dietro, l’importante è essere subito pronte a reagire. Lucerna per noi è stato un punto di partenza da cui migliorare perché al ritorno ci siamo messe a testa bassa a lavorare sodo per preparare il mondiale che vogliamo fare bene. Lucerna positiva è comunque stata un punto a favore per il cammino verso la Corea. Dopo otto anni di gare in doppio e in singolo, e due qualificazioni olimpiche affrontate, sono consapevole sia delle mie possibilità e sia delle difficoltà che dobbiamo superare, però siamo fiduciose perché ora, con questa direzione tecnica, nulla è lasciato al caso”.

Elisabetta Sancassani (Fiamme Gialle): “Mi sento abbastanza bene, anche se sono stanca perché arriviamo da un periodo di carico e quando sono stanca divento un bradipo in tutto. Per quanto riguarda l’essere peso leggero, oramai da quasi un anno, è una cosa un po’ strana perché mi sembra di fare un altro canottaggio. Da quello che ricordo quando ero più pesante, faccio meno fatica a riprendermi e mi sembra di essere più lucida. Insomma, un bradipo meno pesante. Dalle esperienze passate, anche se questo scorcio di stagione è stato positivo, il mondiale è una cosa a sé, anche se l’europeo ci ha dato delle conferme poiché per due anni di seguito abbiamo vinto e quindi la barca c’era. Lucerna, per come abbiamo affrontato la gara, è stata un’ulteriore conferma. Il mondiale è comunque un’incognita poiché non si sa mai come le altre nazioni arrivano alla coppa del mondo. Quindi non voglio illudermi e per fare questo tutti i risultati ottenuti li ho archiviati. Ora ci stiamo alleniamo e lo facciamo seriamente come abbiamo sempre fatto”.

Pierpaolo Frattini (CC Aniene): “Sono stato fermo per il mal di schiena da giugno ed ho saltato l’europeo e la Coppa del Mondo di Lucerna e grazie allo staff medico sono riuscito a rientrare in squadra nell’ultima parte di stagione. Attualmente sono sull’otto e mi trovo bene con i compagni di barca con cui ho un bel feeling. Abbiamo voglia di fare bene e stiamo lavorando altrettanto bene. Ci sono tutti i presupposti per fare bella figura, anche se non è facile poiché l’otto è una delle specialità più difficili. All’estero il livello è molto alto e noi siamo ripartiti da zero, ma questo non ci spaventa e ci siamo rimessi in gioco. Stiamo lavorando ponendoci l’obiettivo di fare bene al mondiale impegnandoci seriamente e non possiamo pensare che perché siamo in selezione dobbiamo tirarci indietro. Lavoriamo per rimanere in barca dando il massimo in ogni allenamento, poi le decisioni verranno accettate, anche se dispiace perché la formazione più veloce è arrivata dopo una selezione. Stiamo qua per fare sport e l’obiettivo dello sport è fare il risultato”.

Sergio Canciani (Fiamme Gialle): “Dopo un periodo iniziale, e questo subito dopo l’europeo, ero un po’ sotto tono. Però sono entrato in un gruppo positivo e in crescita, che ogni giorno dimostra quello che può rendere. In questo modo anche il mio morale è salito e ora sto bene. Sono selezioni che snervano, però sono fondamentali poiché il gruppo largo aiuta a crescere di qualità. Di certo le continue selezioni ti mettono mentalmente sotto stress e quindi si va alla ricerca continua di motivazioni che garantiscano sempre la presa. Attualmente tra i vogatori sono il più anziano, anche se non mi reputo il più esperto e quindi ho messo in cantiere anche l’eventualità di una mia esclusione che però mi farebbe dispiacere perché mi sto impegnando molto. Cerco costantemente di dimostrare il mio valore. In ogni modo continuo ad allenarmi con l’obiettivo della partecipazione al mondiale durante il quale cercheremo di ottenere il massimo risultato possibile”.

Marco Di Costanzo (Fiamme Oro): “La barca c’è e ne siamo consapevoli. Abbiamo preso con le pinzette il risultato di Lucerna poiché al mondiale sappiamo che troveremo equipaggi diversi e più rinforzati. Sappiamo quindi che il mondiale sarà duro e, ogni giorno, ci prepariamo per affrontarlo al meglio. All’inizio quando abbiamo messo insieme questa barca (il due senza ndr) non pensavamo di arrivare a questo punto anche se la prima volta che siamo usciti c’è stato subito un bel feeling. Abbiamo iniziato a vincere e convincere sin dalle prime TRio e poi è stato un crescere continuo. Da quando stiamo insieme la fortuna è stata sempre dalla nostra parte, anche se l’unico rammarico è quello di non aver potuto, vari motivi, mettere insieme questa barca un po’ prima in maniera da poter ottenere un risultato migliore agli europei. Ma ora pensiamo al mondiale anche grazie ai nostri tecnici che giornalmente ci seguono e ci stimolano ad andare avanti e a fare, ad ogni uscita in barca, sempre meglio”.