Intervista a Claudio Romagnoli
Intervista a Claudio Romagnoli
AIGUEBELETTE, 26 ottobre 2013 – C’è anche Claudio Romagnoli, Capo Settore della nazionale femminile, con il team lombardo al TERA 2013. Impegnato in azzurro dal 1993, un vero pozzo d’esperienza che con il suo inconfondibile entusiasmo si apre in un’intervista a tutto campo.
Claudio, che bello vederti qui con noi.
“Ho deciso di venire perché mi ha invitato il Presidente Giorgio Bianchi. Ero curioso di iniziare a vedere il campo di regata che tra due anni ci vedrà impegnati nelle qualificazioni olimpiche. Un altro bel week end di canottaggio, con la possibilità di mantenere anche i contatti con le atlete del settore femminile“.
Quest’anno la stagione è stata molto intensa, proviamo a tracciare un bilancio in poche righe.
“Tutto è iniziato con la programmazione. Nella mia mente c’erano una serie di progetti ed obiettivi da raggiungere. Personalmente ho cercato di essere sempre positivo con le ragazze, cercando di trasmettere entusiasmo e voglia di fare bene.
Il mio obiettivo principale è stato quello di fare bene con gli junior, penso che questo sia stato raggiunto. Tra gli Under23 sono contento del due senza, il quattro di coppia purtroppo non è riuscito a fare lo stesso. Il cronometro dava buoni riscontri, ma non tutte le ciambelle escono con buco. Con le Senior abbiamo lavorato sui numeri. La crescita, a mio modo di vedere, si ottiene lavorando con obiettivi e stimoli. Riassumendo posso dire che dobbiamo crescere nella punta, la coppia pesante e i pesi leggeri in questo momento sono poco più avanti“.
Come vedi il canottaggio femminile regionale all’interno del panorama nazionale?
“Le donne della Lombardia sono il traino per il mio settore, i numeri lo confermano. Il quattro junior femminile, per esempio, è lombardo per tre quarti. Le atlete regionali in nazionale oggi sono in maggioranza perché si è sempre investito sulle donne nel passato“.
Ci dai un parere su questa regata internazionale di fine stagione?
“Siamo a fine stagione, questa gara non ha una valenza tecnica, ma è importante per il gruppo e la promozione. Il gruppo non è solo tra gli atleti, ma anche tra gli allenatori. Durante le gare nazionali non ci sono molte occasioni, qui si sta insieme e si fa aggregazione. Sarebbe bello avere questo clima più spesso“.
Le società lombarde investono molto nel settore femminile, quale consiglio vuoi dare?
“Non voglio sembrare un filosofo, ma il mio consiglio è quello di lavorare per il canottaggio tutti uniti. Questo fa il bene delle nostre ragazze. Coinvolgimento, dialogo, tutti uniti“.
Luca Broggini