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Gaspare Pagano: il mio primo obiettivo è superare i miei limiti

giovedì 23 Maggio 2013

Gaspare Pagano: il mio primo obiettivo è superare i miei limiti

ROMA, 23 maggio 2013 – Nel mondo dello sport la medaglia è un obiettivo importante, soprattutto quando si tratta di medaglie olimpiche, la cui vittoria comporta tanti altri fattori. Ma ci sono anche contesti in cui a prevalere sono valori più umani e questo traspare dal messaggio che emerge dall’intervista fatta a Gaspare Pagano, atleta della Canottieri Flora, appartenente alla categoria Para-rowing LTA. Gaspare sceglie il canottaggio perché cosciente del grande valore di questo sport, come afferma lui stesso: “Avevo deciso di impegnarmi in un’attività sportiva. Volevo provare a mettermi in gioco anche a livello agonistico e ho scelto il canottaggio perché è uno sport che da molto al mondo della disabilità, non solo a livello fisico e non va dimenticato, inoltre, che il canottaggio offre la possibilità di socializzare”.

E una volta scattata la scintilla con la barca difficilmente è possibile tornare indietro. Il canottiere e la barca diventano una cosa sola, si crea un legame inscindibile: “Quando devo remare sento che la mia attenzione si focalizza tutta sulla barca. I pensieri si allontanano e c’è spazio soltanto per il gesto tecnico. Questo discorso è ancora più vero nelle competizioni. Tutta la tensione che si accumula all’inizio della gara si scarica sui remi. Diventa energia per poter sospingere sempre più velocemente la barca. Io penso che la sfida più grande sia sempre quella con se stessi. Puntare a un proprio risultato e fare di tutto per andare oltre. Lo sport in questo senso diventa prima di tutto un lavoro finalizzato al miglioramento di me stesso. La medaglia è senza dubbio una soddisfazione che contribuisce a ripagare tutte le energie spese in fase preparatoria, ma per me è semplicemente una soddisfazione accessoria. Il primo premio a cui aspiro è superare i miei limiti”.