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Giuseppe Di Capua: con Giuseppe e Carmine ho dedicato una vita  al canottaggio

domenica 21 Aprile 2013

Giuseppe Di Capua: con Giuseppe e Carmine ho dedicato una vita  al canottaggio

PIEDILUCO, 21 aprile 2013 – Probabilmente è il timoniere più famoso d’Italia. Determinato, coraggioso, affidabile e straordinariamente coreografico. È l’indimenticabile Giuseppe Di Capua, pietra miliare della storia del canottaggio azzurro. Peppiniello da diversi anni è sparito dalla scena remiera. Oggi però, raccogliendo l’invito del suo capovoga Giuseppe Abbagnale, è tornato come spettatore sui campi di gara, in occasione del Memorial d’Aloja.
Ovviamente abbiamo voluto sapere quali fossero le emozioni scaturite nel ritrovare il suo compagno di mille battaglie, alla presidenza della Federazione Italiana Canottaggio: “Conosco Giuseppe Abbagnale da circa quarant’anni – incomincia Di Capua – assieme abbiamo dedicato una vita al canottaggio, ridendo, scherzando e sacrificandoci. Il fatto che lui oggi sia il Presidente della Federazione Italiana Canottaggio mi fa immensamente piacere. Peppe si è sempre dedicato anima e corpo a questo sport e sono sicuro che con lui il canottaggio italiano potrà tornare agli antichi splendori”.
Una presenza a sorpresa quella di Peppiniello, dal momento che lo storico timoniere ha fatto perdere le sue tracce da diverso tempo: “Sono 17 anni che manco dai campi di gara – confessa lo storico timoniere partenopeo – ma ho accettato molto volentieri l’invito di Giuseppe. È stata un’occasione per rientrare in contatto con questo magnifico sport. Ovviamente sono stato felicissimo di ritrovare i vecchi amici di sempre”.
Di certo quello che ha ritrovato Peppiniello è un canottaggio molto diverso dal suo. Quello che gli apparteneva era un canottaggio più semplice, mosso da modeste aspettative, come lui stesso ci racconta: “Il nostro canottaggio è iniziato dal nulla. La palestra era praticamente inesistente nella nostra società abbiamo costruito tutto con il sacrificio, la passione ed il grande apporto del Dottor La Mura. Alla fine abbiamo raggiunto risultati impensabili”.
Fu la passione, su tutto, che consentì a Giuseppe, Carmine e Peppiniello di raggiungere quei risultati straordinari di cui il Campione Olimpico ci parla. Una passione che, terminata l’attività, inevitabilmente lascia un vuoto: “Il canottaggio mi è mancato – ci dice ancora Di Capua – Dire il contrario equivarrebbe a dire una bugia. Al tempo però scelsi di allontanarmi dal mondo remiero, pur continuando a seguirlo attraverso i giornali e la televisione. Oggi non mi pento di quella scelta. Adesso però mi fa immensamente piacere sapere che la guida del canottaggio è nelle mani di persone con cui ho condiviso una passione tanto grande”.