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Antonio Colamonici, massimo impegno nella ricerca del talento

venerdì 15 Marzo 2013

Antonio Colamonici, massimo impegno nella ricerca del talento

ROMA, 15 marzo 2013 Il Capo Settore Junior maschile, Antonio Colamonici, al termine del secondo giro di valutazioni regionali, durante il quale ha potuto valutare gli atleti ragazzi e junior direttamente in barca, traccia un primo bilancio del nuovo corso che lo vede a capo dell’organizzazione tecnica della squadra junior maschile.

Antonio, come sta procedendo questo lavoro di contatto con le Società, i Tecnici e gli Atleti? “Molto bene, poiché il progetto che sto portando avanti si è dimostrato snello ed efficace e mi consente di poter valutare molti più atleti, con minor dispendio di energie, senza doverli concentrare in un unico posto distogliendoli dagli impegni scolastici. E’ un osservatorio davvero importante perché mi permette di individuare agevolmente non solo gli atleti che attualmente sono i più forti ma anche quelli promettenti, molti dei quali erano ben nascosti tra gli oltre 140 giovani che ho visionato, distribuiti tra le categorie ragazzi e junior”.

Quindi il tuo lavoro è già a buon punto? “Con questo secondo tour direi proprio di sì anche perché, grazie al coinvolgimento dei Tecnici societari, sono riuscito ad individuare alcuni atleti che potrebbero essere lo zoccolo duro su cui costruire la squadra. Ovviamente le mie, per ora, sono solo supposizioni, infatti solo il campo di gara, durante le prove indicative, darà conferme o smentite. Ma la cosa più interessante è stata la possibilità di potermi fare un idea non solo su quelli che ipoteticamente potrebbero partecipare  al mondiale di Trakai (Lituania), ma anche su tutti coloro che andranno a comporre la seconda squadra che prenderà parte alla Coupe de la Jeunesse che si svolgerà a Lucerna (Svizzera)”.

Sappiamo che la Federazione è impegnata nella elaborazione del “Progetto Talenti”: ce ne puoi parlare? Il “Progetto Talenti” è in fase di sviluppo e prevede la creazione di una “white list” nella quale far confluire i giovanissimi atleti che hanno grandi potenzialità. In questa lista entreranno a far parte coloro che possiedono i parametri antropometrici e fisiologici necessari per le competizioni senior di alto livello. Ritengo inoltre che l’individuazione di talenti da sola non basti, bisogna creare i presupposti affinché questi si allenino e per fare ciò è necessario il coinvolgimento, oltre che degli atleti stessi, anche dei loro Tecnici societari. La Federazione, da parte sua, interverrà garantendo il supporto che possa consentire una crescita funzionale ed armonica a questi giovani ragazzi i quali vanno considerati come patrimonio sia della Società sia della Federazione. E’ un progetto in cui credo molto ed al quale la Federazione sta ponendo massima attenzione”.

Allora il settore junior non appare più solo come un “medaglificio”, ma come una sorta di punto di partenza per gli atleti che intendono puntare a mete più ambite? “Credo che questo settore non sia mai stato considerato un medaglificio. Il mio predecessore Claudio Romagnoli, nella sua carriera, oltre ad aver dimostrato il suo valore con splendide medaglie, delle quali siamo tutti orgogliosi, ha anche lanciato nell’attività internazionale dei grandi campioni. Ritengo quindi il settore junior un trampolino di lancio per il futuro agonistico di ogni atleta ed esso non deve essere considerato assolutamente come punto di arrivo. Il mio lavoro è centrato sull’individuazione del potenziale talento e non solo alla ricerca del  risultato fine a se stesso. Voglio comunque chiarire da subito che, oltre a considerarmi un talent scout, sono soprattutto un allenatore estremamente motivato che intende dimostrare il proprio valore sui campi di gara.

Tornando alle presenze nelle Società remiere durante questi due tour, come si è svolto il tuo lavoro? “Durante queste presenze ho avuto grande sostegno da parte di tutti Tecnici regionali che, oltre a far svolgere i test, mi hanno offerto tutta la logistica necessaria per poter effettuare le prove in barca, e a loro va il mio ringraziamento. Voglio sottolineare, però, che i veri artefici di questo sistema sono e rimangono gli Allenatori societari. Il mio obiettivo, in questa fase, è quello di essere al loro fianco aiutandoli a lavorare nel migliore dei modi mettendo a loro disposizione tutte le informazioni necessarie per permettergli di effettuare le scelte migliori nella composizione di equipaggi per le prove selettive. In questo modo ritengo di assolvere una funzione di “problem solving” per tutte quelle situazioni difficilmente risolvibili in ambito societario e garantendo la massima e piena comunicazione tra le diverse Società e tra le differenti Regioni.

Ci stiamo avvicinando a grandi passi al primo Meeting Nazionale: in che modo vi parteciperanno gli atleti che hai individuato? “Le direttive della Direzione Tecnica sono state chiare: tutti coloro che intendono mettersi in evidenza per poter indossare la maglia azzurra devono competere in imbarcazioni corte. Sono sicuro che sia nella coppia sia nella punta assisteremo a delle magnifiche competizioni. Sono certo altresì che tra quanti saliranno sul podio ci sarà non solo chi farà parte della squadra nazionale che parteciperà ai Mondiali di Trakai, ma anche chi, lavorando in maniera adeguata, potrà acquisire in futuro tutti i requisiti per sognare Rio 2016.

Per finire, Antonio, ci puoi fare la sintesi del lavoro svolto durante questo secondo tour regionale? “E’ presto fatto, poiché i circa 140 atleti visionati sviluppano questa sintesi: in primo luogo si è creata una situazione del tutto nuova, poiché geograficamente si sono evidenziate delle locations in cui la scelta dell’area non è avvenuta per esigenze politiche, ma è scaturita solo da esigenze tecniche. Infatti il bacino di Napoli (Lago Patria), con le sue 50 presenze provenienti da Campania, Lazio, Toscana, Puglia e Sicilia, si è dimostrato il miglior catalizzatore per tutti gli atleti del Centro Sud ed ha consentito di vedere in acqua otto due senza, otto doppi, quattro quattro di coppia e un quattro senza; il raduno a Pusiano, invece, ha confermato la Lombardia come punto di riferimento per le barche di coppia ed ha permesso di valutare, sempre durante gli allenamenti in barca, nove doppi, molti dei quali di ottimo livello; infine, San Miniato, ha fatto della Toscana la capitale della punta, con il varo di nove due senza nonostante l’assenza, per problemi fisici, degli equipaggi della canottieri Limite. In ogni momento del tour si percepiva, infine, una fortissima motivazione da parte di tutti gli atleti supportata dalle capacità e dalla preparazione dei loro Tecnici, il che ci fa ben sperare sul futuro del nostro canottaggio.