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Giuliano Gemma perde la vita in un incidente. Il cordoglio  del Presidente Abbagnale

giovedì 3 Ottobre 2013

Giuliano Gemma perde la vita in un incidente. Il cordoglio  del Presidente Abbagnale

ROMA, 03 ottobre 2013 – Il cinema italiano, e tutti gli amici che lo hanno conosciuto, piangono la scomparsa dell’attore Giuliano Gemma, morto l’altro ieri sera a Cerveteri in un incidente stradale. Giuliano Gemma, 75 anni, era stato uno degli interpreti più amati del cosiddetto genere “Spaghetti Western”, ma aveva recitato anche in film più impegnati come “Il deserto dei Tartari” di Valerio Zurlini, “Il prefetto di ferro” di Pasquale Squitieri, e “Un uomo in ginocchio” di Damiano Damiani. Nel mondo del canottaggio Gemma era diventato famoso per aver interpretato la fiction sul piccolo schermo “Una storia italiana” con Raoul Bova e Sabrina Ferilli, nella quale venivano narrate le imprese dei fratelli Abbagnale e in cui interpretava la parte dello zio allenatore, ispirata a Giuseppe La Mura. Una fiction che riscosse numerosi consensi consegnando alla storia la leggenda dei fratelli Abbagnale e del dottor Giuseppe La Mura. Il Presidente Giuseppe Abbagnale, colpito dalla prematura scomparsa dell’amico Giuliano Gemma, formula alla famiglia, a nome personale, le più sentite condoglianze.

Nella foto: Giuliano Gemma in un fotogramma di “Una storia italiana”


Biografia di Giuliano Gemma

Giuliano Gemma arriva al cinema giovanissimo, dapprima come stuntman per le sue doti atletiche, ben presto Dino Risi lo prende per un piccolo ruolo accanto ad Alberto Sordi in Venezia, la luna e tu. Poco dopo William Wyler lo nota a Cinecittà e lo sceglie per il ruolo di un centurione nel kolossal Ben-Hur, comparsata che gli servirà da vero trampolino di lancio nel cinema. Svolge il servizio di leva come vigile del fuoco e in quel periodo Duccio Tessari lo vuole per interpretare da protagonista il biondissimo Krios in Arrivano i titani, pellicola di grandissimo successo commerciale anche all’estero che tratta con ironia il genere mitologico. È un generale garibaldino nel Gattopardo di Luchino Visconti, seguono numerosi film di grande successo come Angelica e Angelica alla corte del re. Dopo arriva il filone spaghetti western che lo consacra divo, facendo grandi incassi al botteghino (con pellicole di genere firmate da Duccio Tessari, Tonino Valerii, Sergio Corbucci) Una pistola per Ringo, Il ritorno di Ringo, Adiós gringo, Un dollaro bucato, I lunghi giorni della vendetta, Per pochi dollari ancora e I giorni dell’ira. In alcune pellicole, i produttori gli diedero lo pseudonimo di Montgomery Wood[1]. Con Bud Spencer è in coppia in Anche gli angeli mangiano fagioli; torna poi sul genere in coppia con Ricky Bruch in Anche gli angeli tirano di destro. Interpretato Robin Hood in L’arciere di Sherwood e un primitivo in Quando le donne avevano la coda.
Cambiando genere, Gemma apparve in film più impegnati come Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, una delle sue prove migliori, come anche Il prefetto di ferro di Pasquale Squitieri, assieme all’altrettanto significativa parte in Un uomo in ginocchio di Damiano Damiani del 1979, film che lo riproporrà per ruoli drammatici. Negli anni 1980 prese invece parte a Tenebre di Dario Argento e Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli e diede il volto al celebre personaggio dei fumetti Tex Willer in Tex e il signore degli abissi, film originariamente pensato per la tv. Dalla fine degli anni ottanta ha lavorato soprattutto in produzioni televisive. Dopo aver interpretato oltre cento film, ha raccolto premi di prestigio tra cui il David di Donatello, il premio al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary come miglior attore, il Globo d’oro, il Nastro d’argento e per tre volte il Premio De Sica.