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Vincere divertendosi: parlano le ragazze del Saturnia

domenica 2 Settembre 2012

Vincere divertendosi: parlano le ragazze del Saturnia

SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 02 settembre 2012 – Il quattro di coppia femminile di Martina Orzan, Anna Rosso, Annalisa Cozzarini, Veronica Pizzamus arriva a San Benedetto del Tronto con l’obiettivo di riconfermare, assieme al timoniere Stefano Gioia, il titolo italiano conquistato nella passata stagione. Missione compiuta ma non è stato quello l’unico motivo della loro presenza.

Come nasce questo equipaggio?
M: “E’ un equipaggio nato per gioco. Da qualche anno ci divertiamo a fare le gare Master. Veronica e Annalisa hanno smesso per motivi di studio. Ma dall’uscita in barca per divertimento siamo facilmente arrivate al Coastal.”
 
Tra di voi anche un’atleta olimpica. Martina, quarta ad Atlanta 1996 nella specialità del doppio Pesi Leggeri, come sei arrivata al canottaggio costiero?
M: “Sono passati tanti anni sia per me che per Anna, che per un soffio non è arrivata alle Olimpiadi con me. Le ultime gare risalgono al 2001.”
AR: “Facciamo anche 1997, dai.”
M: “Ufficialmente l’ultimo campionato italiano risale al 2001. Il canottaggio costiero è più familiare. Ci sono arrivata col tempo.”
 
Quali sono le grandi differenze e cosa serve per vincere anche nel canottaggio costiero?
M: “Nel canottaggio olimpico bisogna avere molta tecnica. Le barche sono completamente diverse e allo stesso tempo simili. Nella barca olimpica c’è principalmente un fattore legato alla tecnica di voga, mentre nel Coastal è tutta un’altra cosa.”
AR: “Nel Coastal c’è l’imprevisto. Si, un fattore chiave è proprio questo. L’imprevisto del mare, dell’onda.”
 
Quali sono le vostre aspettative?
M: “Il nostro obiettivo è divertirci e fare la migliore performance possibile, non aggiungerò altro.”
V: “Per il futuro di questo equipaggio chissà. Non riusciamo a pensare ad un obiettivo vero e proprio.”
AR: “Diciamo che viviamo la giornata”
M: “Fino ad ora ci siamo poste solo di arrivare qui e ce l’abbiamo fatta. È difficile fare progetti più grandi perché abbiamo tante cose da far collimare, tra lavoro, famiglia, studio.”