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L’incoronazione di una vita remiera; l’oro di Andrea Petracci.

sabato 29 Settembre 2012

L’incoronazione di una vita remiera; l’oro di Andrea Petracci.

ROMA, 29 settembre 2012 – Un percorso remiero lungo 22 anni, ma che alla fine ha portato la tanto sognata medaglia d’oro. Parte nel 1992 l’avventura nel mondo del canottaggio di Andrea Petracci che a soli 10 anni, accompagnato dal papà Gilberto, storico canoista appassionato del Tevere, si presenta alle porte del Circolo Canottieri Tirrenia Todaro.

Il volere del papà è quello di iniziare un corso di canoa, ma Andrea non è convinto. Così proprio nel momento in cui si appresta a chiedere informazioni passa accanto al galleggiante un canottiere in singolo. Quell’immagine rimarrà scolpita nella mente di Andrea per tutta la vita. Il singolo è la sua barca, quella su cui vuole vincere, il suo chiodo fisso. Così da allievo A, allenato da Stefano Foschi, si appresta a fare le sue prime gare regionali di Sabaudia. Passa parecchia acqua sotto i ponti, cambia diverse volte allenatore, ma alla fine qualche soddisfazione arriva soprattutto nel periodo della Roma grazie a Luca Migliaccio. Come tanti canottieri però, arriva il bivio della categoria Senior, fare l’atleta a tempo pieno oppure indirizzare la propria vita verso altri obiettivi. Alla fine sceglie di fare altro. Si laurea in Filosofia prima e in Psicologia poi all’Università di Roma La Sapienza e si toglie tutte le sue soddisfazioni, ma il pallino per il canottaggio e per quel fantastico singolo resta sempre. Rimane infatti socio al Tirrenia per tutti questi anni e continua i suoi allenamenti in maniera meno impegnativa ma comunque costante. Sceglie di seguire i consigli del suo mitico allenatore e amico Dario Fogo e riprende a gareggiare come Master. Scopre che in questa categoria le gare sono prima di tutto un divertimento, un modo per passare la domenica con gli amici e consoci, ma scopre anche una competitività inaspettata. Le gare si vincono al centesimo e la lotta per primeggiare è spietata.

Litigi sul filo del traguardo sono all’ordine del giorno, ma quando si scende dalla barca una stretta di mano e la festa continua insieme. Tutte prerogative queste, che piacciono e stimolano Andrea, che decide così di spingersi a colpi di remi un po’ più in su, iscrivendosi in singolo al Mondiale Master di Duisburg. Pronti via, tre minuti di fuoco prima di realizzare la vittoria. Un oro pesante, indimenticabile, sospirato, voluto da una vita, che alla fine è arrivato, premiando l’impegno, la costanza e l’amore infinito per questo magnifico sport.
 

Michele Petracci