Francesco Pegoraro: L’affiatamento è la nostra forza””

TRAKAI, 13 luglio 2012 – Nuoto e atletica (corsa, lanci) alla Sisport Fiat prima di iniziare a remare per risolvere problemi di schiena. L’incontro con Bebo Carando, nel 2004 all’età di 11 anni, e la convinzione di aver intrapreso la scelta giusta. “Purtroppo siamo rimasti insieme troppo poco…”. Francesco Pegoraro è oggi al terzo carrello del quattro di coppia Pesi Leggeri, una barca capace di mettersi in evidenza subito in batteria grazie a una bella vittoria, con miglior tempo, ed immediato raggiungimento dell’obiettivo finale. Dopo due edizioni della Coupe de la Jeunesse, l’ultima ricca di soddisfazioni con l’oro e l’argento nella specialità del singolo, la rassegna iridata Under 23 è il giusto premio a un anno intenso culminato nel secondo posto ai Campionati Italiani Pesi Leggeri di Gavirate nel giorno in cui riesce persino a mettere in difficoltà Elia Luini.

Studente di Medicina all’Università di Torino, è molto legato al tecnico Massimo Prandini. “Rapporto ottimo accetta sempre il confronto ed è continuamente disponibile ad ascoltarmi”. L’ultimo risultato ai Campionati Italiani lo porta a riflettere sui suoi miti. “Un secondo posto davvero inaspettato, non pensavo di poter esser così competitivo. Una volta vicino a Luini, non ho fatto molti calcoli ed ho ripetutamente attaccato. In via indiretta, mi sono poi arrivati anche i suoi complimenti: è un grande piacere, poiché insieme a Ebbesen e Purchase è uno dei miei punti di riferimento”.

Pegoraro riassume la situazione del quattro di coppia. “Siamo molto affiatati, durante l’intero raduno abbiamo trascorso molto tempo insieme. C’è molta fiducia l’uno nell’altro, adesso vedremo di finalizzare tutto il lavoro nella finale di sabato dopo l’ottima batteria di mercoledì”. Così descrive i suoi soci. “Claudio è espansivo ed esuberante, tiene sempre il morale molto alto. Leone si è sbloccato dopo il silenzio iniziale, fuori dalla barca è gentile con tutti. Mulas? Energico e molto abile nel suo ruolo”. Avversari. “La Danimarca ha tre campioni del mondo, Svizzera e Germania sono molto pericolose. Noi non abbasseremo la guardia”.
 

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