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FISA Camp: la crescita dello Zimbabwe

giovedì 12 Aprile 2012

FISA Camp: la crescita dello Zimbabwe

PIEDILUCO, 12 aprile 2012 Bob Fraser-Mackenzie è chairman della “Rowing Association of Zimbabwe”. E’ a Piediluco per il FISA Camp assieme a tre vogatori: l’olimpica e campionessa nazionale nel singolo Micheen Thornycroft, due atleti (un Under 23 ed uno Junior) specializzati nella vogata di coppia. Alle Olimpiadi andrà anche un altro singolista, il diciottenne James Anthony Fraser- Mackenzie che si sta allenando in Gran Bretagna, nelle strutture del Leander. Verso Londra, quindi, passando dal campo di regata umbro con una settimana d’allenamento ed il Memorial d’Aloja.

“E’ per noi un’opportunità davvero unica per vogare assieme ad altri equipaggi internazionali in una regata di elevata qualità, ringrazio la Federazione Italiana Canottaggio e la FISA per l’ospitalità – dice Fraser-Mackenzie – Grazie al FISA Camp, abbiamo avuto l’occasione di preparare Micheen, Stephen e Peter nelle diverse sessioni d’allenamento svolte su questo bellissimo lago. Siamo pronti per quel che accadrà da domani”.
Bob, era mai stato a Piediluco?
“Mai, è un bellissimo posto per noi che ben si sposa con le necessità di coltivare l’ambizione di un canottaggio ad alto livello. Ero già stato in Italia. Ho passato uno dei migliori periodi della mia vita a Porto Cervo, in Sardegna, come istruttore di windsurf. Amo il cibo, la gente italiana ed il vostro modo di vivere”.

Che esperienza è stata per i suoi atleti al FISA Camp?
“Sono sicuro della bontà del loro allenamento, si sono esercitati molto qui a Piediluco per migliorare la tecnica di voga ed hanno espresso un parere estremamente positivo sulle nuove barche Filippi. Micheen andrà alle Olimpiadi e centrerà così un grande obiettivo per lei e per il nostro Paese. Avrà l’opportunità di misurarsi con atlete di grande livello già al Memorial d’Aloja. Stephen e Peter, già protagonisti ai Mondiali Junior ed Under 23, saranno in gara nel singolo pesi leggeri e junior. Sono sicuro che in quest’occasione saranno i migliori ambasciatori sportivi del nostro paese”.

Il Canottaggio nello Zimbabwe. Ci aiuta a dimensionarlo?
“Questa disciplina sta crescendo molto velocemente, ogni anno siamo orgogliosi di vedere all’opera nuovi vogatori e vogatrici in ambito internazionale. Possiamo contare su sei club, cinque dei quali “Senior School”, proiettati sulla valorizzazione dei giovani talenti, ed uno dei dedicato ai Master. Circa 4 anni fa, il canottaggio coinvolgeva 60 persone: oggi siamo già quasi 200″.

Quali sono gli appuntamenti remieri che si svolgono ogni anno nel vostro Paese?
“Abbiamo otto importanti regate, nessuna di esse è un grande evento a livello numerico, ma spesso riceviamo anche la visita di club provenienti da altri paesi dell’Africa. Ogni anno, a febbraio, ci spostiamo in Sudafrica per i Campionati Juniores interscolastici a cui partecipano 800 atleti”.

Quali sono le prossime tappe di sviluppo previste?
La nostra più grande sfida è trovare qualificati allenatori per andare avanti. La nostra allenatrice a Piediluco, Rachel Davis, sta facendo grandi cose ma i suoi impegni con il CIO non ci danno la possibilità di averla a tempo pieno. Siamo molto fortunati a poter contare sulla sua collaborazione. Ha remato in tre edizioni dei Giochi Olimpici, ha grande esperienza ed è molto brava nel trasmettere ai nostri giovani tecnici. Un nostro altro grande limite da colmare? Le barche: sino a poco tempo fa ne avevamo soltanto quattro, in legno … Ne abbiamo bisogno di nuove, in fibra di carbonio: qualcuna l’abbiamo acquistata ma questo ristretto numero non ci permette, chiaramente, di ben pianificare il futuro. Siamo comunque sulla buona strada”.