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Alessio e Romano: le parole del post gara

mercoledì 23 Maggio 2012

Alessio e Romano: le parole del post gara

LUCERNA, 23 maggio 2012 – Una gioia immensa, bandiere tricolori e tifosi italiani per seguire la finale di Alessio Sartori e Romano Battisti. Due persone piangono commosse per la qualificazione olimpica a Londra. Sono Monica, la moglie di Alessio, e Nazareno, papà di Romano che ha seguito i duemila metri di gara con grande trepidazione salendo e scendendo le scale della tribuna, dal prato e, una volta trovato un PC, con gli occhi puntati sulla barca virtuale italiana.

A fare il tifo, all’arrivo e lungo il percorso, ci sarà la squadra azzurra che gareggerà in Coppa del Mondo: Sara Bertolasi, Claudia Wurzel, Enrica Marasca, Niccolò’ Mornati e Lorenzo Carboncini, oltre a Domenico Montrone,  singolista nelle qualificazioni.

Dopo l’emozionante arrivo, con Alessio e Romano bravi a respingere gli attacchi di Ucraina e Azerbaigian, lo sbarco al pontile con la festa: hanno tra le mani una bandiera dell’Italia ed una delle Fiamme Gialle. Michelangelo Crispi, campione mondiale a Santa Caterina 1999 nel doppio PL, ricorda che proprio qui sul Rotsee si qualificò alle Olimpiadi di Atlanta 1996 insieme a Marco Audisio, anch’egli presente in Svizzera per sostenere Sartori e Battisti. Arrivano le telefonate del raggiante Comandante delle Fiamme Gialle Ermete Liberatore e gli occhi del tecnico Franco Cattaneo sono il ritratto della soddisfazione.

Ragazzi stremati ma strafelici. “Sono molto contento, abbiamo lavorato duramente per questo traguardo vincendo il primo Meeting Nazionale, due gare al Memorial d’Aloja ed arrivando in finale in Coppa del Mondo – attacca Battisti – Le Fiamme Gialle ci hanno supportato in tutti i modi, ringrazio l’intero staff, mia moglie e tutta la mia famiglia oltre ad Alessio che mi ha aiutato molto a crescere in questo anno“.

Prima Olimpiade per Battisti, quinta invece per Alessio Sartori dopo il quarto posto di Atlanta 1996, l’oro di Sydney 2000, il bronzo di Atene 2004 e l’undicesimo posto di Pechino 2008.
E’ stato un anno duro per me e Romano, il nostro sogno e’ partito a ottobre e lo abbiamo condotto insieme al nostro allenatore Franco Cattaneo che, insieme alle Fiamme Gialle ed alla mia famiglia, ringrazio per aver costruito quest’equipaggio partendo da zero“.

Hanno inseguito un sogno senza se e senza ma, senza aver certezza alcuna – dice Cattaneo – Dai test fatti a casa, dai primi risultati, la possibilità di raggiungere un ambizioso traguardo ha preso corpo e, dopo le gare di Piediluco e Belgrado, e’ arrivata una straordinaria qualificazione olimpica. Non e’ un punto d’arrivo, Alessio e Romano non vogliono fermarsi qua“.