Il cuore prima di tutto: ancora a segno l’otto junior maschile
domenica 19 Agosto 2012
Il cuore prima di tutto: ancora a segno l’otto junior maschile
Il cuore prima di tutto: ancora a segno l’otto junior maschile
PLOVDIV, 19 agosto 2012 – L’otto Junior maschile sale ancora sulla giostra della felicità . Per il secondo anno di fila, dopo aver sbancato l’olimpica Eton Dorney, l’Italia conquista il titolo mondiale in questa specialità . Quattro di loro al primo successo (Borsini, Lovisolo, Pagani, il capovoga Mansutti), con il supporto dei veterani Lodo, Zileri, Abagnale e Carcano.
Luca Lovisolo (Cerea Torino) e’ d’accordo. “Grande cuore, poi impegno: siamo orgogliosi di appartenere a questo settore ed a questo sport“.
Lucida l’analisi di Matteo Lodo (Fiamme Gialle). “Dopo l’anno scorso, qualcuno diceva che era un caso. Abbiamo nuovamente lavorato d’inverno e, soprattutto, in raduno raggiungendo buona velocità a Piediliuco. Siamo sempre migliorati. Ringrazio i miei allenatori Rocco, Franco, Enzo e Nicola che mi seguono alle Fiamme Gialle, poi tutti coloro che hanno creduto in me“.
Capovoga Mansutti (CC Saturnia) ha avuto il delicato compito di sostituire Peppe Vicino. “Esser all’altezza di un grande capovoga mi ha più caricato che pesato: e’ stato un grande incentivo. L’anno scorso avevo visto piangere i ragazzi sul podio. Ringrazio coach Spartaco Barbo che mi ha aiutato a non demoralizzarmi dopo la delusione del quattro senza del 2011. Ha avuto molto pazienza con me. La gara? Veramente dura. Buoni primi ottocento metri, poi volevo scender dalla barca da quanto ero dura. Abbiam pensato solo a schiacciare, e’ andata bene. Un messaggio a Nicholas Brezzi: ho vinto e ti saluto come volevi“.
Elmo Carcano (Can. Moltrasio) la pensa cosi. “Siamo partiti subito davanti, la barca viaggiava un sacco. Dai 1000 le gambe non andavano più, siamo comunque riusciti a volare. Arrivare in vetta e’ dura ma lo e’ ancor più rimanerci. Dedica ai miei genitori, al mio fratellino Lele. Gli voglio un gran bene. Poi alla mia amica Chiara Fradegrada, sorella di Luca, ragazzo scomparso causa incidente stradale due settimane fa“.
Enrico d’Aniello (CN Stabia), il padrone del timone dell’otto azzurro. “La nostra e’ una barca molto forte, partita con la convinzione di far bene. Migliorava giorno dopo giorno, assieme ottimo. Io e Zileri abbiamo unito il gruppo e se qualcuno era in difficolta’ lo aiutavamo. Ci vuole grande fame per vincere sempre e noi l’abbiamo avuta. Quattro medaglie e due ori: sono al settimo cielo: questo successo lo dedico alla mia famiglia, a Claudio e Lello ed all’allenatore societario La Padula“.
“Sono molto felice, e’ una grande medaglia per l’Italia – sono le parole di Niccolò Pagani (RCC Tevere Remo) -. Riuscire a finalizzare gli sforzi di tutto l’anno e’ una grande soddisfazione. Sono un po’ dispiaciuto per il nostro compagno Mancini che e’ sceso dall’otto, ma sono felice per esser potuto salire su questa grande barca. Una dedica a tutti i compagni della Tevere Remo, a Marco e Daniela i miei allenatori ed in particolare a Leonardo Massai“.