Lo Bue e quattro senza maschile: pensieri d’oro
Lo Bue e quattro senza maschile: pensieri d’oro
Lo Bue e quattro senza maschile: pensieri d’oro
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“Ci ho creduto sempre, in particolar modo negli ultimi 500 metri quando gli Stati Uniti iniziavano a confondersi ed a prendere una boa dietro l’altra. Non potevamo farci sfuggire questa occasione – dichiara la diciottenne Giorgia Lo Bue – Quest’anno abbiamo ricominciato da zero ed è stato ancor più bello vincere oggi in questo modo“. Giorgia ricorda poi una massima di Benedetto Vitale, loro allenatore alla Canottieri Palermo venuto a Plovdiv assieme al presidente Eduardo Traina, a papà Ninni, mamma Francesca ed al fratellino Francesco, classe 2003, che da qualche tempo ha iniziato a remare. “Quando vinci una volta può esser fortuna ma quando ti ripeti allora è senz’altro bravura“. La stagione. “Ottima: penso anche ai successi al Memorial d’Aloja ed agli Europei. Meglio di così non poteva andarci e, oltre a Beni Vitale, voglio ringraziare i tecnici federali Massimo Casula e Ciccio Esposito ed i nostri genitori che non fanno mai mancare il loro sostegno“. “Mi aspettavo una lotta così serrata con gli Stati Uniti – commenta la diciassettenne Serena Lo Bue – Abbiamo sentito la pressione ma non gli abbiamo dato peso. Siamo rimaste concentrate sempre sul nostro obiettivo. Abbiamo poco tempo per goderci questo successo: dobbiamo infatti preparare l’otto per la finale di domani“. Le Lo Bue gareggiano ancora domattina alle 10:45 (le 11:45 a Plovdiv). “Grande, grandissimo tifo – dice a caldo Oppo – Sono contento di aver condiviso quest’esperienza con mio fratello Matteo che mi è stato molto vicino a Piediluco e non ho parole per questi grandi compagni con cui ho avuto la fortuna di remare. Volevamo ritrovarci dopo una semifinale in chiaroscuro, ci siamo ritrovati alla grande in barca e l’abbiamo sentita scorrere, oggi, come non mai“. “In batteria non era la barca di Piediluco, in semifinale ancora peggio – aggiunge il capovoga Di Girolamo – Abbiamo deciso di pensare ciascuno ai propri errori e di fare la gara della vita. Ci siamo riusciti con grande personalità e, credetemi, battere questa Romania era tutt’altro che semplice“. “Opprimente, davvero opprimente questa Romania – dice con un filo di voce Di Seyssel che riporta l’Armida sul podio al Mondiale Junior dopo le medaglie vinte da Bosco e Mondino a Trakay 2002 – Siamo contenti per questo risultato che ripaga il grande impegno di tutti: noi, le nostre società e gli allenatori della Federazione“.
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