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 Effemeridi  La lunga marcia dei Campionati Italiani Assoluti

martedì 11 Ottobre 2011

 Effemeridi  La lunga marcia dei Campionati Italiani Assoluti

ROMA, 11 ottobre 2011 –  In prossimità dei Campionati del Mare di Palermo, Ferruccio Calegari decide di sottoporre all’attenzione dei lettori di Canottaggio.org un nuovo ed interessante contributo relativo ai Campionati Italiani Assoluti ed alla loro lunga marcia.

Effemeridi

LA LUNGA MARCIA DEI CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI
Quando singoli campioni italiani conquistavano tre podi europei nella stessa giornata: a Ostenda Enrico Bruna (singolo, doppio e otto) e Ercole Olgeni (doppio e otto)

Oggi il calendario remiero nazionale ci propone una interessante varietà di appuntamenti con regate a tutti i livelli, con vari tipi di barche ed in tutte le regioni ed è abbastanza facile partecipare sia per l’opportunità data dai moderni mezzi di collegamento che, a volte, dalla possibilità di ottenere a prestito dagli organizzatori la barca adatta. E ricordiamo gli appuntamenti d’annata ai traguardi nazionali di maggiore prestigio che si concluderanno a Palermo il 16 ottobre con le finali dei Campionati del Mare, come simpaticamente erano chiamati un tempo, pur se poi capita che vengano disputati anche sui laghi:

Gavirate – 5 giugno 2011 –  (Camp. Italiano Ragazzi-U23-Esordienti-Adaptive)
Ravenna – 19 giugno 2011 –  (Campionati Assoluti, Pesi Leggeri e Juniores)
Piediluco – 26 giugno 2011 –  (Campionato Italiano Master)
Ravenna – 3 luglio 2011 –  (22° Festival dei Giovani)
Duino – 2 ottobre 2011 – (6° Campionato Italiani di Coastal Rowing)
Palermo – 16 ottobre 2011 – (Campionati Italiani  in Tipo Regolamentare: Assoluti – Junior)

E la manifestazione organizzata a Palermo richiama all’attenzione la successione dei Campionati assoluti in fuoriscalmo, che negli anni iniziali del canottaggio italiano includevano anche le competizioni in “yole da mare” e che nel lungo percorso del canottaggio italiano a partire dal 1889 a Stresa hanno visto succedersi tante sedi, alcune più volte (il record spetta all’Idroscalo di Milano), ma in pochissimi casi in località di mare ed ancor meno del meridione.
La prima e facile obiezione è senz’altro che nella prima fase il canottaggio italiano organizzativamente era basato su sodalizi con sede in località al nord, dove forse aveva attecchito di più quella sorta di attenzione che richiamava allo sport del remo molti giovani ed anche  lungimiranti supporters ne sostenevano attività ed iniziative. Non dimentichiamo tra l’altro che nelle regole del R.R.C.I. era fissato che i comitati organizzatori dei campionati dovevano depositare una cauzione a dimostrazione della capacità economica di organizzare l’evento. Ecco quindi le organizzazioni ravvicinate negli anni nelle importanti località turistiche dei laghi piemontesi e lombardi, che potevano disporre di un parterre economico adeguato per realizzare alla grande questi importanti appuntamenti.

Il primo campionato organizzato al di fuori dall’abituale circuito che dal 1889 aveva visto in linea Stresa, Pallanza, Como, Salò, Orta e Torino avvenne a Napoli nel 1900. L’anno successivo si ritornò ai laghi del nord con il primo approccio organizzativo di Lecco, passando l’anno successivo a Venezia. Nel 1904 ci fu la prima sperimentazione dei campionati in Toscana, con l’edizione di Pisa, dove sarebbero ritornati dopo tre anni.
Ed ecco nel 1910 la novità, tra non poche polemiche, del campionato a Taranto. La federazione allora cercava di raggiungere con la massima manifestazione anche le località più lontane, ma certamente all’epoca, quando le barche dovevano essere spedite con largo anticipo per ferrovia ed anche il trasporto dei viaggiatori (ci lamentiamo tanto oggi per i viaggi in treno) non doveva essere certamente dei più felici, ma i baldi canottieri vi si assoggettavano.

Oltre a tutto dai risultati del campionato dovevano scaturire le formazioni societarie selezionate per i campionati europei di metà agosto ad Ostenda e le barche avrebbero dovuto anticipare il viaggio rispetto agli equipaggi, con tutte le immaginabili problematiche. Da qui scaturì una sorta di boicottaggio per questo campionato e riportiamo da IL REMO, il dinamico quindicinale fondato a Lodi dal dr. Giovanni Caccialanza per la Sezione lombardo-emiliana del R.R.C.I.:  “Come si poteva immaginare le iscrizioni non sono riuscite molto numerose. Mentre 293 erano gli iscritti alle gare di Orta del passato anno, 145 soltanto risultano gli iscritti alle gare di campionato a Taranto. La classica gara a quattro per la Coppa della Regina ha raccolto iscrizioni scarsissime, così si dica  della gara ad otto per la Coppa del Re, che dalla istituzione è sempre stata il clou della seconda giornata.
La mancanza della Lario e dell’Adda nella regata del quattro e dell’otto costituiscono la vera delusione 1910 sulla riuscita di queste due importantissime gare. Delle società dell’alta Italia, all’infuori delle società di Venezia, nessuna partecipazione, riserva fatta per il double dell’Armida. Dell’Italia centrale la sola partecipazione di Livorno e dell’Aniene in skiffs, dell’Italia meridionale  … una yole a otto della Savoia e qualche equipaggio di Bari! Della Sezione nostra Lombardo-Emiliana la sola Milano partecipa alla gara di campionato.

Se l’assenteismo degli equipaggi di Torino non ci meraviglia essendo abituati a tale stato di cose, se l’assenza degli equipaggi  della Ticinese, della Ligure, della Lombardo-Emiliana non ci meraviglia data la distanza di Taranto e la precocità  dei campionati, viceversa ci meraviglia assai la quasi nulla partecipazione degli equipaggi interessati a dimostrare l’utilità  di questi spostamenti  del campo di gara.  Aniene, Club del Remo, Tevere, Savoia, Club Nautico, Italia, Palermo, Catania, Cagliari brillano per la loro assenza, benché il campo di gara di quest’anno sia a totale comodità  delle società del mezzogiorno, le quali brillano per la loro assenza  precisamente anche in quelle gare di yole a due, a quattro, ad otto, per le quali tanto si parlò e si scrisse, ritenendole vere e più razionali gare per le società di mare. Dolorosa quindi la constatazione del mancato intervento delle società torinesi, genovesi, pavesi, della Lario, dell’Adda, della Libertas; ma più dolorosa la constatazione del mancato intervento delle società del Meridione. Alle defezioni in compenso … nessuna risurrezione; nessuna società da qualche tempo assente dalle gare si ripresenta.”

Naturalmente a questo lungo articolo, che purtroppo dobbiamo troncare, fecero seguito varie considerazioni in forma più o meno acuta. Comunque ricordiamo che dall’esito di questo campionato scaturì la definizione della squadra italiana agli europei di Ostenda, che vide questi risultati, tutti in salsa veneziana e con i tre podi europei di Enrico Bruna (singolo, doppio e otto) ed i due di Ercole Olgeni (doppio e otto), risultati oggi forse ipotizzabili ma non facilmente  concretizzabili.

I podi azzurri a Ostenda nel 1910

4 con (oro) – Scipione Del Giudice, Luigi Ermellini, Mario Tres, Brenno Del Giudice, tim. G. Mion (Querini), e campione italiano;
doppio (argento) – Enrico Bruna, Ercole Olgeni (Bucintoro), e campione italiano;
otto (argento) – Ercole Olgeni, Antonio Fontanella, Arturo Piazza, Enrico Bruna, Giovanni  Scatturin, Agostino Wulten, Edoardo Signoretto, Aldo Bettini, tim. G. Graziadei (Bucintoro), e campione italiano;
singolo (bronzo) – Enrico Bruna (Bucintoro), e campione italiano;

e per inciso ricordiamo che ai Campionati italiani di Taranto la Querini (Scipione Del Giudice, Luigi Ermellini, tim. G. Mion) vinse anche il titolo del due con timoniere.

SEDI ORGANIZZATIVE DEI CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI, NEL TEMPO

Milano Idroscalo (22):    1936, (*),1948, 1950, 1962, 1964, 1966, 1968, 1969, 1978, 1979, 1980, 1982, 1987, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 2001, 2002, 2003, 2005.
(*) nel settembre 1945 all’Idroscalo di Milano fu organizzato sotto l’egida del C.L.N. un campionato Alta Italia con larga partecipazione, ma che ovviamente non rientrava nella ufficialità.
Pallanza
(15):                 1890, 1895, 1897, 1906, 1921, 1926, 1928, 1929, 1937, 1939, 1940, 1941, 1947, 1951, 1958
Piediluco (12):               1977, 1981, 1983,1984, 1985, 1986,1988, 1989, 1998, 2000, 2004, 2006.
Como (11):                     1891, 1896, 1899, 1905, 1911, 1912, 1920, 1923, 1927, 1931, 1938.
Castelgandolfo (10):     1913, 1934, 1956, 1961, 1963, 1965, 1967, 1970, 1971, 1972.
Mantova (7):                 1957, 1973, 1974, 1975, 1976, 1991, 2010.
Salò (5):                         1892, 1908, 1930, 1952, 1960.
Napoli (4):                     1900 (mare), 1922 (mare), 1933 (mare), 1992 (Lago Patria).
Lecco (4):                       1901, 1919, 1935, 1946.
Ravenna (4):                 1999, 2007, 2009, 2011.
Stresa (3):                      1889, 1894, 1932.
Pisa (3):                         1904, 1907, 1959.
Orta (2):                        1893, 1909.
Torino
(2):                     1898, 1902.
Padova (2):                    1942, 1949.
Venezia (1):                   1903.
Taranto
(1):                   1910.
Trieste
(1):                     1924.
Santa Margherita Ligure (1): 1925.
Gavirate (1):                 1990.
Varese (1):                     2008.

(Nella elencazione dei vari campionati, in grassetto quelli del primo ciclo, sino al 1913. In corsivo quelli dal 1919 al 1942 ed in carattere normale a partire dal 1946. Negli anni 1914 – 1918 a causa della prima guerra mondiale il campionato non fu disputato e così anche negli anni  1943 – 1945 a causa del secondo conflitto mondiale.)

Nel 1954 il campionato fu disputato su tre prove, rispettivamente a Castelgandolfo, Napoli e Mantova e pure nel 1955 su tre prove a Castelgandolfo, Trieste e Milano Idroscalo.


Ferruccio Calegari