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Le novità del Cantiere Filippi

venerdì 11 Novembre 2011

Le novità del Cantiere Filippi

VARESE, 12 novembre 2011 – Un nuovo braccio aliante (back wing) in carbonio, le barche Adaptive e Coastal (“quando dalla FISA arriverà il nulla osta”). Sono le novità del Cantiere Filippi, al servizio del canottaggio dal 1980 quando il fondatore Lido lanciava le prime imbarcazioni in legno in un capannone assieme a cinque operai. “Oggi i dipendenti sono settanta e le barche prodotte ogni anno più di mille” sorride il figlio David che, tra una relazione e l’altra della Coaches Conference, incontra i tecnici italiani e stranieri per fornire delucidazione e snocciolare dati sugli ultimi prodotti della casa. “I nostri ultimi rapporti con l’estero? Qatar, Kazakistan e Thailandia: siamo tra i sostenito del FISA Development Program e ogni anno diamo 20 barche in uso gratuito ai paesi emergenti. Li aiutiamo anche durante gli eventi internazionali, siamo quasi allenatori per loro”.

Adaptive e Coastal? “E’ il completamento del nostro sistema, posso solo dirvi che le barche Coastal ricalcano la nostra tecnologia nella costruzione delle barche olimpiche. Sono proprio figlie nostre, diverse per forma e costruzione per quelle che attualmente vanno per la maggiore in questa nuova disciplina remiera”.

Trentuno medaglie a Bled: nove d’oro, undici d’argento e undici di bronzo. “Un titolo mondiale in più rispetto a Lake Karapiro ma è un altro il dato che maggiormente ci rende orgogliosi: più del 50 per cento delle imbarcazioni in acqua al Mondiale preolimpico proveniva dal nostro cantiere”.  Se chiedi a David quale barca identifica il Cantiere all’estero lui risponde senza dubbio. “Quelle di coppia, direi più i doppi dei quattro di coppia”. La nuove sfide. “Ci avviciniamo al 2015, anno in cui la FISA limiterà la lunghezza delle barche a 12 metri e pertanto ci stiamo adeguando”.