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Matteo Macario, Un fantastico rapporto tra noi dell’otto

martedì 3 Agosto 2010

Matteo Macario, Un fantastico rapporto tra noi dell’otto

RACICE, 03 agosto 2010 – Nuova linfa per l’otto Juniores dopo la grande festa di Brive La Gaillarde 2009. Il CT Claudio Romagnoli punta nuovamente su una forte Ammiraglia dove vengono confermati le “facce di bronzo” Giuseppe Vicino e Roberto Bianco (CRV Italia), Vincenzo Abbagnale (CN Stabia), Marco Di Costanzo (Posillipo) e il timoniere Enrico D’Aniello (CN Stabia).

Fabio Vigliarolo (Gavirate), Simone Angeloni (Tevere Remo), Matteo Macario (Sebino) e Bernardo Nannini (Canottieri Firenze): sono le nuove forze per questo equipaggio che avrà 11 pretendenti alla vittoria finale.

C’è un volto nuovo, al primo Mondiale Juniores. Matteo Macario da Bergamo (origini napoletane per parte di madre) fronte Canottieri Sebino. E’ l’anno 2002 quando scopre il canottaggio grazie a una curiosa combinazione. “Carlo Babaglioni, il mio attuale tecnico, aveva allenato mio papà quando faceva parte di una squadra di basket. I due si sono risentiti dopo molti anni, Carlo stava per iniziare una nuova avventura alla Sebino e così ha proposto al suo ex atleta di mandare il figlio a provare”.

Semplice, no? Nuoto a livello scolastico nel curriculum sportivo di Teo che rimane subito affascinato dal nuovo ambiente. “Le prove al remoergometro e in vasca-voga hanno subito catturato la mia attenzione. Nei primi periodi, ovviamente, si praticava canottaggio no-stress: un allenamento ogni due giorni, il modo migliore per non ingrassare e tenersi sempre in forma. Alla Sebino è nato un bel gruppo di amici: peccato sia uno dei pochi che ancora voga…“.

Due podi ai Tricolori Ragazzi, un bronzo a Ravenna insieme a Paolo Ghidini prima di iniziare un duro inverno di semina. Test al remoergometro, raduni: mattone dopo mattone, ecco la strada per Racice. “A Piediluco si è creato un rapporto fantastico tra noi compagni di barca – prosegue Matteo – Vincenzo, Peppe, Roberto e Marco ci hanno aiutato a integrarci facendoci capire che non tutto è rose e fiori, che ci sono i momenti in cui la barca non va ma non ci si deve disperare”.

Per l’obiettivo, Macario sa bene ciò che vuole. “Dobbiamo far volare la barca, Lello e Claudio ci hanno indicato la giusta via per la corretta tecnica di voga. Vogliamo difendere il bronzo del 2009, se possibile migliorare questo risultato”.

Per l’arrivo in Nazionale, fondamentale l’apporto dell’allenatore societario. “Carlo fa ormai parte della mia famiglia. Mi ha insegnato ad affrontare ogni impegno in modo serio prestando attenzione e rispettando le persone più grandi e mature di me”.

Per questo gigante che porta scarpe numero 48, ci sono altre passioni: in generale gli sport d’acqua, in particolare lo sci nautico che pratica d’estate insieme al padre.

 
Nelle immagini: Matteo Macario ; Matteo con Peppe Vicino.