News

Matteo Baluganti vice-campione del mondo

giovedì 12 Agosto 2010

Matteo Baluganti vice-campione del mondo

PORTOFERRAIO, 12 agosto 2010 – Non era ancora nato Matteo Baluganti (classe 1992), portoferraiese di San Martino, quando Renzo Mazzarri conquistava per la seconda volta il titolo di Campione del Mondo di pesca subacquea, a San Teodoro, nel 1989.
Da allora mai a nessun atleta dell’isola d’Elba, in qualsiasi disciplina sportiva, è più riuscito salire sul podio in competizioni iridate.
Finalmente domenica scorsa, dopo 21 anni, si è spezzato questo (non proprio azzeccato si direbbe) incantesimo.

Nella Repubblica Ceca, a Racice (60 km da Praga), Matteo si è laureato vice-campione del mondo di canottaggio.
Categoria: juniores; imbarcazione: 4 di coppia; Paesi partecipanti in questa quotata specialità: 24; ordine d’arrivo della finale:

1) GERMANIA 5’53”86
2) ITALIA 5’55”85
3) NUOVA ZELANDA 5’57”37
4) GRAN BRETAGNA 5’58”40
5) NORVEGIA 6’04”60
6) POLONIA 6’05”07

composizione dell’equipaggio azzurro (casualmente molto ben rappresentato geograficamente, a guardare la provenienza di questi giovanotti): Marco Ferracci (Terni), Michele Manzoli (Cremona), Matteo Baluganti (Portoferraio), Marco Calamaro (Napoli).
Questo argento è un risultato prestigioso da dividere in parti uguali, perché in barca si vince e si perde, si fatica e si scherza tutti insieme, per cui complimenti a tutti e quattro, bravi davvero!
Ma un pizzico di (chiamiamola così) malasorte per il mancato oro è l’aver intoppato l’anno sbagliato, il livello a Racice era elevatissimo, mai visto prima: nel canottaggio i record del mondo non sono omologabili per le mutevoli condizioni del campo di gara, ma i tedeschi hanno fatto segnare il tempo più veloce di sempre, e domenica non è che Eolo soffiasse da dietro, anzi, casomai c‘era un leggero contro….
Ma noi giornalisti non siamo, pertanto rimandiamo gli interessati al sito ufficiale di canottaggio FIC per ulteriori approfondimenti.
E non aggiungiamo altro (abitualmente si vede cospargere incenso per molto ma molto meno) anche perché, senza girarci tanto intorno, è un sogno ad occhi aperti, e come tale si commenta da solo.

Riavvolgiamo però brevemente il nastro.
In questo anno e mezzo, da quando Matteo ha intrapreso l’avventura dello scorrevole – letteralmente preso per mano da un certo Leonardo Pettinari – ne è passata d’acqua sotto i ponti, la sua più che una storia è una favola, e si assapora un indescrivibile retrogusto ad aver ammirato Matteo salire sul podio ad un Campionato del Mondo così, in questo modo e considerando tutto.
Considerando tutto significa: un apprendistato fulmineo, vicissitudini private (che restano tali) e la latitanza di strutture per il canottaggio all’Elba.
Ebbene sì, il singolo a Portoferraio glielo abbiamo portato, ma da noi le strutture per il canottaggio sono quelle che sono, cioè zero o giù di lì, ergo barca e remi non sono riposti al coperto, per scendere in acqua e risalire a terra (non essendoci l’apposito pontile a pelo d’acqua) si compiono quotidiane acrobazie, ci si spoglia e ci si riveste all’aperto accampati un po’ dove capita e, logicamente, doccia nisba.

Al remoergometro poi (per i non addetti: macchinario che simula il movimento di voga) si allena in una piccola e (ahimè) incasinata baracca di legno.
Provare per credere, l’unica cosa veramente all’avanguardia di cui Matteo usufruisce all’Elba è la palestra (a Procchio).
Lui però non va per il sottile e si adatta con quello che c’è senza tanti discorsi, ma per fare le cose più seriamente deve recarsi spesso (studi permettendo) a Pontedera, dove è seguito dal tutor Pettinari.
I lavori sul campo e di concerto, unitamente ad un talento innato, hanno pagato.
Questi sono i risultati:

Nel 2009
_ 3^ posto ai campionati italiani indoor rowing.
_ 1^ posto ai campionati europei indoor rowing.

Nel 2010
_ 2^ posto ai campionati italiani indoor rowing.
_ 1^ posto ai campionati regionali indoor rowing.
_ 2^ posto e debutto in maglia azzurra memorial d’Aloja nel doppio (con Marco Ferracci).
_ 1^ posto (misto con Ferracci, Pacelli e Mulas de CLT Terni) nel 4 di coppia al secondo meeting nazionale a Varese.
_ 1^ posto col Galeone di Pisa nella competizione remiera forse più blasonata che ci sia in Italia, la Regata Storica delle Antiche Repubbliche Marinare.
_ 2^ posto ai campionati mondiali, di cui sopra.

Matteo è (numeri alla mano) un patrimonio sportivo, elbano e non solo, e forse sarebbe il caso di tutelarlo questo patrimonio: se non si investe concretamente – non soltanto a parole, eh – su questo ragazzo non lo so, ditemi voi…… oppure, per evitare inutili sprechi, che si fa? Si temporeggia aspettando di scapolare la profezia Maya?
Adesso festeggeremo tutti insieme, tra pochi intimi, niente cerimoniali, niente ringraziamenti, tanto l’atmosfera che si respirerà parlerà da sola e dirà già tutto.
Ma senza eccessi né strombazzamenti scorrazzanti, anche perché il giorno dopo ci sarà da allenarsi necessariamente.

Il cammino appena cominciato è ancora molto lungo e scorciatoie non ce ne sono, lui lo sa già benissimo.
La storia di Matteo ve l’abbiamo (seppur sinteticamente) raccontata ed è finita qui, la sua favola forse ancora no.

ità ai ragazzi di praticare il nostro bello sport a stretto contatto con gli amici di sempre.

 
Michele Melis