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Le dichiarazioni degli azzurri dopo la 5a giornata di gare

giovedì 4 Novembre 2010

Le dichiarazioni degli azzurri dopo la 5a giornata di gare

KARAPIRO (NZL), 04 novembre 2010 – Soddisfazione per gli azzurri dopo l’ultimo round delle semifinali per le barche olimpiche a Lake Karapiro: avanzano anche quattro senza pesi leggeri (Jirka Vlcek, Daniele Danesin, Andrea Caianiello, Martino Goretti) e due senza (Lorenzo Carboncini, Niccolò Mornati).

Abbiamo raggiunto il nostro primo obiettivo – commenta Niccolò Mornati (Aniene) – Siamo partiti bene non solo per provare a stare insieme a Nuova Zelanda e Gran Bretagna ma soprattutto per staccare subito il Sudafrica, avversario che ritenevamo potesse darci fastidio. Cosa migliorare in questi due giorni? Probabilmente trovare il giusto meccanismo per fare meno fatica nella prima parte diventando più economici e preparandoci a un eventuale serrate di fuoco”.

Abbiamo sofferto il vento contro nei primi 1000 metri, abbiamo un po’ picchiato nelle onde ma ci siamo ripresi subito – dice Daniele Danesin (Forestale) – Gli inglesi ci sono andati via per tre quarti di barca, i tedeschi hanno dovuto forzare il loro passo per superarci: nel finale la Francia ci ha creato problemi ma l’abbiamo tenuta a bada. Per la finale dovremo sentire bene cosa ci chiede la barca e trovare il giusto passo”.

E’ stato molto importante il meeting con il CT Polti, con Gigi e Agostino prima della semifinale per decidere come impostare la barca – aggiunge Martino Goretti (Fiamme Oro) – Abbiamo preso insieme la giusta scelta per questa gara. Permettetemi di salutare l’Hummer Crew che ci segue da casa e di ricordare un piccolo aneddoto dell’ultimo Mondiale vinto in quattro senza (under 23 nel 2006 n.d.r.). In quell’occasione scesi in acqua con il cappello utilizzato da Caianiello nella finale del due senza e gli occhiali di Danesin che qui purtroppo ho perso dopo la batteria…”.

Poche parole per Jirka Vlcek (Fiamme Oro). “La finale ce la siamo guadagnata ma sarà tutta un’altra cosa rispetto alla semifinale: in Coppa del Mondo e agli Europei le medaglie in questa specialità si assegnano sulla base dei centesimi, occorre esser concentrati per tutti i duemila metri”.